Pesciolini stracolorati o
monocromi, l’”Orata al cartoccio”, “Pesce veloce del Baltico con pasticcio di
Mais”, popolano il mondo fantasioso di Mario Todeschini Seruggia (Lissone,
1943) dove Nettuno, noto anche come Poseidone, non perde il suo dominio incontrastato.
Creati con reperti lignei rinvenuti sulle coste di località marine o di fiumi,
le creature di questo artigiano-artista non mancano di ironia. Legni, rami,
tronchetti una volta recuperati dalle piene dell’acqua, sulle spiaggette di Carciofaia,
Punta bianca, Punta corvo e anche lungo il Magra, vengono levigati, modellati,
segati e pitturati acquisendo una propria personalità, attraverso la creatività
dell’assemblaggio altresì con materiali di riciclo, trovati in mercatini o in
qualche angolino urbano dimenticato.
Tra le sue esposizioni si
ricordano quelle avvenute al Diocesano nelle ultime tre edizioni e quelle a
Bocca di Magra, sul Golfo dei poeti, negli ultimi cinque anni.
Mario Todeschini Seruggia,
tutt’ora restauratore, ha studiato in gioventù alla scuola professionale Dalmazio
Birago di Lissone dove ha approfondito il disegno, la copia dal vero e la
lavorazione del legno. Questo materiale pare essere suo fraterno amico in
quanto per tutto il suo percorso lavorativo lo ha accompagnato in svariate
sfaccettature. Ha lavorato per molti anni in ditte di manipolazione di
materiali lignei, mobili e arredamento. Successivamente ha aperto un negozio
“Cose per abitare” come progettista d’interni, che mutò con il tempo in una
bottega di antiquariato, denominata “Cent’anni dopo”; dedicandosi oggi come
oggi maggiormente alla sua immaginazione, un favoloso mondo contemporaneo, al
quale ha approcciato dapprima con sagome di corpi di donna, chissà forse
sirene… realizzandole con materiale di recupero di una farmacia che aveva
chiuso, giungendo ora come ora a rappresentare di fatto creature acquatiche con
materiali trovati sul campo, a tratti dagli occhi dolci e bocche carnose.
Laboratorio in Via Emanuele
Filiberto 10, Milano