martedì 21 marzo 2017

Creatività Artigiana a Palazzo

6° Rassegna Nazionale  - 3° edizione primavera

Venerdì 12, Sabato 13 e Domenica 14 Maggio 2017

Palazzo Giureconsulti
Via Mercanti 2, angolo Piazza Duomo

Milano centro

Ingresso al pubblico gratuito
Vendita al pubblico
Dimostrazioni dal vivo
Incontri con gli artigiani
Video e approfondimenti su tecniche e materiali
Laboratori didattici per bambini
Degustazioni e ristorazione

Orari apertura evento:
Venerdì 12 maggio: 15.00 – 19.00
Sabato 13 e Domenica 14 maggio: 10.00 – 19.00


Pagina FB: Creatività artigiana


“Creatività Artigiana a Palazzo” è un evento creato e che si sta sviluppando man mano negli anni per valorizzare e promuovere la creatività e qualità artigiana italiana ad italiani e stranieri, nel centro di Milano.
Nel prestigioso ed elegante contesto ottocentesco di Palazzo Giureconsulti, sede storica della manifestazione, situato nel cuore culturale, economico e dello shopping della città di Milano, Venerdì 12, Sabato 13 e Domenica 14 Maggio 2017, la manifestazione “Creatività Artigiana a Palazzo”, accoglierà le originali produzioni di numerosi ed interessanti artigiani artisti, provenienti da numerose Regioni Italiane, con il suo consueto appuntamento primaverile.

Creatività Artigiana a Palazzo, mostra promossa da Associazione Iperbole con il supporto organizzativo di Eventi doc di Myriam Vallegra, è Patrocinata da Regione Lombardia e Comune di Milano.

La mostra “Creatività Artigiana a Palazzo” accoglie al suo interno anche l’area Creazioni Moda Artigiana, che raccoglie un’ampia e variegata gamma di produttori di abbigliamento ed accessori moda.

La mostra “Creatività Artigiana a Palazzo” presenta collezioni moda ed accessori, nuove ed originali linee di tendenza di gioielleria e bijoux dai materiali più classici a quelli più inusuali, particolari, eleganti e raffinati complementi per la casa e la tavola ed anche oggetti per il regalo di alto artigianato artistico da proporre a tutti i visitatori italiani e stranieri che verranno a visitarla.

Per informazioni:
Eventi doc di Myriam Vallegra – tel. 347-4009542 – info@eventi-doc.itwww.eventi-doc.it
Associazione culturale e artistica Iperbole – tel. 329-8989533 – info@associazioneiperbole.itwww.associazioneiperbole.it







Il Fiore e il Lago

Sabato 6 e Domenica 7 Maggio, si svolgerà la quinta edizione della manifestazione Il Fiore e il Lago nel Parco dei Tre Laghi a Gravellona Lomellina, paese d’arte e “paese dipinto di Lombardia” nel pavese, vicino a Vigevano ed a pochi chilometri da Pavia, Novara, Mortara, Vercelli, Milano.

Il Fiore e il Lago è un evento molto ricco di attrattive: naturali, paesaggistiche e culturali, come è ricca ed originale la cittadina di Gravellona Lomellina che lo ospita, tra cascine e risaie, dove il relax, l’arte, la natura e il buon cibo regnano sovrani.

La manifestazione Il Fiore e il Lago, che ad ogni edizione accoglie migliaia di visitatori, si svolge nell’originale paese d’arte, fantasia e creatività di Gravellona Lomellina ed è ambientata nell’oasi naturale di 30 ettari del Parco dei Tre Laghi.

L’evento propone una ricca esposizione di piante, fiori, sementi, attrezzature e macchine per il giardinaggio e la cura del verde, con la presenza di florovivaisti selezionati provenienti da diverse Regioni Italiane che presenteranno al pubblico numerosissime varietà di piante: rose, piante da frutta, agrumi, piantine da orto, olivi ed altre piante mediterranee, aromatiche, officinali, cactacee piante di stagione, annuali, perenni,  ...
Inoltre consigli e consulenze gratuite sul giardinaggio e sulla progettazione e realizzazione di giardini, terrazzi ed orti, allestimenti particolari, composizioni floreali e laboratori didattici per adulti e bambini.

Il Fiore e il Lago non è soltanto un’importante manifestazione florovivaistica nazionale, ma significa anche valorizzazione di prodotti artigianali ed enogastronomici di qualità, nonché sport, divertimento e musica per tutta la famiglia.

Bambini e adulti infatti potranno divertirsi tutto il giorno in mezzo al verde, tra caprette, asini e animali da cortile, effettuare laboratori didattici e divertenti giochi ispirati alla vita contadina ed all’aria aperta e salubre, imparare a realizzare composizioni floreali ed intaglio di frutta e verdura per la decorazione dei piatti e della tavola.

I visitatori della manifestazione Il Fiore e il Lago potranno arricchire i loro giardini e terrazzi con piante e fiori selezionati e particolari, o acquistare oggetti di qualità ispirati alla natura e all’ambiente, realizzati a mano da validi artigiani, nonché trovare prodotti naturali e agroalimentari tipici e particolari, sia del territorio sia provenienti da alcune interessanti altre aree geografiche italiane, oltre ad effettuare giri in canoa o a cavallo e passeggiate o semplicemente prendersi un po’ di relax in riva ai tre laghi o sulla collina, ascoltando buona musica.

Un’interessante e ottima cucina locale, di lunga e radicata tradizione, a base di risotti e specialità di lago, allieterà i palati di tutti e saranno proposti anche menù ad hoc per i bambini.

La manifestazione Il fiore e il lago ospiterà inoltre i seguenti concerti di musica dal vivo con le orchestre sul lago.

Il Fiore e il Lago significa promozione dei prodotti agricoli e florovivaistici del territorio e di altre zone tipiche italiane, la valorizzazione del Made in Italy, la conoscenza e la cultura del verde, dell’ambiente e della vita all’aperto.  

L’ingresso alla manifestazione è gratuito e l’area espositiva è ben servita da numerosi parcheggi vicini, anch’essi gratuiti. E’ anche presente un’area camper, con postazioni a prezzi contenuti, con disponibilità di acqua e scarico.

La manifestazione Il Fiore e il Lago è promossa dal Comune di Gravellona Lomellina e dalla Fondazione Figari ed organizzato in collaborazione con Eventi doc di Myriam Vallegra e Associazione culturale e artistica Iperbole.  

Durante la manifestazione Il Fiore e il Lago si potrà visitare l’intera cittadina di Gravellona Lomellina, dove molteplici e molto originali sono le espressioni artistiche che si possono ammirare, alcune bizzarre e simpatiche, come le torrette dell’Enel trasformate in facce giganti (con nasoni, occhi, bocca, gran mustacchi e cravatta!) e i paletti della pista ciclabile dipinti da carabinieri, carcerati, pagliacci e varie altre figure; altre più raffinate, come i quadri che adornano moltissimi muri del centro, riproduzioni di celebri dipinti di impressionisti dell’Ottocento italiano (Segantini, Signorini, Lega, Fattori, Pellizza Da Volpedo…), oltre ad altre opere di artisti contemporanei, che ritraggono in varie salse il tema di “San Giorgio e il Drago”.
L’intera cittadina è punteggiata di numerosissimi tocchi di fantasia, ad ogni angolo ce n’è uno.

5° Mostra mercato dei Fiori e del Verde
Sabato 6 e Domenica 7 Maggio 2017
Parco dei Tre Laghi
via XX Settembre, 46
Gravellona Lomellina (PV) – Paese d’arte e fantasia
Orari apertura mostra mercato al pubblico:
Sabato dalle 14.00 alle 20.00  
Domenica dalle 9.00 alle 20.00
Per tutta la durata della manifestazione sarà presente un servizio di ristorazione interna, anche con risotti e specialità di lago
Ingresso gratuito
Parcheggi gratuiti
Area camper (con disponibilità di acqua e scarico)

Vendita diretta dai produttori florovivaisti, aziende agricole, artigiani
Piante e Fiori
Consulenze su florovivaismo, progettazione giardini, orti e prodotti naturali
Dimostrazioni dal vivo
Prodotti tipici ed enogastronomici
Un mondo per bambini: laboratori didattici a tema floreale ed agricolo e giochi, intrattenimenti
Giri in canoa e a cavallo
Tour del parco sul Gravellona express
Musica dal vivo sull’acqua con l’orchestra sulla zattera
Cucina con risotti e specialità di Lago nel Ristorante alla terrazza e menù ad hoc per bambini

Sito Internet evento: www.ilfioreeilago.it 
Pagina FB: Il fiore e il lago
E-mail: info@eventi-doc.it  -   info@ilfioreeillago.it    -   ilfioreeillago@gmail.com
Per informazioni:
Organizzazione e comunicazione:
Eventi doc di Myriam Vallegra: tel. 347-4009542 – 329-8989533 - info@eventi-doc.it – www.eventi-doc.it
Ente Promotore:

Comune di Gravellona Lomellina: Tel. 0381-650211 – e-mail: ilfioreeillago@gmail.com – www.comune.gravellonalomellina.pv.it








 

venerdì 17 febbraio 2017

Arte & Natura - Fiori in Villa

11° Rassegna Artigianale, Artistica e Floreale ispirata alla Natura

Sabato 11 e Domenica 12 Marzo, si svolgerà l’undicesima edizione di Arte & Natura – Fiori in Villa, una ricca esposizione di Artigianato Artistico di Qualità ispirato alla Natura, Florovivaismo e Prodotti naturali, con partecipanti provenienti da diverse Regioni d’Italia.
A interpretare, rappresentare e celebrare la natura ci sono ceramisti, vivaisti specializzati e particolari, scultori, pittori, sartorie, modiste, orafi, e tanti altri artisti ed artigiani e scuole di settore,
Arte & Natura – Fiori in Villa è patrocinato da Regione Lombardia e Comune di Parabiago, promosso da Associazione culturale e artistica Iperbole ed organizzato in collaborazione con Eventi doc di Myriam Vallegra e Centro Servizi Villa Corvini.
 
Le storiche ambientazioni settecentesche di Villa Corvini a Parabiago, a pochi chilometri da Milano, si trasformeranno in una fucina floreale, con allestimenti e scenografie, per artigiani e florovivaisti che esibiranno le loro allettanti produzioni …opere in ceramica, vetro, tessuti, cuoio, piante e fiori, prodotti naturali, essenze, nuove collezioni moda ed accessori primavera – estate, tessuti ecologici, arredi e complementi per la casa, gioielli ispirati a fiori e foglie...
Il nome di questa manifestazione nasce diversi anni fa, tra la natura e l’arte delle storiche dimore gentilizie del 1600 – 1700 e oggi, ancor di più, accomuna la bellezza e particolarità di nuove ideazioni di artisti, artigiani artisti, vivaisti, florovivaisti, progettisti e realizzatori di giardini, scuole di agraria e floricoltura con cui entrare in contatto e da conoscere dal vivo.
Per i nuovi visitatori e per quelli che ogni anno si presentano all’appuntamento si riservano sorprese squisite come le dimostrazioni dal vivo, i laboratori didattici per bambini, gli intrattenimenti, le conferenze-incontri sulle piante e l’importanza di queste risorse nelle nostre città e sulla progettazione e realizzazione di giardini e terrazzi fioriti.
In un clima piacevole e circondati dalla natura e dalla bellezza, sorgente di tranquillità è piacevole anche sedersi ed ammirare le particolari realizzazioni di ambientazioni e giardini, di composizioni floreali dal gusto giapponese sfumando in stili più attuali, o trascorrere il tempo scegliendo una delle piante dalle specie insolite per degli acquisti per sé, per gli altri, per la propria casa, terrazzo o giardino e per il supporto alla nostra economia, al vero Made in Italy, al fatto a mano, al nostro artigianato ed agricoltura.     
Arte & Natura - Fiori in Villa
11° Rassegna Artigianale, Artistica e Floreale ispirata alla Natura
Artigianato Artistico di Qualità ispirato alla Natura, Piante, fiori e vivai, Prodotti naturali
Sabato 11 e Domenica 12 Marzo 2016
Nella settecentesca Villa Corvini a Parabiago (MI)
Via Santa Maria 27

Ingresso gratuito
Vendita diretta dai produttori
Dimostrazioni dal vivo
Consulenze su florovivaismo, progettazione giardini e prodotti naturali
Laboratori didattici per bambini
Intrattenimenti
Orari apertura evento al pubblico:
Sabato e Domenica dalle ore 10.00 alle ore 19.30

Sito Internet evento: www.mostra-arteenatura.it
Pagina FB: Arte & Natura
Email: info@mostra-arteenatura.it
 
Per informazioni:
Eventi doc di Myriam Vallegra: tel. 347-4009542 - info@eventi-doc.it – www.eventi-doc.it

Associazione culturale e artistica Iperbole: tel. 329-8989533 – 0331-553387 - info@associazioneiperbole.it -  www.associazioneiperbole.it






giovedì 9 febbraio 2017

“Creazioni Artigiane Artiste …e Fiori al Castello”

A seguito del crescente successo, anche quest’anno si terrà nella ricca cittadina di Abbiategrasso, a pochi chilometri da Milano, la manifestazione “Creazioni Artigiane Artiste …e Fiori al Castello”, giunta alla sua ottava edizione. Il grande, bello e molto frequentato evento sarà allestito all’interno del Castello Visconteo di Abbiategrasso da venerdì 3 a domenica 5 marzo.
Il progetto è nato nel 2007 per promuovere il settore dell’Artigianato Artistico al femminile e nel 2009 ha portato alla realizzazione e stampa del libretto “Artigiane Artiste nelle Provincia di Milano, diffuso da anni al pubblico con presentazione e contatti di numerose imprese artigiane con titolari donne della Provincia di Milano; il libretto nel 2010 diventa anche un evento vero e proprio ad Abbiategrasso, ambientandolo nel Castello Visconteo ed aprendolo alla partecipazione di Artigiane provenienti da tutta Italia. Mentre l’anno scorso l’evento si è svolto all’interno del Convento dell’Annunciata di Abbiategrasso quest’anno si rinnova l’invito presso il Castello della medesima cittadina. All’oggi la manifestazione si può considerare una vera e propria mostra di artigianato e florovivaismo che attira artigiani e vivaisti da tante zone d’Italia.
La mostra “Creazioni Artigiane Artiste … e Fiori al Castello”, promosso da Associazione culturale e artistica Iperbole, con il supporto organizzativo di Eventi doc di Myriam Vallegra, è patrocinato da Comune di Abbiategrasso e Regione Lombardia. 
“Negli anni passati c’era la necessità di valorizzare e far conoscere Donne imprenditrici, che dell’arte della sartoria, della decorazione, dell’oreficeria, della scultura, della ceramica, del florovivaismo, delle loro passioni … hanno fatto il loro mestiere” – afferma la dr.ssa Myriam Vallegra tra le ideatrici del progetto - ora ancora di più bisogna fare tutti gli sforzi che possiamo per riuscire ad aiutarle, creando opportunità di lavoro … perché è importante che ogni donna possa avere ancora la possibilità di scegliere il proprio mestiere, di potersi dedicare a ciò che più le piace fare, perché chi è motivato ed ama il proprio lavoro, lo fa anche nel miglior modo possibile …”  
“Creazioni Artigiane Artiste … e Fiori al Castello” avvicina e fa conoscere il mondo dell’artigianato femminile al grande pubblico ed esalta le potenzialità e le possibilità di personalizzazione di capi ed oggetti, che solo in questo campo sono così accentuate.
L’artigiano, infatti, crea un vaso, una scultura, un abito, un cappello, un gioiello, una decorazione per la casa, piante fiorite per interni ed esterni, anche su richiesta ed in base ai desideri del cliente; si parte da un’idea che viene sviluppata insieme al cliente, ed in seguito l’artista elabora con professionalità, competenza e creatività oggetti unici che il semplice commercio e la grande distribuzione non sono in grado di sviluppare.
Domenica pomeriggio i visitatori potranno inoltre visitare le sale del Castello aperte per l’occasione, immaginando di perdersi nel passato storico lasciandosi suggestionare dalle antiche architetture.

Vi aspettiamo !

“Creazioni Artigiane Artiste …e Fiori al Castello”
Creazioni ideate e realizzate da Donne Artiste Artigiane e Piante e Fiori
Inoltre dimostrazioni dal vivo, laboratori didattici, intrattenimenti
Castello Visconteo di Abbiategrasso
Ingresso al pubblico gratuito
3-4-5 Marzo 2017
Venerdi 3, Sabato 4 e Domenica 5 Marzo
Venerdi dalle ore 15.00 alle 19.30
Sabato e Domenica dalle ore 10.00 alle 19.30
Sito Internet evento Creazioni Artigiane Artiste … e Fiori al castello: www.donneartigiane.it

Per informazioni: 
Associazione Culturale ed Artistica Iperbole
Cel. 329-8989533 – info@associazioneiperbole.it – www.associazioneiperbole.it
Eventi Doc di Myriam Vallegra
cel. 347-4009542 - info@eventi-doc.it  - www.eventi-doc.it





sabato 26 novembre 2016

Le opere di Gero Caldarelli, (“il ripieno del Gabibbo”), in mostra allo spazio Raw in “Con lo sguardo di un bambino che sorride”.

Le opere di Gero Caldarelli, il “Ripieno del Gabibbo”, verranno esposte allo Spazio Raw (C.so di porta ticinese 69, Milano), in “Con lo sguardo di un bambino che sorride”: dal 1 fino al 23 dicembre 2016. Pitto-sculture in gommapiuma e smalti ad acqua attraverso le quali il Gabibbo sfodera tutta la sua fantasia. Onnipresente nella maggior parte delle sue opere si autoritrae avventurarsi nel suo mondo dell’immaginazione, accanto ad altri personaggi che lo popolano: pesciolini, uccellini, pinguini, piccoli animaletti, giocolieri… Muniti di cornice realizzata sempre in gommapiuma e smalti ad acqua, i suoi lavori vi si attaccano tramite il velcro, rimanendo liberi e interscambiabili.
 Scelto da Antonio Ricci, "patron del Gabibbo e di Striscia la notizia", per interpretare il pupazzo tanto amato dagli italiani, insieme a Lorenzo Beccati, voce parlante, Gero Caldarelli s'interessa anche di pittura.
La sua passione per l’arte si concretizza nel 2001, anno in cui crea la sua prima opera, dove si narra lo scontro del Titanic con una roccia. Da quel momento oltre a mantenere il suo lavoro di mimo, continua a dipingere, tagliuzzare, colorare, fissare, portando avanti la sua carriera di artista. Oggi il suo studio in via Meda è ricco di nuove rappresentazioni pittoriche che raccontano tante piccole storie differenti. Colpisce la purezza e la profondità di significato che caratterizzano i suoi lavori. A volte lasciano la sensazione di passeggiare sulle nuvole, dove si abbandonano i pensieri per lasciare posto solo all’emozione e al gioco, altre volte s’impara concentrandosi di volta in volta su messaggi differenti. Filosofeggia usando le parole dei bambini, perché nella semplicità della vita si visualizza la strada maestra. Buddista fin dall’86, Gero Caldarelli crede nell’animismo, «la vita è in tutto, anche in un fiasco di vino…. se la si vede la si rispetta». D’altra parte si può dire che sia da sempre che costruisce pupazzi animandoli. Tra i suoi personaggi, nati prima di interpretare il Gabibbo, c’era Dario il Lampadario che era un maschilista, «Lui si sente il padrone perché è maschio, ma non è lui che dà la luce alle lampadine ma la corrente elettrica. Poi incontra Lampadina Caterina che cambia la sua mentalità. – spiega Gero - L’importante è saper cambiare».
Raccontare le sue opere è come leggere una favola. Spicca per dimensioni e potere estetico “Itai Dhosin” (60x80cm), in cui il Gabibbo nelle vesti di Poseidone, si aggira nell’ambiente sottomarino, tra colori suggestivi, cavallucci e stelle marine, coralli e tante specie di pesci differenti. In “Gita” (45x38cm) ci si sposta in vari angoli del mondo, da una grotta dove degli orsi hanno a che fare con un pentolone di colori a varie isolette colme di casette variopinte, verso un albero dove un uccello vuole mangiare della frutta, fino al centro dell’opera in cui domina un Pullman di turisti, intenti a osservare tutto.
Non mancano gli astratti e quelli dove il sorriso di un bambino si fa risata, come “In Sberleffi” (26x25cm) dove «una giraffa fa la linguaccia ad un brutto uccellaccio».     

Inaugurazione 1 dicembre 2016
 ore 19.00 -21.30

A cura di Valentina Cavera

Spazio Raw

www.spazioraw.it

Biografia di Gero Caldarelli
Quando si approccia alla conoscenza di un personaggio della grandezza del Gabibbo, l’unico modo possibile per visualizzare la strada del suo successo pare sia seguire i suoi passi a ritroso, perché il lungo cammino che lo ha condotto fino ad oggi, al suo ventisettesimo anno di età, è ricco di imprese eroiche e successi, sfide e avventure, oltre che d’incontri particolari con personaggi storici dello spettacolo, di un certo spessore professionale. La storia di questo pupazzo così famoso s’intreccia con quella di tre protagonisti della televisione: Antonio Ricci, voce cantata e patron del Gabibbo, Lorenzo Beccati, voce parlata, e in ultimo, ma non per importanza,  Giorgio Cardarelli, il suo ripieno, ovvero colui che dall’interno lo guida in tutti i suoi movimenti; Giorgio Cardarelli, conosciuto da tutti come Gero, ha creato, inoltre, il suo mondo di fantasia in gommapiuma e smalto ad acqua, dando alla luce, fin dal 2001, varie opere in cui il Gabibbo diventa di fatto un fumetto, una miniatura circondato da altrettanti piccoli amici e oggetti con un’anima. “Con lo sguardo di un bambino che sorride” è l’esposizione che presenta al pubblico il suo lavoro pittorico, di natura tridimensionale.
La nostra attenzione si focalizza quindi sulla narrazione della vita di un uomo in particolare, tra quella delle tre grandi personalità che hanno condotto il Gabibbo al ventisettesimo anno di età: quella di Gero Caldarelli, il suo “ripieno”, l’artefice delle opere in mostra, protagonista dell’evento in corso.  










Seguendo il suo percorso artistico, pervenendo alla radice, ciò che gli ha permesso di arrivare a un simile traguardo è sicuramente il suo sogno. Un sogno fatto della fantasia dei bambini, dei desideri candidi di purezza, della determinazione mai abbandonata. Che potere ha il sogno di un bambino? Forse apparentemente non si crede possibile possa avere tanta forza, ma solo concentrandosi sull’esistenza di Gero Caldarelli si avrà un esempio di quanta energia e luce vi si nasconda dentro. “Dentro un grande pupazzo si nasconde un grande uomo”, è il caso di dire, anche se poi Gero, di fatto, risulta inferiore all’1 e 60, ma di certo con “grande”, pensando a lui, non s’intende una caratteristica fisica, ma una genialità innata. 

Nasce a Torino il 24 Agosto del ’42. All’età di sei mesi si trasferisce con la famiglia a Milano. Ultimogenito di quattro figli, alla perdita della madre, avvenuta in tenera età, viene condotto dal padre in un collegio per poveri, l’Istituto “Divin Redentore” di Cesano Boscone, in provincia di Milano. Dopo poco tempo, alla morte del padre, tutto inizia a roteare attorno al suo sogno, che porta avanti senza mai perdere di vista.

Nel ’53 viene scelto per interpretare, nel ruolo di protagonista, l’operetta “La piccola Olandese”, vestendo i panni di una femmina poiché ai tempi le bambine e i maschietti non potevano recitare insieme per questioni di pudicizia. Come si legge tra le pagine del suo libro autobiografico ”Una vita da Ripieno”, da quel momento: «l’odore del palcoscenico, delle cantinelle, dei costumi, che appartengono alla magia di quel mondo, gli esplosero dentro, spingendolo a ritornare verso quella che sarebbe stata la sua strada maestra».

Fu Emilio Ferri, attore e regista, a guidarlo all’inizio della sua carriera. Nel ’56 va a vivere con il fratello e inizia a lavorare come antennista, senza mai accantonare il proprio desiderio di recitare. Nonostante non superi l’esame di ammissione per entrare alla scuola del Piccolo Teatro, diretta da Paolo Grassi e Giorgio Strehler, non demorde e nel ’60 s’iscrive alla scuola di mimo.  Già nel ’63, dopo il terzo anno di corso passa al Professionismo, entra in Rai, quando Angelo Corti, suo maestro, lo porta in Televisione per partecipare alla trasmissione “la Fiera dei Sogni” con Mike Buongiorno: è l’anno della svolta in cui durante una di quelle puntate dà vita ad un personaggio dei fumetti del Corriere dei Piccoli” che fu sicuramente “Il primo passo da ripieno”.

Da questo momento saranno molte le prove che lo attenderanno, i successi e i cammini che gli permetteranno di raggiungere la meta alla quale è giunto. Oltre a recitare in teatro e fare cabaret insegna mimo in tutta Italia. Nel ’74 fonda con Maurizio Nichetti la scuola di Mimo, battezzandola Quelli di Grok. Allora non erano in molti in Italia a portare avanti l’arte del mimo. C’era Angelo Corti, Marise Flasch che ha fatto scuola, i suoi allievi più dotati quali Gero, Nichetti, Osvaldo Salvi, che per vivere faceva il clown e Jolanda Cappi che lavorava con il Teatro del Buratto. La proposta di Maurizio partiva dall’idea di spingere Gero e Osvaldo a interpretare i caroselli che stava scrivendo per la birra Prinz cosicché con il denaro guadagnato si potesse aprire una scuola di Mimo. Un’idea che di certo non rimane in potenza. Gli impegni di Gero raggiungono, a questo punto, le dodici ore giornaliere. Non solo insegna e fa spettacoli ma continua con i caroselli e la televisione. Nel frattempo Gero dopo l’incontro con Catia Munafò, esperta costumista (che tra l’altro ha confezionato tutti i Gabibbi), pensa sia giunto il giorno di sposarsi. Conosciuta in Sicilia durante le sue esperienze di cabaret, Catia è la donna con la quale costruisce la sua famiglia.

Un altro grande amore oltre alla recitazione, al mimo e a Catia è sicuramente quello nato nei confronti del Buddismo. Inizia a praticarlo fin dall’86. “Nam myo ho renge kyo” è la frase che usa ripetere giornalmente. Con essa si nomina in giapponese la legge che permea l’universo, la causa per far emergere il macrocosmo nel microcosmo. “Nam myo ho renge kyo” è un mantra che si recita di seguito al sutra dinanzi ad una pergamena sulla quale «vi sono iscritte in cinese antico ed in sanscrito tutte le funzioni vitali inerenti ad ogni vita – spiega nel suo libro - Non è altro che uno specchio, uno strumento per sondare la propria mente, che aiuta a far emergere la nostra natura illuminata».

Si è sempre ispirato ai fumetti, a topolino, paperino... Poi quando è diventato buddista, ha cominciato a vedere la vita negli oggetti, non solo nelle persone e negli animali. «Ho iniziato a veder delle storie, le ho raccolte; ruotavano intorno a me e le ho scritte, basta sapere vedere. E da lì ho fatto sette spettacoli per bambini. Gli spettacoli devono essere ricchi e colorati per i bambini. Ho cercato di portare queste storie a canale cinque, negli anni ’70 ma nessuno mi ha ascoltato». Questo è il periodo in cui inizia a lavorare con la TV svizzera che invece contrariamente apprezza il suo lavoro e lo fa andare in onda. È il tempo di Mister Paff, uno dei suoi personaggi!

Nell’88 decide di lasciare Quelli di Grok e di dedicarsi maggiormente ai suoi interessi, intensificando le sue esperienze televisive e teatrali, accantonando così futili prestazioni da operaio. È nel ’90 che Antonio Ricci lo sceglie per animare il personaggio comico da lui ideato. Rimane ancora un mistero come i movimenti dall’interno messi in atto da Gero combacino alla perfezione con la voce parlata di Lorenzo Beccati. Da allora il Gabibbo è andato in onda su varie trasmissioni di Antonio Ricci, quali Striscia la notizia, Veline, Velone, Cultura moderna e Paperissima Sprint.

Come artista ha già esposto all’interno della Galleria Santabarbara arte contemporanea, a Milano nel 2005, durante una personale organizzata a scopo benefico in favore dell’Associazione Ezio Greggio per l’aiuto a bimbi nati prematuri.

link articolo: http://it.blastingnews.com/milano/2016/10/la-mostra-personale-di-gero-caldarelli-il-ripieno-del-gabibbo-allo-spazio-raw-001206163.html



lunedì 12 settembre 2016

ARTIGIANI AL CASTELLO … UN SALTO NEL MEDIOEVO

Rassegna Nazionale Artigianato Artistico di Qualità ed antichi mestieri in ambientazioni medioevali


Gratificati dal costante successo di “Creazioni Artigiane Artiste …e fiori” che organizziamo da tanti anni ad Abbiategrasso in occasione della Festa della Donna a marzo, e su richiesta di artigiani, visitatori e cittadini che ci hanno più volte chiesto di sviluppare un evento sull’artigianato artistico anche in autunno – inverno, abbiamo deciso di dare vita ad una nuova manifestazione incentrata sull’artigianato di qualità e la promozione di antichi mestieri, vedendola in chiave più “antica” ed altrettanto suggestiva, ambientandola ed ispirandola ai contesti medioevali, facendo un salto nel passato storico nel castello visconteo di Abbiategrasso, vicino a Milano.

L’evento non vuole fregiarsi di diventare una rievocazione storica, ma intende ricreare le suggestioni e la cultura del passato, “immergendo” gli artigiani, gli antichi mestieri e gli stessi visitatori in un “salto nel passato”, andando a riprendere anche la storia e le usanze del castello e della popolazione negli anni in cui sorse proprio questo importante e splendido Bene culturale.

Un modo per fare cultura, insegnare e presentare, attraverso una manifestazione bella e suggestiva all’interno del Castello, mestieri antichi ancora attuali ed altri, forse dimenticati, in una coreografica un po’ particolare, nella quale i visitatori potranno trovare anche tante idee e produzioni interessanti ed originali per i regali natalizi.

La mostra “Artigiani al Castello … un salto nel Medioevo” è promossa da Associazione culturale e artistica Iperbole, con il supporto ideativo ed organizzativo di Eventi doc di Myriam Vallegra,  e verrà patrocinata da Comune di Abbiategrasso e Regione Lombardia.


La manifestazione “Artigiani al Castello … un salto nel Medioevo” offre un percorso suggestivo nei sotterranei e nella corte del castello, in cui il visitatore troverà pezzi unici, avvolto in un’atmosfera nuova ricca di colori, mistero, bellezza ed arte in cui si verranno presentati i lavori degli artigiani artisti, il cui estro va fatto conoscere e sostenuto.

“Artigiani al Castello … un salto nel Medioevo” è anche un evento affascinante e di intrattenimento: infatti, durante i giorni di manifestazione, ci sarà anche musica dal vivo, dimostrazioni, laboratori didattici e giochi per bambini, intrattenimenti e visite alla scoperta del castello.

Vi aspettiamo !
Inoltre dimostrazioni dal vivo, laboratori didattici e giochi per bambini, visite con accompagnatori culturali, musica dal vivo, intrattenimenti a tema medioevale

Venerdì 4, Sabato 5, Domenica 6  Novembre 2016

Castello Visconteo

Abbiategrasso (MI)

Orari apertura al pubblico:

Venerdì dalle 15.00 alle 19.30; Sabato e Domenica dalle 10.00 alle 19.30

Ingresso al pubblico gratuito



Per informazioni:

Associazione Culturale ed Artistica Iperbole
Cel. 329-8989533 – info@associazioneiperbole.it – www.associazioneiperbole.it


Eventi Doc di Myriam Vallegra
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L’essenza pittorica di Chiara Maresca


Inoltrandosi nella materia con la profondità dell’anima, Chiara Maresca ne cattura l’essenza. Attraverso uno stile prettamente astratto, con l’uso e l’accostamento di tecniche ed elementi differenti, come stoffe, carta, bottoni, cristalli, sabbia, fibre, legno, questa artista napoletana, coniuga «fisicità e spiritualità, realtà e sogno». In una selezione di opere realizzate tra il 2011 e il 2016, seguiamo il suo percorso estetico fomentato dal suo amore per la materia. «Il mio amore per la materia è indiscusso e nasce dal bisogno di conoscere il mondo che mi circonda attraverso tutti i miei sensi e di reinventarlo, nella creazione di un'opera d'arte, non solo attraverso le emozioni, che tendono ad idealizzare la realtà del sentimento, ma anche attraverso l'istinto ed il contatto fisico. – racconta Chiara - Ho sviluppato, perciò, una sorta di "filosofia del contatto", ricca di mistero e di suggestione, di sensualità fortemente sublimata che soddisfi il bisogno di comunicare anche coi sensi e di instaurare con l'elemento / oggetto, col quale mi rapporto nella creazione di un'opera d'arte, una partecipazione attiva, determinante per la composizione stessa». Meditativa e colta crede nella forza e nel potere della natura, raffigurandola assai spesso nel particolare, come vista da una lente d’ingrandimento. Un invito ad addentrarsi nel vivo di un’”Ametista” o di una “Aragonite”, al centro di un ruscello d’acqua volando su una colomba, tra le lacrime all’interno delle crepe di un albero…

 Inaugurazione 17 settembre 2016
 Ore 18.30 –21.30
Fino al 29 settembre 2016
Spazio Libero
Alzaia Naviglio Pavese 8, Milano
Da lun. a ven. dalle 16.00 alle 19.30



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Testo d'approfondimento

La pittura di Chiara Maresca ruota attorno a termini quali essenza, emozione, musica, colore, luce, materia, ricordo.

L’essenza delle cose si nasconde dietro alla musicalità data dal silenzio in Chiara Maresca. L’atteggiamento mistico con cui mira all’oggetto rende le sue opere respiri di vita. Cosa c’è più essenziale di un respiro? L’essenza stessa della vita risiede nel respiro: nell’impercettibilità del suo suono, nel suo odore quasi inesistente, nell’incredibile leggerezza del suo corso. L’autrice sembra catturare il primo respiro della materia vivente, il suo battito più intimo, il suono segreto che si cela nel silenzioso apparire delle immagini del reale. Per questo l’astrattismo è il suo modo di rappresentare ciò che vede. Osservando le sue creazioni si evince che in lei l’essenza non è verità assoluta. «Nell’arte non esiste una verità ultima, ma ciò che si mostra è sempre una visione soggettiva», sottolinea l’artista. La sua descrizione del reale «è un discorso che conduce alla cosa attraverso le impronte di essa», così come concepivano gli stoici la problematica linguistica inerente al termine Essenza, ma considerando questo ragionamento su un piano puramente personale. Senz’altro è così, quando si guarda all’essenza da un punto di vista puramente rappresentativo. Seguendo il lungo dibattito sul vero significato del termine Essenza, avvenuto nel corso dell’evoluzione del percorso filosofico, è possibile comunque addentrarsi nella comprensione della poetica di Chiara Maresca, se si pensa però alle sue opere come specchi di una sua sensibilità interiore. Aristotele, per esempio, definiva l’Essenza come «La sostanza stessa considerata a parte dal suo aspetto materiale». Così Chiara affronta la realtà, raffigurando l’astratto. In Plotino si stabilisce un’uguaglianza reciproca dei termini essenza e sostanza, il quale la attribuisce «allo stato delle cose nel mondo intellegibile, cioè nel nous divino, ma non solo a tale stato». Qui, egli afferma «tutto è nell’unità, sono identici la cosa e il perché della cosa». È possibile dire contemporaneamente che disegnando Chiara deduce la quiddità, un’altra variazione dello stesso termine che stiamo analizzando, “quod quid erat esse”, ciò per cui qualcosa è ciò che è. Per S.Tommaso la quiddità è anche chiamata forma o natura. L’essenza per Husserl contrassegna «ciò che si trova nell’essere proprio di un individuo come suo quid», ma considerando che ogni tale quid può essere messo in idea. L’oggetto intuito risulterà l’equivalente della Essenza pura o eidos. A tale Essenza ci si arriva attraverso un atto di intuizione che è similare al percepire sensibile. Quest’ultima è sicuramente la visione moderna dell’Essenza sostanziale aristotelica. Dunque ritornando a Chiara, la sua intuizione nasce dall’emozione. In sintesi, trascendendo la realtà, con l’astrattismo, raggiunge l’essenza, intuendola attraverso l’emozione. «Di fronte a qualunque cosa, uno spettacolo della natura, l’incontro con una persona, ecc… la prima reazione è sempre di carattere irrazionale, emotiva, non è mai razionale. Cosa devo fare io attraverso l’arte? Tradurre l’emozione che prescinde la realtà; perché se due persone diverse rivolgono lo sguardo a una stessa cosa oggettivamente identica, non la vedono nello stesso modo. Il primo può essere colpito da una forma, l’altro da un profumo… - racconta Chiara Maresca -  L’idea di fare l’astratto e non il figurativo, mi viene da questo. Io vorrei essere il meno possibile descrittiva per legare l’arte a questo concetto: l’arte è emozione, spiritualità». Emozione per Chiara significa: «Provare un senso di scuotimento, una reazione emotiva… che può essere dolorosa o di felicità, ma sempre una dimensione altra, al di là della dimensione dell’ovvietà, della banalità del quotidiano… una vibrazione dell’anima, qualcosa che mi fa vibrare, che mi fa sentire viva».

Pianista e compositrice, oltre che pittrice Chiara Maresca, eclettica e profonda, percepisce tra le arti un’influenza reciproca. «Musica è respiro, gioia, conoscenza di sé, scavare nell’anima propria e altrui, questo è indispensabile per essere un pittore. – spiega l’autrice - È chiaro che se fai tutte due le cose, le cose convergono l’una nell’altra. Musica è movimento e quando dipingo queste tavole, io mi devo concentrare, perché con le mani mi muovo, danzo, metto il colore in una maniera particolare. Musica è scenografia, non a caso c’è musica fatta per la danza e per la pittura; la danza prevede l’unione di scenografia quindi di pittura, di musica, di movimento, di storie; basti pensare all’opera». Secondo Schopenhauer, mentre l’arte in generale è l’oggettivazione della Volontà di vivere in tipi o forme universali che ciascun arte riproduce a suo modo, la Musica è rivelazione immediata o diretta della stessa Volontà di vivere. Con i Pitagorici nasce la dottrina della Musica come scienza dell’armonia e dell’armonia come ordine divino del cosmo. Lo stesso Dante cattura questa interpretazione facendola sua, arrivando a paragonare la Musica al pianeta Marte, poiché è “la più bella relazione”, ovvero armonia, essendo al centro degli altri pianeti e ed è il più caloroso, in quanto il suo calore è paragonabile a quello del fuoco, onorandolo così di un carattere cosmico. Osservando le opere della Maresca traspare una sorta di melodicità silente, che genera una serenità interiore. Un’opera che rappresenta al meglio questo punto è la tavola intitolata ”Saline del deserto”, deserto peruviano di Atacama. «Qui fiorisce la malva durante la primavera, fiorisce e diventa tutto rosa. – spiga la Maresca - Il silenzio non esiste, ma il silenzio che possiamo ascoltare è musica, musica che non abbiamo creato noi. Come il frusciare dato dalle foglie…». Quando dipinge ama ascoltare compositori come Mozart, Bach, Puccini, Stravinsky, John Cage, poiché ognuno di essi riesce a dare un messaggio significativo che arriva nel profondo. Certamente ascoltare Chiara parlare di musica è molto interessante. «Mozart è il primo in assoluto. Lui è l’artista che raggruppa in sé profondità e leggerezza. la purezza è fondamentale. Ci sono alcuni spartiti, sonate, che porto sempre di esempio, “Tema e variazioni”. Ci sono solo tre righe che si replicano in una paginetta.  Tre note su e tre sotto, ma lì c’è tutto: melodia, armonia… è il puro per eccellenza, di una profondità straordinaria. – illustra Chiara - Bach è il musicista colto, quello che sapeva sviluppare i temi, maestro del contrappunto per eccellenza… Puccini, è leggero e nello stesso tempo profondo. Ha scritto opere straordinarie, soprattutto quelle della sua gioventù…  perché sono fresche. Si piange, ci si commuove quando si va a vedere la Bohème, Madama butterfly… Stravinsky, è stato avvicinato a Picasso. Ha seguito anche lo stesso percorso di cambiamenti e novità. Quando lui è diventato cubista, lui ha scritto la sagra della primavera. Poi è diventato neoclassico quando anche Picasso è diventato neoclassico. John Cage invece ha stravolto il concetto di musica: musica come rumore, come silenzio… Ha scritto questo libro che si chiama “Il silenzio”. Lui registrava ad esempio il silenzio nei boschi».


Conoscere un artista in tutto e per tutto, significa comprendere il suo messaggio fino in fondo. Pittura e musica in lei sembrano sposarsi attraverso l’unione di tecnica, colorazione e materia. Altri temi da affrontare riguardano l’importanza del colore e della materia nella sua vita. Nata a Napoli rimane ancorata alle sue radici a livello estetico. Racconta: «La vita è colore; il bianco e nero mi piace poco, è elegante ma mi piace molto poco. In questo senso, la napoletanità, il bisogno che abbiamo noi di luce, sole, riflessi, della solarità… ci deriva dal nostro essere nati in luogo anziché in un altro». Ed Ancora: «Nelle mie creazioni artistiche, accostamenti particolari di tecniche e materiali, usati con grande libertà di espressione, rivestono un ruolo importante e significativo nella costruzione dell'opera e contribuiscono all'elaborazione di una personalissima sintassi linguistica. Stoffe, carta, resine, bottoni, cristalli, sabbia, elementi botanici, fibre, legno…dialogano con elementi più propriamente pittorici in un sottile gioco di rimandi reciproci. E rivelano uno dei dati essenziali della mia poetica: coniugare manualità ed astrazione, fisicità e spiritualità, realtà e sogno. Il ricordo e la riflessione sono il collante che racchiude ed unifica il flusso narrativo. Il colore e la luce ne sono gli strumenti rappresentativi».

Quindi avventurarsi nella comprensione del valore della Materia, sarà un passo decisivo verso la conoscenza del lavoro di questa pittrice napoletana. Mi sembra utile sottolineare, riflettendo sul pensiero espresso dall’artista che secondo Avicebron, poeta e filosofo, anche le cose spirituali sono composte di materia e forma. Aristotele identificando la materia con la potenza spiega: «Tutte le cose prodotte sia dalla natura che dall’arte hanno materia giacché la possibilità che ha ciascuna di essere o non essere, questa è, per ciascuna di esse, la sua materia». 

Secondo Chiara Maresca: «Il mio amore per la materia è indiscusso e nasce dal bisogno di conoscere il mondo che mi circonda attraverso tutti i miei sensi e di reinventarlo, nella creazione di un'opera d'arte, non solo attraverso le emozioni, che tendono ad idealizzare la realtà del sentimento, ma anche attraverso l'istinto ed il contatto fisico. Ho sviluppato, perciò, una sorta di "filosofia del contatto", ricca di mistero e di suggestione, di sensualità fortemente sublimata che soddisfi il bisogno di comunicare anche coi sensi e di instaurare con l'elemento / oggetto, col quale mi rapporto nella creazione di un'opera d'arte, una partecipazione attiva, determinante per la composizione stessa. L'idea (l'emozione, il ricordo) ed il lavoro (esperienza, tatto) in funzione reciproca, conferiscono dunque, al lavoro unità di spazio e di parola. La scelta nell'equilibrio tra le parti è la misura della VERITA' di ogni opera, è dare un significato ad ogni esperienza, di volta in volta, senza preconcetti, lasciandosi guidare dall'istinto, appunto, e dalla memoria».