La personale di Karam Sebastiano
Cannarella che si terrà Domenica 13 agosto 2017 presso il Municipio del Comune
di Portopalo di Capo Passero (Via Lucio Tasca 33), alle ore 19.00, è un’opportunità
per ritrovarsi e dialogare sul futuro ripercorrendo il passato.
Da uno sfondo informale ricco di colori
vivaci emergono figure perse nel tempo, dimenticate, come spinte dal desiderio
di ritornare al presente. Così Karam Sebastiano Cannarella dà voce a quei
volti, quelle tradizioni e quei luoghi che hanno fatto storia, la storia di Portopalo,
suo paese natio. Preziosi come tesori le sue opere si ergono a ponti verso ciò
che fu: ”C’era una volta”, il titolo di questa esposizione, narra vicende ai
limiti della memoria, in quel non luogo, radice del contemporaneo. Come fossero
pagine di una favola è possibile leggere attraverso la profondità degli sguardi
il valore di una terra, seguire le orme di chi è passato prima di noi, studiarne
i costumi, i mestieri, scoprire luoghi scomparsi, come “La salumeria Modeana”. Così
Cannarella narra le sue novelle ad olio su tela che nell’insieme, con la
presenza di corpi quasi viventi, ci parlano della sua Sicilia di oggi,
paragonandola a quella che fu.
«Sono cambiate molte
cose in meglio, anche se sono avvenuti pochi mutamenti a livello culturale,
piano che invece dovrebbe essere la base
per ogni civilizzazione; siamo
rimasti molto indietro sebbene ci fosse l'aiuto della televisione. Le
istituzioni per questo fanno poco o niente. Purtroppo la cultura per molti è
superflua, mentre si pensa ad avere una bella casa e una macchina di lusso. L’abbandono di quei mestieri poco redditizi è
palese – racconta il pittore - non si
aggiusta più nulla, si compra tutto nuovo. Le sarte per esempio sono sparite.
Anche i poveri preferiscono la disoccupazione piuttosto che svolgere quei
lavori di stampo antico».
Contatti: 0931 848011
Orari di
apertura
Agosto -15
Settembre 2017
Lunedì -
Venerdì 7.45 - 14.15
Martedì 15.15
- 18.45.
Dal 18
Settembre 2017
Lunedì -
Venerdì 8.00 - 14.00
Martedì - Giovedi
15.30 - 18.30.
Non è la prima volta che Karam
Sebastiano Cannarella promuove eventi di natura culturale e sociale nella sua
terra d’origine. Per esempio nell’agosto 2012 in compagnia di altri artisti
indice una estemporanea di pittura lungo la facciata laterale della chiesa di
San Gaetano, intitolata Ri- costruzioni che si rifà all’inagibilità
dell’edificio dopo il drammatico incendio avvenuto al suo interno l’anno precedente.
Si allungava nello spazio un’unica tela, sulla quale pesci coloratissimi in
sequenza erano pronti a sfidare le avversità del quotidiano inneggiando
prosperità.
Storia di Portopalo
Portopalo, adagiato sull’estrema punta
meridionale d’Italia, è un paese che raccoglie circa tremila abitanti e fonda
la sua economia sull’agricoltura e il piccolo commercio, il turismo e
l’attività marinara. Il portopalese dedica gran parte della giornata al lavoro
anche se poi ciò che guadagna non viene investito in modo produttivo ma usato
bensì a fini consumistici. La politica viene affrontata da un’élite ristretta
anche perché tutto sommato il paese può considerarsi felice, nonostante poi i problemi
esistano anche qui e siano legati per l’appunto all’agricoltura, alla pesca, al
turismo. La cittadina che dista
cinquantotto chilometri da Siracusa è il comune più a sud dell'isola siciliana che racchiude all’interno del suo territorio
anche l’isola di Capo Passero, oltre che l’isola delle correnti.
L’isola di Capo Passero è da
considerarsi un piccolo gioiello in ambito naturalistico, come sostiene la
Società italiana di botanica. Il Consiglio regionale dei parchi, di cui fa fede
anche l’Assessorato del territorio sin dall’87 ha decretato che l’isola è da
considerarsi zona protetta. Abitata da conigli selvatici, rapaci, colombelle,
cardellini, fanelli, tra gli altri, è ricca di rughetta marina, la quale delizia
con i suoi tipici fiori rosa. La palma nana decora la parte centrale
diffondendosi maggiormente progredendo verso la Fortezza. S’innalza dalla
terrazza del Forte risalente al XIV secolo un faro automatico, prezioso per i
naviganti. Anche la Madonna del mare, una statua bronzea scolpita da Mario
Ferretti di Sesto fiorentino, è un simbolo per coloro che percorrono le vicine
rotte marine
Per quanto riguarda la storia economica
e sociale di Portopalo è importante ricordare che sia l’800 che parte del
novecento ha goduto della presenza della Famiglia Mastrogiovanni Tasca che ha
portato lavoro e quindi l’opportunità di saziare la fame della sua popolazione.
Allora le attività operose erano concentrate in campagna, mentre nel mare
diminuivano considerevolmente. Detto ciò, spicca per interesse storico e
longevità la pesca del tonno, la quale già di per sé possiede origini
preistoriche ma che anche sull’isola detiene un ruolo centrale. Fu sotto gli
Arabi che qui si ebbero evoluzioni soddisfacenti con la pesca dei tonni.
Abbiamo notizie a riguardo su il “Libro di Ruggero” di Edrisi, il grande
viaggiatore e geografo arabo che stese un resoconto sulle antiche tonnare di
Sicilia tra cui quelle della Sicilia orientale. A Capo Passero, l’ultimo
proprietario della tonnara fu Govanni Rau e Xaxa, anche se nel 1892 si era a
conoscenza che da circa trent’anni in parte ne deteneva il potere Giovanni Rau
Foderà, barone di Capo Passero, il quale era amministratore generale degli
eredi di Giovanni Rau e Xaxa. Fu nel 1895 che per la prima volta colava la
tonnara nelle acque di Capo Passero.
Un’altra attività dell’Isola degna di
essere citata era la Vendemmia che avveniva tra gioiosi canti popolari, sotto
l’incalzante calore del sole. Una volta riempiti d’uva gli immensi contenitori di
canna intrecciata e dopo averli depositati nei palmenti, la frutta si pigiava
indossando robusti scarponi. Poco prima che si desse inizio alla vendemmia ci si
preoccupava di preparare le botti lavandole con acqua di mare solforandole, in
quanto la presenza dell’anidride solforosa provvedeva a eliminare i germi del
fermento. Altri nel tentativo di aromatizzarle le lavavano con acqua e foglie
di carrubo e agrumi.