giovedì 5 settembre 2024

Degustazioni visive

(Esposizione a cura di Valentina Cavera) All’interno del Castello Visconteo di Abbiategrasso durante l’evento “Artigiani al Castello e fiori d’autunno”, rassegna promossa da Associazione culturale e artistica "Iperbole" e patrocinata dal Comune di Abbiategrasso, esporranno in una delle stanze quattro artisti estremamente differenti tra loro: Gretaeta, Germano Casone, Maurizio Dell’Orto, Andrea Randi. Un’occasione per degustare visivamente diversi stili. Con Gretaeta entriamo in un mondo intimo, femminile rappresentato dal suo inconfondibile stile fumettistico. «Penso ci si trovi in presenza di "arte" quando la realtà viene ingoiata e risputata traslata nel proprio punto di vista. – spiega Gretaeta - Nella mia visuale il perno è la donna attorno alla quale aleggiano fissazioni incentrate sul corpo ed il sesso.»
L’originalità è una delle sue carte da giocare per sfidare il mondo dell’arte che oggi più che mai necessita di persone che sappiano ascoltarsi e percepire gli altri. Osservando i suoi disegni pare che ci si graffi per poi curarsi le ferite, perché solo con il dolore ci si può evolvere, si può crescere. Si nota una profondità che sfocia in un diramarsi di emozioni contrastanti oltre lo schiaffo della cruda realtà del quotidiano, tra tematiche di favole rivisitate, dietro le immagini tragicomiche e i tremori contemporanei. «Nei miei lavori tratto una sensualità che può scivolare nel grottesco (piedoni, occhiaie, dentoni etc) o nel feticismo. - racconta l’artista lombarda - La mia donna é imperfetta, non in pace con se stessa, bella e brutta, che non finisce mai di giudicarsi allo specchio e che non viene capita da tutti poiché non aderisce ad un quieto modello». Il viaggio nel mondo dell’arte di Germano Casone inizia da molto lontano, si è introdotto nei vicoli e nelle stradine delle città, ha avuto colori di pittura e immagini sacre, per poi rivoluzionarsi e diventare creta che viene plasmata, modellata, realizzata. «Nella mia vita mi sono occupato di ogni genere di arte figurativa: ho realizzato murales per le strade di varie città, ho dipinto chiese, edicole e cappelle cimiteriali. L'arte del madonnaro mi ha consentito di girare per l’Europa e visitare molte città italiane ed estere. – Ricorda Germano. Poi la scultura… mi sono immerso in quest'arte, apprendendone la tecnica, come plasmare l'argilla, come ammorbidirla, come assoggettarla e trasformarla al mio piacere.» Le tematiche rappresentate dalle sculture di Germano Casone ci riportano in un’epoca pretecnologica, con una certa nostalgia come a farci capire che in quell’universo temporale in cui i libri accompagnavano l’uomo nella crescita ci sia qualcosa che non debba andare perso.
Le sue costruzioni dall’innocente bellezza, dal precario equilibrio nascondono un segreto generazionale che viene tramandato nonostante tutto. I titoli delle sue opere vengono così concretizzati: “Un bambino che legge sarà un adulto che pensa” (Creta policroma - cm 16x12), “Il rifugio della mente” (Creta policroma - cm 15x21), “La scalata del sapere” (Creta rosa e pigmenti naturali - cm 30x15), “La conquista del sapere“ (Creta rosa e pigmenti naturali - cm 14x14). Andrea Randi attraverso le sue opere racconta un po’ del quotidiano, rappresentato da quel suo stile iperrealista che ci dona il colore proprio della realtà vissuta come in quella melagrana ad olio dove i chicchi scandiscono il tempo del giorno; un po’ narra, attraverso la poesia velata d’un ricordo estemporaneo, i momenti indimenticabili che sanno come riaffiorare sempre alla memoria seppur in un’immagine sfumata, delicata, allusiva. La pittura fiamminga del ‘500, del ‘600 a lui tanto cara, lo incoraggia a realizzare ciò che il presente nasconde agli occhi.
Nonostante questo, Andrea ci confida: «La realtà è un mistero che abbiamo costantemente sotto gli occhi, ma contiene la verità delle cose, così credo non si debba far troppo conto sul ricordo, che col passar del tempo si trasforma ed è spesso infedele». Una pittura colta, la sua, nella quale osservando le immagini si ha la parvenza di leggere una storia, in cui si nascondono le lettere di un alfabeto umano in cui riscoprirsi. Maurizio Dell’Orto ci colpisce per la varietà con cui presenta il suo lavoro. Davvero ammirabili le sue opere su porcellana dove il disegno pur mantenendo un soggetto reale, come animali tropicali o pesci in acquari naturali, ci conduce nell’irrealtà presentata da una testa di drago, dagli avventurosi personaggi che si incontrano nel percorso. Un itinerario della fantasia si fa vivo nella circolarità di un piatto.
Anche nei disegni pittorici su tela, dove il protagonista assoluto si materializza in una forma istintiva, come quella del mare o della testa di un personaggio legato alla natura, la realtà sembra giocare sempre con l’uomo, forse per non dimenticare mai il lato ludico della vita. Come sottolinea Maurizio: «Il mondo della fantasia.... è l'inesplorato, la novità, il pensiero creativo e la sua creazione, il desiderio nella realtà quotidiana ed in qualunque altra realtà riusciamo a considerare.» Sabato 7 e Domenica 8 Settembre 2024 Castello Visconteo Abbiategrasso (MI) Ingresso al pubblico gratuito Orario apertura al pubblico: sabato dalle 10.00 alle 23.00 e domenica dalle 10.00 alle 22.00 Biografie: Gretaeta è una disegnatrice che ha studiato, lavorato e vissuto a Milano, amata città in cui è nata nel 1975 e dove si trova tutt' ora. Dopo il liceo artistico ha frequentato la Scuola del Fumetto di Milano ed in seguito l'accademia Disney. Gli studi non l'hanno mai allontanata dal suo mondo visionario troppo personale per lasciarsi ingabbiare. Il suo instagram 'Gretaetashop' è una vetrina di items e vestiti con grafiche stilizzate ironico/erotiche firmate Gretaeta create appositamente per il merchandising. Germano Casone è un artista scultore che realizza le proprie opere nel suo laboratorio di Mede in provincia di Pavia. Ha iniziato lavorando nella pubblicità come grafico e illustratore. Dal disegno è passato alla scultura. Tutto questo, con l'aggiunta di tanta passione, gli ha consentito di raggiungere ottimi risultati riuscendo ad esprimere forme ... più vicine al suo intendere l’arte. Andrea Randi nasce a Bologna nel 1955. Studia Lettere e filosofia all'università statale di Milano. Illustratore professionista dal 1990 e pittore dal 1995. Come illustratore pubblicitario ha collaborato con alcune tra le più importanti agenzie milanesi come Lintas, Walter Thompson, Alberto Cremona. Come pittore ha esposto a Varese, Milano e Berlino. Ha insegnato disegno all'Accademia del tempo libero di Milano. Principalmente autodidatta la sua formazione avviene attraverso lezioni private con il pittore maestro Mantica e all'istituto per le arti applicate del Castello a Milano. Maurizio Dell’Orto Nel 1988 ha conseguito il diploma di grafico pubblicitario presso la “Scuola d’arte applicata all’industria”del Castello Sforzesco di Milano. Dipinge per passione su numerosi supporti, dalla pietra al legno, alla tela senza problemi di dimensione prediligendo i dettagli ed i colori acrilici. Dal 2018 sta apprendendo la tecnica di pittura su porcellana (3° fuoco) dopo aver provato occasionalmente la tecnica a olio molle (sempre su porcellana). Nello stesso anno è stato premiato, nella categoria debuttanti, con il secondo posto al Salone Internazionale di Pittura su Porcellana di Lione (Francia). Nel 2019 è stato premiato con il sesto posto, sempre con pittura su porcellana al Premio Internazionale A.U.P.I. di Milano. Dal 2022 sta apprendendo la pittura ad olio su tela.

mercoledì 15 novembre 2023

World War III has already begun

As the Pope says, the Third World War has already begun, albeit piecemeal, even if in pieces. If we were to give a date for the start of this war, we would start from when the first immigrant boat sank into the sea without being rescued. Why does this happen? Lack of love? Fear of the different? Fear of an invasion? Money issues? Likely In a multicultural world where globalization has been a phenomenon of curiosity, inviting people in the last twenty years to multi-ethnicity, to explore new territories and learn about their customs, in a society where the new world seems to have been discovered by gauzing the internet, the non-place, a virtual space in which everyone can meet, but without touching each other, is it possible not to realize that physical boundaries now only need to be broken down? The global society cannot cut out anyone in this kind of space. In any case, each nation remains clinging to its roots, with a clod of earth in its hand, which becomes a fist of defense and attack. Thus, the war in Ukraine like the Israeli-Palestinian one, which began again after fifteen years, is a war of territory, of resources. By the way, we should ask Jesus how to respond to the attack of a war without ears, even if we already know the answer, which is more ideal, more spiritual; we should ask Mandela who implemented it more practically: how to manage the response to a dictatorial war of years. they cannot kill young people, children, the unaware and do “tooth for tooth”. Otherwise, there is no respite. We need to go to the top, to those old people who made the history of sin, to shake consciences from the base. Seek a dialogue which, if it doesn't exist, must arm itself and stop the hands of those who are aware and don't listen. It is helpful to know the history to understand the present and to read books of philosophy and religion to feel how important is human life. Although, some might say that every war has increased technological developments, accelerating it for war purposes. This is a factual reality. Or some might think what Marinetti wrote about the war: “We will glorify war, the world's only hygiene”.

Social media is our future that we live already in the present

Social media is our future that we live already in the present Pros and cons of social media and social network. We are already living in the future through social media because the transformation of communication is already underway. For example, those who are 40 years old have experienced first-hand the epochal change that technology has brought around the world: from the landline to the mobile phone, from postal letters made of paper and ink to the use of email because of internet. It is undeniably changing the way one communicates. The entry of the internet is the most decisive technological and cultural revolution in this new era that has opened up before the human being. Global connectivity has broken down physical borders and allowed the creation of a virtuous communication network. So through social media, we can connect with others, create communication and officially became a social network. With this shift in focus, all we have to do is analyzse the pros and cons of social media and of being a social network. One of the most obvious pros of using social media is the ability to instantly reach people from anywhere. Furthermore, free and independent information is undoubtedly one of the greatest achievements of the digital age. Digital interculturality, between social networks, allows the exchange of intellectual experiences but also of practical skills such as learning a language, teaching a trade or sharing one's hobby, in a digital space that is open to multiculturalism. «A factor to take into consideration and which is very often underestimated is that social networks are an economical means of communication since everyone has the possibility of connecting without particular costs or even without any costs - as I read in an article on the internet - if you use a free Wi-fi connection as happens in many public areas and at numerous private businesses». As Social Networks offer the possibility of increasing business, we are seeing a lot of companies begin to use this tool. If on the one hand, social media is used by more and more companies to secure their web reputation and develop a brand identity, on the other the capacity of social media can multiply the job opportunities for the individual citizen, using portals such as Infojob or LinkedIn and studying the new opportunities given by digital jobs But, It's no secret that there's also a dark side to social networking. One of the disadvantages of the digital age is, certainly, the risk to privacy on social media. This kind of problem may pose the risk of personal scams as well as government and institutional scams. For example, there is “phishing”, a term that derives from the English word “fishing”: a cyber attack that steal people of sensitive data using, symbolically speaking, a virtual fisherman's lure, in other words, a trick. Another negative phenomenon born from the internet is the increase in the sense of social isolation. As a journalist I read on the internet suggests: «people are now connected all the time and you can pull up a friend's social profile with a click of your mouse or a tap of your smartphone»,so we can understand how it's a lot easier to use online interaction as a substitute for face-to-face interaction. Some people argue that social media actually promotes antisocial human behaviour, because people no longer seek opportunities to see each other physically but are satisfied to live online. We must also not underestimate the fact that: if social media is your main source of news and other information, you may end up in a filter bubble, which is when you isolate yourself from new information and become subjugated by fake news. Cyber bullying is a very serious problem, among those created by social media, even more serious than bullying, as it takes place in a "public square" (the potentially infinite space of the internet) much larger than any real place in which a crime can take place act of abuse or intimidation. Placing a magnifying glass on this phenomenon shows how many facets it can have: today we talk about haters, sextortion, revenge porn and grooming. The future is already present, however, social media are the best contemporary proposal for continuous evolution. The answer to avoid disadvantages and problems is more information. More information in schools, between parents and children, in public places.

sabato 9 settembre 2023

9/09/2023. Concerto di Tananai al Carroponte

Il tanto atteso concerto di Tananai avrà inizio stasera. Il rientro dopo il suo tour nelle piazze italiane lo riporta nei pressi di Milano, la sua città, al Carroponte di Sesto San Giovanni. Sapere volare con le parole, nel canto dolce di un mare in tempesta. E l'acqua, ala di un alba e di un tramonto suona il suo canto. Il linguaggio tra generazioni si sposta sempre di una virgola: perché i vocaboli nel loro relazionarsi, devono essere sostituiti dal nuovo, pur nella loro singola eternale presenza; perché una rielaborazione parallela alla realtà sociale è inizio di un nuovo modo di esporsi e produrre frasi di equivalenza emotiva al presente. Il salto generazionale che ha fatto incontrare la X e la Z, ha visto il silenzio delle parole saltare sulle nuove. Nella generazione X si è dato ascolto solo al suono, per lo più. Negando quella dolcezza stra-smielata di parole di una realtà che stava già defluendo nel nulla, quella dolcezza propria della generazione precedente, overdose di amori inesistenti; le parole questa generazione le ha cancellate, le ha derise, le ha uccise, le ha piante, come in un cimitero di teschi sfiniti dalle bugie di qualcosa che non esisteva più. La generazione zeta ha ripreso possesso della parola in musica. Non per tutti la lezione è stata captata ma c'è invece chi vola con le nuove parole per descrivere una società contemporanea. E così Tananai l'abbiamo incontrato in volo dialogare con nuove parole susseguite ad altre, perché si ha bisogno delle parole!

“El Navili”, personale fotografica di Andrea Calestani

Si conclude domani 10 settembre 2023 la personale del fotografo Andrea Calestani, all’interno del centro dell’incisione, (Alzaia Naviglio Grande 66), intitolata “el Navili”, una celebrazione estatica dei navigli milanesi. Si rende viva la memoria con immagini in bianco e nero, dove a volte prevale un colore monocromatico per far risaltare un’emozione, un sentimento, una visione soggettiva. Fotografie realizzate dalla sensibilità di un artista capace di attendere quell’attimo particolare in grado di risultare esempio su tutti gli altri, di uno scorcio, di una strada, di un percorso di corpi tra i corpi, di luci tra le luci. Ne nasce un album di un territorio del quotidiano dove riconoscere i propri passi, fatti lentamente, in passeggiata, magari in quel famoso vicolo dei lavandai dove un tempo ci lavavano i panni e dove oggi rimane l’odore del passato, o fatti di fretta nel fruscio di immagini sfuocate che sembrano sovrapporre le costruzioni; un album dove rivedere personaggi storici del luogo come il maestro dell’incisione Pedroli. I riflessi dell’acqua danno l’immagine di un mondo capovolto come se si potesse realmente visitare un’altra realtà. Questo è il potere della fotografia che con Calestani si fa diario visivo in bianco e nero, trasmutazione di quello classico scritto con l’inchiostro su carta di pensieri e segreti.

giovedì 11 maggio 2023

Nella notte, l'emisfero curvo dei sogni





 La prima copia del mio libro. Foto di copertina e prefazione di Giuliano Grittini: è davvero un sogno che si realizza, grazie alla casa editrice che mi ha sostenuta. 


L’opera si suddivide in sei sezioni. Le prime cinque sono raccolte di testi poetici, una selezione di scritti del passato mescolati ai recenti, la sesta è dedicata ai racconti brevi.  La prima raccolta s’intitola “La voce delle foglie” e riunisce i canti dedicati alla natura. La seconda “Studio sulla luce e i metalli” propone una visione originale sull’argomento. La terza “Amore ogni tanto mi leggi?” racchiude liriche sull’amore e l’amicizia. La quarta “Sotto spirito” sono dialoghi che l’autore ha con se stesso sulla vita e sulla morte. Queste liriche hanno tutte un titolo, perché da una parte alcune sono pensate a priori nella struttura per esserlo, come se un’opera d’arte fosse racchiusa da una cornice parlante che in qualche modo riuscisse a esplicare di cosa tratta il lavoro; dall’altra il corpo della poesia si serve quasi di un verso aggiuntivo che lo presenti, un cilindro che lo introduca. La quinta “i frammenti”, o pensieri sparsi sono gli unici testi nati senza titolo, appunti sul quotidiano, a volte enigmatici, altre volte ludici nei quali si gioca con il ritmo e la melodia del suono.

I racconti, l’ultima parte di questo libro, raccontano d’amore, di guerra, di realtà metropolitane a volte ai limiti della normalità. 















Al Salone del libro di Torino. 19,20,21 maggio










Il titolo  del libro è stato tratto da un verso di una poesia che si incontrerà nel testo , l’ho scelto perché dava un po‘ l’idea di ciò che sono, una sognatrice. La dimensione onirica ha tanti aspetti, uno di questi è il saper osservare oltre il velo della realtà, perché a mio avviso, o per meglio dire secondo le mie esperienze di vita, è lì che risiede la verità. Una lezione dei Veda. Nei Veda indiani, datati intorno ai 5000 anni a.C., la dea Maya, dopo aver creato la Terra, la ricoprì con un velo che doveva impedire agli uomini la conoscenza della vera natura della realtà. D’altra parte anche il mito platonico della caverna testimonia questa visone del reale. 

 

Premettendo che ogni percorso ha un suo significato educativo, quello poetico insegna ad aprirsi a se stessi, ai sentimenti, alle emozioni. Molte persone non lo sanno fare, risultano fredde, persino gelide. Magari perché hanno paura di cercare in se stesse, non hanno gli strumenti. Molti individui per parlare con se stessi, per esempio, devono servirsi di un’altra persona. Oltre che educative la poesia e la letteratura sono anche terapeutiche, aiutano a superare o esorcizzare le proprie paure, le proprie sofferenze.

 

Le prime due poesie del libro, non a caso, vorrebbero nelle mie intenzioni essere una sorta di manifesto del mio modo di intendere la vita e la poesia, connesse l’una all’altra indissolubilmente: “Per sempre” e “Tra le forme”. In entrambe porto il lettore a guardare il cielo. Si dovrebbe fare più spesso. Si usa dire: “Sei sempre con la testa sulle nuvole…” oppure “Vuoi scendere dalle nuvole?”. Invece io invito a farlo, perchè i pensieri possono sfuggire all’ordinario e diventare leggeri fino a scomparire, donandoci la pace. 


In realtà pur essendoci una differenza di aree testuali, ogni sezione ha a che fare con le altre, ci sono incroci e parallelismi anche se poi compaiono deviazioni. Il giocare con il ritmo e con il suono contraddistingue molte liriche, rendendole ludiche. Ci sono poesie più essenziali, stilizzate, altre invece sono musica, hanno ritmicità, un suono intrinseco. 

 


In “La voce delle foglie” : 


parte tutto da una tipica passeggiata cittadina contemporanea da dove io provengo, una città del nord, Milano, in cui spesso il cielo è coperto di nuvole, il riflesso dei pensieri di chi vive in luoghi siffatti per poi proseguire nel bosco, accanto al mare, fin ad arrivare in india, sotto i veli misteriosi degli dei. Visioni di un’autrice in un mondo che spesso dimentica che la natura sa parlare. Nel medesimo tempo si gioca con la natura delle parole come se anch’esse avessero una radice nella terra, quel linguaggio che anche se arcaico viene compreso nell’oggi, per la sua appartenenza ad una memoria collettiva, territorio scoperto da Jung; quel linguaggio che continuamente si evolve senza poter mai essere catturato, come ha chiarito Heidegger. La mia poesia, in fondo, però, quasi come un sogno all’incontrario sembra affondare le proprie radici nelle nuvole e non nella terra quasi a voler ribaltare il modo di pensare comune.

Nella poesia “Il paesaggio” si arriva ad immaginare il suono di un elemento naturale, il mare, che pur nell’assenza concreta riserba se stesso nella mia memoria, in quanto suono. 


In “Studio sulla luce e i metalli”:


ho cercato di catturare la luce dei metalli nobili e non, come, per esempio l’oro, il diamante per tradurla in immagini d’ambiente naturalistico, fantastico, dando un altro valore, un altro contenuto a quell’intensità visiva che riluce di bellezza. 


Le liriche sull’amicizia e l’amore hanno per titolo "Amore ogni tanto mi leggi":


La scelta del titolo di questa raccolta, che è nato un po’ per caso. Molte volte cerchiamo di comunicare con le persone. Persone che amiamo, ammiriamo, stimiamo. Ma non sempre sappiamo di essere ascoltati. Ricordo che scrivevo ad una persona in particolare e cercavo di sapere se ogni tanto leggesse le mie righe. Così quando gli ho fatto questa domanda ho ricevuto una risposta. Con questo titolo invoglio le persone alla lettura, alla considerazione, all’empatia e così… all’amicizia e all’amore. 

 

I canti che ho elaborato essendo una selezione di opere passate, oltre a essere delle novità segnano un percorso importante dentro di me, perché sono lo specchio dei volti che hanno avuto un significato nella mia vita. Dagli incontri agli amori brevi, da quelle relazioni rare a quelle amicizie del per sempre.  


In “Sotto spirito”:


Premettendo che in quelle ricerche interiori che ognuno fa, spesso oltre la vita e la morte c’è una ricerca di eternità; in questi testi cerco di scoprire il segreto della vita, il significato della morte con cui tutti noi inevitabilmente abbiamo a che fare. Cammino nel territorio dell’umano anche se poi l’uomo può superare se stesso. Sta ad ognuno di noi cercare quel passaggio segreto che conduce dove non si può vedere. La fede sicuramente ci induce a sperare. Il desiderio più grande è il poter raggiungere l’Iperuranio, quello spazio al di là delle sfere celesti, che supera i limiti della realtà materiale e della conoscenza umana, quello spazio incorporeo, spirituale, già durante il nostro soggiorno terreno, ovvero in vita. Secondo un passo di Platone (Fedro, 247), sarebbe sede delle realtà assolute e a cui tenderebbe la parte migliore dell’anima umana. 


"I Frammenti": 


sono appunti della giornata quando nasce, quando muore, un ricordo di una presenza. 


I racconti:


I racconti sono tre e gli argomenti risultano al passo con i tempi.

 

Se per Grittini, come si legge nella prefazione da lui scritta “Contemplare la poesia attraverso la fotografia”, osservando negli occhi le persone attraverso l’obiettivo fotografico conduce alla scoperta della loro interiorità così nei miei racconti le veci della macchina fotografica vengono fatte dalle parole che cercano di cogliere come in uno scatto dei frammenti di realtà nel loro significato più profondo.   

 

Anche il titolo del libro, “Nella notte, l’emisfero curvo dei sogni” viene preso in considerazione, dando molto valore a quell’intervallo di tempo che va dal crepuscolo all’alba ed è vero che “Se presso al mattin del ver si sogna”, come dice Dante.