venerdì 14 settembre 2018

"Un tuffo nel blu", una bipersonale con Giuseppe Milazzo e Luana Benetti



Il 23 fino al 30 settembre 2018, all’interno dello Studio Mitti (Alzaia naviglio Grande 4) aprirà la bi-personale intitolata “Un tuffo nel blu”, nella quale due pittori affronteranno il tema dandone una interpretazione personale: Giuseppe Milazzo e Luana Benetti.

Attraverso una selezione di dipinti in tecnica mista, realizzati con olio su acrilico e foglia d’oro, Giuseppe Milazzo (Piazza Armerina, Enna, ‘61) ci mostra il suo mondo di profondo blu, aeriforme, subacqueo, fatto di atmosfere rarefatte dallo sfondo informale, di pesci e volatili dalle accese tonalità, un suo modo intimo di festeggiare la vita… di soggetti figurativi colti in favolosi momenti dell’esistere. La vitalità che ne nasce ha il potere di donare un’anima persino alla pietra, alla roccia… che diventa colore oppure sofferente ricerca di se stessi; l’esigenza di scavare nel vuoto apparente, di penetrare la materia solida, liquida o aerea, la sua ricerca della bellezza, ne fa un pittore con il quale condividere il sogno dell’esistenza, poiché attraverso la sua ricerca artistica si aprono le porte dell’onirico. Così il pavone «offre il meglio di sé nella ruota della vita», l’ippocampo esprime «l’incontro in quanto continuità del vivere in un habitat nascosto», un pesciolino raffigurato nei fondali marini racconta l’attesa come «scomposizione dell’essere là dove si cela».        

Lungo le onde di colore che si perdono nell’infinito, dipinte da Luana Benetti (Milano,’77), incontriamo Dio, quell’essere immateriale «dentro di noi - come sostiene la pittrice -in grado di renderci parte del tutto», dell’immensità. Una ricerca costante quella di Luana, la quale attraverso l’arte ne archivia i risultati, come se in ogni suo dipinto si potesse, in tal modo, percorrere il cammino spirituale che si è proposta di seguire. Acrilici su tela, tecniche miste, giochi di matita, penna e pantone sono strumenti con i quali rappresentare la sua esperienza mistica. Nel suo incommensurabile perpetuarsi il suo atto creativo trascende la realtà per raggiungere un territorio impalpabile, dove l’anima si fa viva, allegria d’essere: blu come il cielo e il mare, la notte e la vita… poiché «l’azzurro e tutte le sue tonalità – sostiene la Benetti - racchiudono ogni cosa, l’origine e la fine», in un continuum eterno d’esistenze, in una danza di forme fluttuanti, di energie che si muovono nello spazio illimitato, mentre l’occhio dello spirito scruta l’invisibile. «L’occhio come estensione dell’anima – afferma Luana - che dal profondo emerge in superficie e appare al mondo che lo circonda». Una luna si accende nel profondo blu, come il risvegliarsi di una coscienza; un pesce diventa uccello, l’acqua marina raggiunge la volta celeste a dimostrazione del fatto che in ogni oggetto si nasconde il tutto.  

A dip in the blue




Along the waves of color that are lost in the infinite, painted by Luana Benetti (Milan, '77), we meet God, that immaterial being "inside us - as the painter claims - able to make us part of everything", of the 'immensity. A constant research that of Luana, which through the art files the results about it, as if in each of her paintings could, in this way, travel the spiritual path that she wanted to follow. In her incommensurable perpetuation her creative act transcends reality to reach an impalpable territory, where the soul becomes alive, joy of being: blue as the sky and the sea, the night and the life ... since "the blue and all its shades - Benetti supports - contain everything, the origin and the end", in an eternal continuum of existences, in a dance of floating shapes, of energies that move in unlimited space, while the eye of the spirit searches the invisible… A moon lights up in the deep blue, like the awakening of a conscience; a fish becomes a bird, sea water reaches the celestial vault, demonstrating that everything is hidden in every object.   


 

Un tuffo nel blu

Inaugurazione 23 settembre 2018
Dalle ore 18.30

Fino al 30 settembre 2018

Studio Mitti
Alzaia Naviglio Grande 4, Milano

Orari
15.30 – 21.00
Domenica 30 in contemporanea con il Mercatone, rimarrà aperta dalle 10 del mattino

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 Con Giuseppe Milazzo si penetra nella profondità, ci si spinge nell’abisso marino, nuotando nelle varie sfumature di blu in esso contenute; ci si addentra in territori incontaminati, tra fondali colorati, illuminati dalle tinte accese di pesci solitari, che frammentano il proprio essere durante il tempo dell’attesa. Le sue ambientazioni favolose, tra spugne e rocce, inserti dorati e ricami klimtiani, portano dentro di sé il fluttuare dell’onda. Con questo pittore lombardo si accoglie festosamente lo strepito visivo dei numerosi pesci pagliaccio mentre si rallegrano dell’ipotetica unione di due cavallucci marini… si festeggia tra i ciottoli la vivacità dell’acqua, tradotta dall’artista nel suo donare ai sassi, di volta in volta, colorature differenti… si vive il blu in tutte le sue trasparenze, in tutte le sue forme, diventando persino penna, piuma capace di volare oltre la realtà. Attraverso l’andare oltre si giunge pur sempre alla profondità, come quando Milazzo vive la sofferenza, immergendosi nella materia, penetrandola, rendendo vivo il travaglio, la curiosità mescolata a quella necessità di andare a fondo, in quanto senso di liberazione.



Biografia:

Giuseppe Milazzo nasce a Piazza Armerina, in provincia di Enna, nel ’61. Studia per lo più da autodidatta, conseguendo l’attestato di frequenza della scuola d’arte di Cabiate. Frequenta successivamente per circa un anno lo studio di pittura di Roberto Morandini, artista che predilige il figurativo, e per tre anni quello di Luigi Fadda, espressionista divisionista, con il quale impara anche a realizzare vetrate artistiche, dalla tecnica tiffany a piombo.




With Giuseppe Milazzo it’s possible to penetrate into the depth, and go into the sea abyss, swimming in the various shades of blue contained in it; also enter into uncontaminated territories, between colored backgrounds, illuminated by the bright colors of solitary fish, which fragment own being during the waiting time. His fabulous settings, including sponges and rocks, golden inserts and Klimt embroidery, bring the fluctuate of the wave inside. With this Lombard painter the festive clamor of the numerous clown fishes is joyfully welcomed while they rejoice at the hypothetical union of two seahorses…the vivacity of the water is celebrated among the pebbles, translated by the artist in his giving to the stones, from time to time, different colors… Blue is lived in all its transparencies, in all its forms, becoming even a pen, a feather capable of flying beyond reality. Through going beyond everyone can always come to the depth, as when Milazzo experiences suffering, plunging into matter, penetrating it, making labor alive, the curiosity mixed with that need to go deep, as a sense of liberation.






Ho incontrato la vita in un filo d'erba. Personale di Chiara Maresca





All’interno dell’Oratorio della Passione di S.Ambrogio (Piazza Sant'Ambrogio 15, Milano) si presenta la personale di Chiara Maresca, dal 5 al 13 settembre 2018. Risulta subito evidente la sua capacità di attraversare la materia per coglierne l’essenza. L’armonia che si cela dietro al silenzio è il passepartout che le permette di comprendere l’identità delle cose. Il misticismo con cui approccia al suo lavoro le consente di ascoltare il sussurro primordiale dei corpi materici. Realizzando astratti, si serve di stili e elementi vari, come tessuti, carta, bottoni, sabbia, legno, fibre.

L’uso di colorazioni accese è uno dei tratti distintivi di questa artista napoletana.  «La vita è colore; il bianco e nero mi piace poco, è elegante ma mi piace molto poco. In questo senso, la napoletanità, il bisogno che abbiamo noi di luce, sole, riflessi, della solarità… ci deriva dal nostro essere nati in luogo anziché in un altro». Un altro punto fondamentale per comprendere l’atto pittorico della Maresca sono le modalità con cui crea: «coniugare manualità ed astrazione, fisicità e spiritualità, realtà e sogno. Il ricordo e la riflessione sono il collante che racchiude ed unifica il flusso narrativo. Il colore e la luce ne sono gli strumenti rappresentativi».

Opere dal 2011 al 2018. La natura rimane uno dei suoi soggetti principali… come quando affronta il tema delle profonde cicatrici lasciate dalla mano dell’uomo sul pianeta terra e ci racconta, sulle tele, le lacrime di una corteccia d’albero, l’hevea, ferita a morte nella foresta peruviana per estrarne il caucciù o di un’Amazzonia sofferente spesso stravolta nel suo assetto geografico, piegata dalla siccità a causa dell’avvelenamento e di arbitrarie deviazioni dei corsi dei fiumi.

Testo critico

L’essenzialità pittorica di Chiara Maresca


L a pittura di Chiara Maresca ruota attorno a termini quali essenza, emozione, musica, colore, luce, materia, ricordo.
L’essenza delle cose si nasconde dietro alla musicalità data dal silenzio in Chiara Maresca. L’atteggiamento mistico con cui mira all’oggetto rende le sue opere respiri di vita. Cosa c’è più essenziale di un respiro? L’essenza stessa della vita risiede nel respiro: nell’impercettibilità del suo suono, nel suo odore quasi inesistente, nell’incredibile leggerezza del suo corso.
L’autrice sembra catturare il primo respiro della materia vivente, il suo battito più intimo, il suono segreto che si cela nel silenzioso apparire delle immagini del reale. Per questo l’astrattismo è il suo modo di rappresentare ciò che vede. Osservando le sue creazioni si evince che in lei l’essenza non è verità assoluta. «Nell’arte non esiste una verità ultima, ma ciò che si mostra è sempre una visione soggettiva», sottolinea l’artista. La sua descrizione del reale «è un discorso che conduce alla cosa attraverso le impronte di essa», così come concepivano gli stoici la problematica linguistica inerente al termine Essenza, ma considerando questo ragionamento su un piano puramente personale. Senz’altro è così, quando si guarda all’essenza da un punto di vista puramente rappresentativo.
Seguendo il lungo dibattito sul vero significato del termine Essenza,
avvenuto nel corso dell’evoluzione del percorso filosofico, è possibile
comunque addentrarsi nella comprensione della poetica di Chiara
Maresca, se si pensa però alle sue opere come specchi di una sua sensibilità interiore. Aristotele, per esempio, definiva l’Essenza come «La sostanza stessa considerata a parte dal suo aspetto materiale». Così Chiara affronta la realtà, raffigurando l’astratto. In Plotino si stabilisce un’uguaglianza reciproca dei termini essenza e sostanza, che egli attribuisce «allo stato delle cose nel mondo intellegibile, cioè nel nous divino, ma non solo a tale stato». Qui, egli afferma «tutto è nell’unità, sono identici la cosa e il perché della cosa». È possibile dire contemporaneamente che disegnando Chiara deduce la quiddità, un’altra variazione dello stesso termine che stiamo analizzando, “quod quid erat esse”, ciò per cui qualcosa è ciò che è. Per S.Tommaso la quiddità è anche chiamata forma o natura. L’essenza per Husserl contrassegna «ciò che si trova nell’essere proprio di un individuo come suo quid», ma considerando
che ogni tale quid può essere messo in idea. L’oggetto intuito risulterà
l’equivalente della Essenza pura o eidos. A tale Essenza ci si arriva
attraverso un atto di intuizione che è similare al percepire sensibile.
Quest’ultima è sicuramente la visione moderna dell’Essenza sostanziale aristotelica. Dunque ritornando a Chiara, la sua intuizione nasce dall’emozione. In sintesi, trascendendo la realtà, con l’astrattismo, raggiunge l’essenza, intuendola attraverso il sentimento... «Cosa devo fare io attraverso l’arte? Tradurre l’emozione che prescinde la realtà: nessuno di noi infatti vede in modo identico ciò che si apre al suo sguardo, nessuno resta affascinato con le stesse modalità da un paesaggio, da una moderna costruzione, da una scena d’amore o giudica attraente una stessa persona - racconta Chiara Maresca - L’idea di previlegiare l’astratto e non il figurativo nasce in me proprio dallo stupore con cui osservo il mondo che mi circonda privilegiandone il valore della spiritualità, una vibrazione dell’anima, qualcosa che scuote, che mi fa sentire viva».
Pianista e compositrice, oltre che pittrice Chiara Maresca, eclettica e
profonda, percepisce tra le arti un’influenza reciproca. «Musica è respiro, gioia, conoscenza di sé, scavare nell’anima propria e altrui, ma ciò è indispensabile anche per essere un pittore. – spiega l’autrice - Musica è movimento. Quando dipingo mi concentro moltissimo e tocco tutto ciò che per me è strumento di lavoro. Con le mani mi muovo, danzo, metto il colore in questa o quest’altra sequenza particolare. Musica è danza. E la danza unisce scenografia, pittura, musica, movimento e storie; basti pensare all’opera lirica». Secondo Schopenhauer, mentre l’arte in generale è l’oggettivazione della Volontà di vivere in tipi o forme universali che ciascun arte riproduce a suo modo, la Musica è rivelazione immediata o diretta della stessa Volontà di vivere. Con i Pitagorici nasce la dottrina della Musica come scienza dell’armonia e dell’armonia come ordine divino del cosmo. Lo stesso Dante cattura questa interpretazione facendola sua, arrivando a paragonare la Musica al pianeta Marte, poiché è “la più bella relazione”, ovvero armonia, essendo al centro degli altri pianeti e ed è il più caloroso, in quanto il suo calore è paragonabile a quello del fuoco, onorandolo così di un carattere cosmico. Osservando le opere della Maresca traspare una sorta di melodicità silente, che genera una serenità interiore. Un’opera che rappresenta al meglio questo punto è la tavola intitolata ”La malva veste di rosa le saline di
Atacama”. «Qui nel deserto fiorisce la malva durante la primavera e il mondo diventa fantasticamente irreale. – spiega la Maresca - Il silenzio, in realtà, non esiste: il silenzio è musica, perché è musica tutto ciò che intono a noi vibra e risuona». Quando dipinge ama ascoltare compositori come Mozart, Bach, Puccini, Stravinsky, John Cage, poiché ognuno di essi riesce a dare un messaggio significativo che arriva nel profondo. Certamente ascoltare Chiara parlare di musica è molto interessante. «Mozart è il primo in assoluto. Lui è
l’artista che riunisce in sé profondità e leggerezza. La purezza fondamentale. Ci sono alcuni spartiti, sonate, che porto sempre di esempio, “Tema e variazioni”. Ci sono solo tre righe che si replicano in una paginetta.
Tre note su e tre sotto, ma lì c’è tutto: melodia, armonia… è il puro per
eccellenza, di una profondità straordinaria. – illustra Chiara - Bach è il musicista colto, quello che sapeva sviluppare i temi, maestro del
contrappunto… Puccini, è leggero e nello stesso tempo profondo. Ha scritto opere straordinarie, soprattutto quelle della sua gioventù… perché sono fresche. Si piange, ci si commuove quando si va a vedere la Bohème, Madama butterfly… Stravinsky, è stato avvicinato a Picasso. Ha seguito anche lo stesso percorso di cambiamenti e novità. Quando lui è diventato cubista, lui ha scritto la Sagra della primavera. Poi è diventato neoclassico quando anche Picasso è diventato neoclassico. John Cage invece ha stravolto il concetto di
musica: musica come rumore, come silenzio… Ha scritto questo libro che si chiama “Il silenzio”. Lui registrava ad esempio il silenzio nei boschi».
Conoscere un artista in tutto e per tutto, significa comprendere il suo
messaggio fino in fondo. Pittura e musica in lei sembrano sposarsi attraverso l’unione di tecnica, colorazione e materia. Altri temi da affrontare riguardano l’importanza del colore e della materia nella sua vita. Nata a Napoli rimane ancorata alle sue radici a livello estetico. Racconta: «La vita è colore; il bianco e nero mi piace poco, è elegante ma mi piace molto poco. In questo senso, la napoletanità svolge un ruolo fondamentale nelle mie scelte estetiche. Il bisogno che abbiamo noi, figli del sud, di luce, sole, riflessi …
deriva dal nostro essere nati in luogo anziché in un altro». Ed Ancora: «Nelle mie creazioni artistiche, accostamenti particolari di tecniche e materiali, usati con grande libertà di espressione, rivestono un ruolo importante e significativo nella costruzione dell'opera e contribuiscono all'elaborazione di una personalissima sintassi linguistica. Stoffe, carta, resine, bottoni, cristalli, sabbia, elementi botanici, fibre, legno…dialogano con elementi più propriamente pittorici in un sottile gioco di rimandi reciproci. E rivelano
uno dei dati essenziali della mia poetica: coniugare manualità ed astrazione, fisicità e spiritualità, realtà e sogno. Il ricordo e la riflessione sono il collante che racchiude ed unifica il flusso narrativo. Il colore e la luce ne sono gli strumenti rappresentativi».
Quindi avventurarsi nella comprensione del valore della Materia, sarà un passo decisivo verso la conoscenza del lavoro di questa pittrice napoletana.
Mi sembra utile sottolineare, riflettendo sul pensiero espresso dall’artista che secondo Avicebron, poeta e filosofo, anche le cose spirituali sono composte di materia e forma. Aristotele identificando la materia con la potenza spiega: «Tutte le cose prodotte sia dalla natura che dall’arte hanno materia giacché la possibilità che ha ciascuna di essere o non essere, questa è, per ciascuna di esse, la sua materia».
Secondo Chiara Maresca: «Il mio amore per la materia è indiscusso. Nasce dal bisogno di conoscere il mondo che mi circonda attraverso tutti i miei sensi per poi reinventarlo, nella creazione dell’opera d'arte, non solo attraverso le emozioni, che tendono ad idealizzare la realtà del sentimento, ma anche attraverso l'istinto ed il contatto fisico. Ho sviluppato, perciò, negli anni una sorta di "filosofia del contatto", ricca di mistero e di suggestione, di sensualità fortemente sublimata che soddisfi il bisogno di comunicare anche coi sensi e che instauri con l'elemento / oggetto, col quale mi rapporto nella creazione artistica, una partecipazione attiva, determinante per la composizione stessa. L'idea (l'emozione, il ricordo) ed il lavoro (esperienza, tatto) in funzione reciproca, conferiscono dunque, al lavoro unità di spazio e di parola. La scelta nell'equilibrio tra le parti è la misura della VERITA' di ogni opera, è dare un significato ad ogni esperienza, di volta in volta, senza preconcetti, lasciandosi guidare dall'istinto, appunto, e dalla me






venerdì 21 luglio 2017

Foto di famiglia (tratto da storie vere). Racconti vari


F
oto di famiglia
                                                                                  
                                                                Ideato e scritto da Valentina Cavera

Presento una serie di racconti intitolati “Foto di famiglia”, tratti da storie vere.
Vite romanzate della Milano che si muove tra i ricordi delle persone che l'abitano.
Racconti in divenire... seguono le stagioni della vita, sinonimo delle stagioni temporali che partendo dall'estate per ritornare all'estate raccontano il nostro tempo. Ogni stagione possiede una favola popolata da quegli esseri che sembrano così reali da essere veri, quindi parte della vita di ciascuno. Ogni favola è ispirata a persone realmente esistenti.



 basta cliccare sul link. 

“C’era una volta”, personale di Karam Sebastiano Cannarella


La personale di Karam Sebastiano Cannarella che si terrà Domenica 13 agosto 2017 presso il Municipio del Comune di Portopalo di Capo Passero (Via Lucio Tasca 33), alle ore 19.00, è un’opportunità per ritrovarsi e dialogare sul futuro ripercorrendo il passato.
Da uno sfondo informale ricco di colori vivaci emergono figure perse nel tempo, dimenticate, come spinte dal desiderio di ritornare al presente. Così Karam Sebastiano Cannarella dà voce a quei volti, quelle tradizioni e quei luoghi che hanno fatto storia, la storia di Portopalo, suo paese natio. Preziosi come tesori le sue opere si ergono a ponti verso ciò che fu: ”C’era una volta”, il titolo di questa esposizione, narra vicende ai limiti della memoria, in quel non luogo, radice del contemporaneo. Come fossero pagine di una favola è possibile leggere attraverso la profondità degli sguardi il valore di una terra, seguire le orme di chi è passato prima di noi, studiarne i costumi, i mestieri, scoprire luoghi scomparsi, come “La salumeria Modeana”. Così Cannarella narra le sue novelle ad olio su tela che nell’insieme, con la presenza di corpi quasi viventi, ci parlano della sua Sicilia di oggi, paragonandola a quella che fu.
«Sono cambiate molte cose in meglio, anche se sono avvenuti pochi mutamenti a livello culturale, piano che invece dovrebbe essere la base per ogni civilizzazione; siamo rimasti molto indietro sebbene ci fosse l'aiuto della televisione. Le istituzioni per questo fanno poco o niente. Purtroppo la cultura per molti è superflua, mentre si pensa ad avere una bella casa e una macchina di lusso.  L’abbandono di quei mestieri poco redditizi è palese – racconta il pittore - non si aggiusta più nulla, si compra tutto nuovo. Le sarte per esempio sono sparite. Anche i poveri preferiscono la disoccupazione piuttosto che svolgere quei lavori di stampo antico».  

Contatti: 0931 848011

Orari di apertura
Agosto -15 Settembre 2017
Lunedì - Venerdì 7.45 - 14.15
Martedì 15.15 - 18.45.
Dal 18 Settembre 2017
Lunedì - Venerdì 8.00 - 14.00
Martedì - Giovedi 15.30 - 18.30.




Non è la prima volta che Karam Sebastiano Cannarella promuove eventi di natura culturale e sociale nella sua terra d’origine. Per esempio nell’agosto 2012 in compagnia di altri artisti indice una estemporanea di pittura lungo la facciata laterale della chiesa di San Gaetano, intitolata Ri- costruzioni che si rifà all’inagibilità dell’edificio dopo il drammatico incendio avvenuto al suo interno l’anno precedente. Si allungava nello spazio un’unica tela, sulla quale pesci coloratissimi in sequenza erano pronti a sfidare le avversità del quotidiano inneggiando prosperità. 

Storia di Portopalo  

Portopalo, adagiato sull’estrema punta meridionale d’Italia, è un paese che raccoglie circa tremila abitanti e fonda la sua economia sull’agricoltura e il piccolo commercio, il turismo e l’attività marinara. Il portopalese dedica gran parte della giornata al lavoro anche se poi ciò che guadagna non viene investito in modo produttivo ma usato bensì a fini consumistici. La politica viene affrontata da un’élite ristretta anche perché tutto sommato il paese può considerarsi felice, nonostante poi i problemi esistano anche qui e siano legati per l’appunto all’agricoltura, alla pesca, al turismo. La cittadina che dista cinquantotto chilometri da Siracusa è il comune più a sud dell'isola siciliana che racchiude all’interno del suo territorio anche l’isola di Capo Passero, oltre che l’isola delle correnti.
L’isola di Capo Passero è da considerarsi un piccolo gioiello in ambito naturalistico, come sostiene la Società italiana di botanica. Il Consiglio regionale dei parchi, di cui fa fede anche l’Assessorato del territorio sin dall’87 ha decretato che l’isola è da considerarsi zona protetta. Abitata da conigli selvatici, rapaci, colombelle, cardellini, fanelli, tra gli altri, è ricca di rughetta marina, la quale delizia con i suoi tipici fiori rosa. La palma nana decora la parte centrale diffondendosi maggiormente progredendo verso la Fortezza. S’innalza dalla terrazza del Forte risalente al XIV secolo un faro automatico, prezioso per i naviganti. Anche la Madonna del mare, una statua bronzea scolpita da Mario Ferretti di Sesto fiorentino, è un simbolo per coloro che percorrono le vicine rotte marine
Per quanto riguarda la storia economica e sociale di Portopalo è importante ricordare che sia l’800 che parte del novecento ha goduto della presenza della Famiglia Mastrogiovanni Tasca che ha portato lavoro e quindi l’opportunità di saziare la fame della sua popolazione. Allora le attività operose erano concentrate in campagna, mentre nel mare diminuivano considerevolmente. Detto ciò, spicca per interesse storico e longevità la pesca del tonno, la quale già di per sé possiede origini preistoriche ma che anche sull’isola detiene un ruolo centrale. Fu sotto gli Arabi che qui si ebbero evoluzioni soddisfacenti con la pesca dei tonni. Abbiamo notizie a riguardo su il “Libro di Ruggero” di Edrisi, il grande viaggiatore e geografo arabo che stese un resoconto sulle antiche tonnare di Sicilia tra cui quelle della Sicilia orientale. A Capo Passero, l’ultimo proprietario della tonnara fu Govanni Rau e Xaxa, anche se nel 1892 si era a conoscenza che da circa trent’anni in parte ne deteneva il potere Giovanni Rau Foderà, barone di Capo Passero, il quale era amministratore generale degli eredi di Giovanni Rau e Xaxa. Fu nel 1895 che per la prima volta colava la tonnara nelle acque di Capo Passero.
Un’altra attività dell’Isola degna di essere citata era la Vendemmia che avveniva tra gioiosi canti popolari, sotto l’incalzante calore del sole. Una volta riempiti d’uva gli immensi contenitori di canna intrecciata e dopo averli depositati nei palmenti, la frutta si pigiava indossando robusti scarponi. Poco prima che si desse inizio alla vendemmia ci si preoccupava di preparare le botti lavandole con acqua di mare solforandole, in quanto la presenza dell’anidride solforosa provvedeva a eliminare i germi del fermento. Altri nel tentativo di aromatizzarle le lavavano con acqua e foglie di carrubo e agrumi.



martedì 21 marzo 2017

Creatività Artigiana a Palazzo

6° Rassegna Nazionale  - 3° edizione primavera

Venerdì 12, Sabato 13 e Domenica 14 Maggio 2017

Palazzo Giureconsulti
Via Mercanti 2, angolo Piazza Duomo

Milano centro

Ingresso al pubblico gratuito
Vendita al pubblico
Dimostrazioni dal vivo
Incontri con gli artigiani
Video e approfondimenti su tecniche e materiali
Laboratori didattici per bambini
Degustazioni e ristorazione

Orari apertura evento:
Venerdì 12 maggio: 15.00 – 19.00
Sabato 13 e Domenica 14 maggio: 10.00 – 19.00


Pagina FB: Creatività artigiana


“Creatività Artigiana a Palazzo” è un evento creato e che si sta sviluppando man mano negli anni per valorizzare e promuovere la creatività e qualità artigiana italiana ad italiani e stranieri, nel centro di Milano.
Nel prestigioso ed elegante contesto ottocentesco di Palazzo Giureconsulti, sede storica della manifestazione, situato nel cuore culturale, economico e dello shopping della città di Milano, Venerdì 12, Sabato 13 e Domenica 14 Maggio 2017, la manifestazione “Creatività Artigiana a Palazzo”, accoglierà le originali produzioni di numerosi ed interessanti artigiani artisti, provenienti da numerose Regioni Italiane, con il suo consueto appuntamento primaverile.

Creatività Artigiana a Palazzo, mostra promossa da Associazione Iperbole con il supporto organizzativo di Eventi doc di Myriam Vallegra, è Patrocinata da Regione Lombardia e Comune di Milano.

La mostra “Creatività Artigiana a Palazzo” accoglie al suo interno anche l’area Creazioni Moda Artigiana, che raccoglie un’ampia e variegata gamma di produttori di abbigliamento ed accessori moda.

La mostra “Creatività Artigiana a Palazzo” presenta collezioni moda ed accessori, nuove ed originali linee di tendenza di gioielleria e bijoux dai materiali più classici a quelli più inusuali, particolari, eleganti e raffinati complementi per la casa e la tavola ed anche oggetti per il regalo di alto artigianato artistico da proporre a tutti i visitatori italiani e stranieri che verranno a visitarla.

Per informazioni:
Eventi doc di Myriam Vallegra – tel. 347-4009542 – info@eventi-doc.itwww.eventi-doc.it
Associazione culturale e artistica Iperbole – tel. 329-8989533 – info@associazioneiperbole.itwww.associazioneiperbole.it







Il Fiore e il Lago

Sabato 6 e Domenica 7 Maggio, si svolgerà la quinta edizione della manifestazione Il Fiore e il Lago nel Parco dei Tre Laghi a Gravellona Lomellina, paese d’arte e “paese dipinto di Lombardia” nel pavese, vicino a Vigevano ed a pochi chilometri da Pavia, Novara, Mortara, Vercelli, Milano.

Il Fiore e il Lago è un evento molto ricco di attrattive: naturali, paesaggistiche e culturali, come è ricca ed originale la cittadina di Gravellona Lomellina che lo ospita, tra cascine e risaie, dove il relax, l’arte, la natura e il buon cibo regnano sovrani.

La manifestazione Il Fiore e il Lago, che ad ogni edizione accoglie migliaia di visitatori, si svolge nell’originale paese d’arte, fantasia e creatività di Gravellona Lomellina ed è ambientata nell’oasi naturale di 30 ettari del Parco dei Tre Laghi.

L’evento propone una ricca esposizione di piante, fiori, sementi, attrezzature e macchine per il giardinaggio e la cura del verde, con la presenza di florovivaisti selezionati provenienti da diverse Regioni Italiane che presenteranno al pubblico numerosissime varietà di piante: rose, piante da frutta, agrumi, piantine da orto, olivi ed altre piante mediterranee, aromatiche, officinali, cactacee piante di stagione, annuali, perenni,  ...
Inoltre consigli e consulenze gratuite sul giardinaggio e sulla progettazione e realizzazione di giardini, terrazzi ed orti, allestimenti particolari, composizioni floreali e laboratori didattici per adulti e bambini.

Il Fiore e il Lago non è soltanto un’importante manifestazione florovivaistica nazionale, ma significa anche valorizzazione di prodotti artigianali ed enogastronomici di qualità, nonché sport, divertimento e musica per tutta la famiglia.

Bambini e adulti infatti potranno divertirsi tutto il giorno in mezzo al verde, tra caprette, asini e animali da cortile, effettuare laboratori didattici e divertenti giochi ispirati alla vita contadina ed all’aria aperta e salubre, imparare a realizzare composizioni floreali ed intaglio di frutta e verdura per la decorazione dei piatti e della tavola.

I visitatori della manifestazione Il Fiore e il Lago potranno arricchire i loro giardini e terrazzi con piante e fiori selezionati e particolari, o acquistare oggetti di qualità ispirati alla natura e all’ambiente, realizzati a mano da validi artigiani, nonché trovare prodotti naturali e agroalimentari tipici e particolari, sia del territorio sia provenienti da alcune interessanti altre aree geografiche italiane, oltre ad effettuare giri in canoa o a cavallo e passeggiate o semplicemente prendersi un po’ di relax in riva ai tre laghi o sulla collina, ascoltando buona musica.

Un’interessante e ottima cucina locale, di lunga e radicata tradizione, a base di risotti e specialità di lago, allieterà i palati di tutti e saranno proposti anche menù ad hoc per i bambini.

La manifestazione Il fiore e il lago ospiterà inoltre i seguenti concerti di musica dal vivo con le orchestre sul lago.

Il Fiore e il Lago significa promozione dei prodotti agricoli e florovivaistici del territorio e di altre zone tipiche italiane, la valorizzazione del Made in Italy, la conoscenza e la cultura del verde, dell’ambiente e della vita all’aperto.  

L’ingresso alla manifestazione è gratuito e l’area espositiva è ben servita da numerosi parcheggi vicini, anch’essi gratuiti. E’ anche presente un’area camper, con postazioni a prezzi contenuti, con disponibilità di acqua e scarico.

La manifestazione Il Fiore e il Lago è promossa dal Comune di Gravellona Lomellina e dalla Fondazione Figari ed organizzato in collaborazione con Eventi doc di Myriam Vallegra e Associazione culturale e artistica Iperbole.  

Durante la manifestazione Il Fiore e il Lago si potrà visitare l’intera cittadina di Gravellona Lomellina, dove molteplici e molto originali sono le espressioni artistiche che si possono ammirare, alcune bizzarre e simpatiche, come le torrette dell’Enel trasformate in facce giganti (con nasoni, occhi, bocca, gran mustacchi e cravatta!) e i paletti della pista ciclabile dipinti da carabinieri, carcerati, pagliacci e varie altre figure; altre più raffinate, come i quadri che adornano moltissimi muri del centro, riproduzioni di celebri dipinti di impressionisti dell’Ottocento italiano (Segantini, Signorini, Lega, Fattori, Pellizza Da Volpedo…), oltre ad altre opere di artisti contemporanei, che ritraggono in varie salse il tema di “San Giorgio e il Drago”.
L’intera cittadina è punteggiata di numerosissimi tocchi di fantasia, ad ogni angolo ce n’è uno.

5° Mostra mercato dei Fiori e del Verde
Sabato 6 e Domenica 7 Maggio 2017
Parco dei Tre Laghi
via XX Settembre, 46
Gravellona Lomellina (PV) – Paese d’arte e fantasia
Orari apertura mostra mercato al pubblico:
Sabato dalle 14.00 alle 20.00  
Domenica dalle 9.00 alle 20.00
Per tutta la durata della manifestazione sarà presente un servizio di ristorazione interna, anche con risotti e specialità di lago
Ingresso gratuito
Parcheggi gratuiti
Area camper (con disponibilità di acqua e scarico)

Vendita diretta dai produttori florovivaisti, aziende agricole, artigiani
Piante e Fiori
Consulenze su florovivaismo, progettazione giardini, orti e prodotti naturali
Dimostrazioni dal vivo
Prodotti tipici ed enogastronomici
Un mondo per bambini: laboratori didattici a tema floreale ed agricolo e giochi, intrattenimenti
Giri in canoa e a cavallo
Tour del parco sul Gravellona express
Musica dal vivo sull’acqua con l’orchestra sulla zattera
Cucina con risotti e specialità di Lago nel Ristorante alla terrazza e menù ad hoc per bambini

Sito Internet evento: www.ilfioreeilago.it 
Pagina FB: Il fiore e il lago
E-mail: info@eventi-doc.it  -   info@ilfioreeillago.it    -   ilfioreeillago@gmail.com
Per informazioni:
Organizzazione e comunicazione:
Eventi doc di Myriam Vallegra: tel. 347-4009542 – 329-8989533 - info@eventi-doc.it – www.eventi-doc.it
Ente Promotore:

Comune di Gravellona Lomellina: Tel. 0381-650211 – e-mail: ilfioreeillago@gmail.com – www.comune.gravellonalomellina.pv.it








 

venerdì 17 febbraio 2017

Arte & Natura - Fiori in Villa

11° Rassegna Artigianale, Artistica e Floreale ispirata alla Natura

Sabato 11 e Domenica 12 Marzo, si svolgerà l’undicesima edizione di Arte & Natura – Fiori in Villa, una ricca esposizione di Artigianato Artistico di Qualità ispirato alla Natura, Florovivaismo e Prodotti naturali, con partecipanti provenienti da diverse Regioni d’Italia.
A interpretare, rappresentare e celebrare la natura ci sono ceramisti, vivaisti specializzati e particolari, scultori, pittori, sartorie, modiste, orafi, e tanti altri artisti ed artigiani e scuole di settore,
Arte & Natura – Fiori in Villa è patrocinato da Regione Lombardia e Comune di Parabiago, promosso da Associazione culturale e artistica Iperbole ed organizzato in collaborazione con Eventi doc di Myriam Vallegra e Centro Servizi Villa Corvini.
 
Le storiche ambientazioni settecentesche di Villa Corvini a Parabiago, a pochi chilometri da Milano, si trasformeranno in una fucina floreale, con allestimenti e scenografie, per artigiani e florovivaisti che esibiranno le loro allettanti produzioni …opere in ceramica, vetro, tessuti, cuoio, piante e fiori, prodotti naturali, essenze, nuove collezioni moda ed accessori primavera – estate, tessuti ecologici, arredi e complementi per la casa, gioielli ispirati a fiori e foglie...
Il nome di questa manifestazione nasce diversi anni fa, tra la natura e l’arte delle storiche dimore gentilizie del 1600 – 1700 e oggi, ancor di più, accomuna la bellezza e particolarità di nuove ideazioni di artisti, artigiani artisti, vivaisti, florovivaisti, progettisti e realizzatori di giardini, scuole di agraria e floricoltura con cui entrare in contatto e da conoscere dal vivo.
Per i nuovi visitatori e per quelli che ogni anno si presentano all’appuntamento si riservano sorprese squisite come le dimostrazioni dal vivo, i laboratori didattici per bambini, gli intrattenimenti, le conferenze-incontri sulle piante e l’importanza di queste risorse nelle nostre città e sulla progettazione e realizzazione di giardini e terrazzi fioriti.
In un clima piacevole e circondati dalla natura e dalla bellezza, sorgente di tranquillità è piacevole anche sedersi ed ammirare le particolari realizzazioni di ambientazioni e giardini, di composizioni floreali dal gusto giapponese sfumando in stili più attuali, o trascorrere il tempo scegliendo una delle piante dalle specie insolite per degli acquisti per sé, per gli altri, per la propria casa, terrazzo o giardino e per il supporto alla nostra economia, al vero Made in Italy, al fatto a mano, al nostro artigianato ed agricoltura.     
Arte & Natura - Fiori in Villa
11° Rassegna Artigianale, Artistica e Floreale ispirata alla Natura
Artigianato Artistico di Qualità ispirato alla Natura, Piante, fiori e vivai, Prodotti naturali
Sabato 11 e Domenica 12 Marzo 2016
Nella settecentesca Villa Corvini a Parabiago (MI)
Via Santa Maria 27

Ingresso gratuito
Vendita diretta dai produttori
Dimostrazioni dal vivo
Consulenze su florovivaismo, progettazione giardini e prodotti naturali
Laboratori didattici per bambini
Intrattenimenti
Orari apertura evento al pubblico:
Sabato e Domenica dalle ore 10.00 alle ore 19.30

Sito Internet evento: www.mostra-arteenatura.it
Pagina FB: Arte & Natura
Email: info@mostra-arteenatura.it
 
Per informazioni:
Eventi doc di Myriam Vallegra: tel. 347-4009542 - info@eventi-doc.it – www.eventi-doc.it

Associazione culturale e artistica Iperbole: tel. 329-8989533 – 0331-553387 - info@associazioneiperbole.it -  www.associazioneiperbole.it