Valentina Cavera. Arte e cultura: intersezioni
domenica 11 maggio 2025
“Los colores del océano”, Exposición de Viviana Selvaggio
Perderse en el canto de una sirena
(Di Valentina Cavera)
El 16 de mayo de 2025 (hasta el 6 de junio) se inaugura en el Teatro Víctor Jara de Santa Lucía de Tirajana, Gran Canaria, la exposición artística de Viviana Selavaggio (Milán, 1977).
Dieciocho obras que retratan la inmensidad del mar y sus profundidades como: I colori del mare(122x122cm), Blu (122x64cm), Turquesa mon amour (100x80cm), Profundamente (122x60cm), Un bonito paseo por la playa (60x40cm).
Con técnica mixta sobre madera, son procesos refinados que van más allá de la artesanía de un producto, para dejarnos escuchar la respiración del mar.
Pintado con colores acrílicos, preparado con materiales de construcción y cubierto con una capa de mosaico de piedra o trocitos de vidrio de colores.
La mirada del visitante llegará debajo del nivel del agua salada, hasta llegar a sus tesoros, el brillo de sus corales, dejándose bañar por los rayos del sol que se filtran a través del azul celestial mezclado con el Turquesa de la superficie del océano.
«Cuando pinto el fondo marino —dice el artista—, mi ruido mental se silencia y, como durante el buceo, alcanzo un estado de calma que aumenta mi capacidad de concentrarme en el presente y en mi mundo interior, para luego transformarlo en colores».
¿Realidad o sueño? No es posible dar una respuesta, porque es cierto que la belleza del universo a veces parece un sueño. Así… la luz a la que nos transporta este artista italiana parece convertirse en música, el canto de alguna sirena que es difícil no seguir.
I Colori dell’oceano
Sala de Exposiciones
A. Janina
(Teatro Victor Jara).
Inauguración:
viernes 16 de mavo,
a las 19.30 h
Del 16 de mayo
al 6 de junio de 2025
(De martes a sábado,
de 18.00 a 21.00 h).
"I Colori dell’oceano",
Esposizione di Viviana Selvaggio.
Perdersi nel canto di una sirena
(Di Valentina Cavera)//
Il 16 maggio 2025 (fino al 6 giugno) si aprirà l’esibizione artistica di Viviana Selavaggio (Milano, 1977) all’interno del Teatro Victor Jara a Santa Lucía de Tirajana, a Gran Canaria.
Diciotto opere che ritraggono l’immensità marina, i suoi fondali come: I colori del mare (122x122cm), Blu (122x64cm), Turquesa mon amour (100x80cm), Profundamente (122x60cm), Un bonito paseo en la playa (60x40cm).
A tecnica mista su legno, sono lavorazioni ricercate, che si spingono oltre l’artigianalità di un prodotto, per farci ascoltare il respiro del mare.
Dipinti con colori acrilici, preparati utilizzando materiali propri dell’edilizia e ricoperti di uno strato mosaicato di pietre o pezzetti di vetro variopinto.
Lo sguardo del visitatore si spingerà sotto il livello dell’acqua salina fino a raggiungerne i suoi tesori, la lucentezza dei suoi coralli, lasciandosi bagnare dai raggi del sole che filtrano attraverso l’azzurro celeste mescolato al blu della superfice oceanica.
«Quando dipingo il fondale marino – racconta l’artista - il mio rumore mentale si silenzia e, come durante le immersioni subacquee, raggiungo uno stato di calma che aumenta la mia capacità di concentrarmi sul presente e sul mio mondo interiore, per poi trasformarlo in colori».
.
Realtà o sogno? Non è possibile dare una risposta, perché è pur vero che la bellezza dell’universo a volte sembra un sogno. Così… la luce in cui ci trasporta questa artista lombarda sembra diventare musica, il canto di una qualche sirena che si fa fatica a non seguire.
martedì 18 febbraio 2025
Memoria di un vissuto milanese, di Giovanni Femia
In “Rilievi di Milano”, l’esposizione di Giovanni Femia che inaugurerà il 21 Febbraio 2025, fino al 23, all’interno dello Studio Mitti (Alzaia Naviglio Grande n.4), bastano pochi tratti per disegnare un luogo. Una città in questo caso che si fonde con l’emozione di un ricordo.
Uno scorcio nella memoria di attimi mai cancellati. Seppur il presente muti quotidianamente il paesaggio urbano a causa dalle trasformazioni architettoniche, storiche e sociali lungo il corso del tempo; nonostante esso sia una continua peregrinazione di senso in quell’andirivieni di gente che lo abita, di persone sempre diverse che lo attraversano e lo vivono, per mezzo di una fotografia o di un dipinto è possibile renderlo proprio nell’eternità di un sogno concretamente vissuto.
«Un breve periodo a Milano, come fossi novizio, girovagando per vedere le bellezze che offre la città e carpirne le qualità. - racconta l’artista - Sospiri di Milano, mentre si soffia per scaldarsi le mani. “Rilievi”, geometrie rigide quasi gelide, il grigio matita della nebbia… e la tela il più bianca possibile come le mani che si gelano al freddo, in contrasto con un forte rosso che fa da catalizzatore per descrivere la città-motore».
Con Femia, in quella sintesi grafica, in quell’allungarsi di linee nell’incrocio con altre, la figura umana e la rappresentazione scenica si stilizzano a tal punto da far rivivere in estetica ciò che Guglielmo di Ockham, filosofo inglese medievale, ha reso possibile concettualmente mediante il suo noto e per questo omonimo “rasoio di Ockham” : la verità traspare nella semplicità ed è quindi inutile postulare entità inutili, evitando perciò le ipotesi complesse per arrivare alla risoluzione di un problema.
Oltre a rendere l’idea in quell’essenziale gioco di segni, non serve che un tocco di rosso, a questo artista lombardo per rendere percettibile l’emozione, che si carica ulteriormente di energia, colta nel vivo di quei siti storici milanesi come il Caffe Magenta, l’arco della Pace, l’area di City Life. Rosso, colore che evidenzia ciò che più ha colpito lo sguardo di questo pittore; il rosso che rappresenta il taglio di un qualcosa che è stato sacrificato nella forma al fine del concentrarsi su un focus determinato da parte della reminiscenza, la rievocazione
Un bacio all’hotel Ville, rende autobiografica e maggiormente intima l’immagine in primo piano, quasi scolpita nello spazio affinchè pur nella leggerezza stilistica non venisse spazzata via dal divenire, mentre un vociferare sbiadito reso in quello sfondo di corpi presenti ma assenti, passa e va.
domenica 20 ottobre 2024
“Creatività Artigiana” a Legnano
“Creatività Artigiana” è un evento creato per valorizzare e promuovere l’Artigianato Artistico Italiano. Quest’anno la manifestazione sarà presentata a Legnano alla Contrada Sant'Erasmo e in via Canazza. Il visitatore avrà la possibilità di conoscere le creazioni di interessanti artigiani artisti italiani, provenienti da numerose regioni.
Gli antichi saperi legati alla tecnica di manipolazione e di lavorazione dei materiali si tramandano di padre in figlio, di maestro e allievo e pur nella difficoltà della sopravvivenza in una società legata al consumismo del prodotto e dell’immagine, ricordano agli occhi curiosi di chi ama ricercare particolarità per maglio auto-definirsi in una massa indistinta e informe, che è meglio possedere meno oggetti ma che siano di qualità e che conservino l’unicità della lavorazione manuale e non di quella in serie.
È prevista anche un’area di ristoro, quella del “gusto artigianale”, la cucina sarà tipica lombarda, a cura della Contrada con un banco tutto dedicato alle torte. Divertente l’incontro con gli alpini con cui si potranno mangiare caldarroste e sorseggiare vin brulè. Il torneo di calcio balilla e i laboratori per bambini coloreranno di fantasia e allegria l’atmosfera di una rassegna che anno per anno non smette mai di stupire.
L’evento è organizzato dalla Contrada di Sant’Erasmo in collaborazione con Eventi Doc di Myriam Vallegra.
Domenica 27 Ottobre 2024
Contrada Sant'Erasmo
e via Canazza
Legnano - MI
dalle ore 9.00 alle ore 19.30
sabato 12 ottobre 2024
“Artigiani del gusto” a Cuggiono
“Artigiani del gusto”, la rinomata rassegna enogastronomica verrà ospitata nella storica villa Annoni, neoclassica, del primo ottocento.
L’eleganza e l’accuratezza estetica delle sale della villa, circondata dal suo parco di pregio, darà ancor maggiore risalto ai piatti presentati in questa occasione. Specialità italiane ed internazionali di un mondo globalizzato, in cui i sapori saranno di una tentazione esponenziale, si mescoleranno allo street food per dare il via ad una mostra mercato che ambisce all’eccellenza dei palati.
Questa domanda che ci porremmo ora risulta spontanea: ed allora il cibo proposto ai visitatori in questa cornice di delizia, tra i suoni di artisti musicali, sarà per i ricchi o per i più semplici?
La risposta è: alla portata di tutti. Ce n’è per tutti i gusti.
Considerando le note di riflessioni sull’arte culinaria e sull’alimentazione di un pensatore del passato, si potrebbe addirittura arrivare alle caratteristiche del carattere di coloro che degustano i cibi in base alla loro nazionalità, come scrive Rousseau nella “Nuova Eloisa”: «Si potrebbe trovare spesso qualche indizio del carattere della gente nella scelta degli alimenti che preferisce. Gli italiani che vivono molto di verdure sono effemminati e voi altri inglesi grandi mangiatori di carne avete nelle vostre inflessibili virtù qualcosa di duro che assomiglia alla barbarie. Lo svizzero, per natura freddo, pacifico e semplice, ma violento e collerico, ama tanto l'uno quanto l'altro alimento e beve sia latte sia vino. Il francese, duttile e mutevole, vive di tutti i cibi e si piega tutti i caratteri».
In un’altra sua opera, le “Confessioni”, si rinvia all’eco di quel detto “l'uomo è ciò che mangia”, in cui l’autore vede nella diversità delle nutrizioni la causa della diversità tra i popoli.
Dunque provare a scambiarsi i ruoli potrebbe essere un gioco ed anche una sfida.
Gli intrattenimenti per i vostri bambini con animazioni e laboratori creativi accanto all’area giochi, vi darà il tempo di concentrarvi ad assaporare con serenità.
19-20 Ottobre 2024
Villa Annoni CUGGIONO (MI)
INFO: tel. 329-8989533 - 347-4009542 - info@associazioneiperbole.it - www.mostra-artigianidelgusto.it - Pag. FB Artigiani del Gusto
Ingresso gratuito
Orari: Area espositori: sabato e domenica 10-20
Area cucine sul posto e street food: sabato 10-23 - domenica 10-22
giovedì 26 settembre 2024
"Artigiani del Gusto" a Legnano
Dall’undici al tredici ottobre 2024 “gli Artigiani del gusto” vi danno appuntamento a Legnano, al Parco Falcone Borsellino con l’omonima rassegna a loro dedicata. Il menù sarà ricco di proposte gustose come una vasta varietà di focacce e pizze, pinse romane, arrosticini abruzzesi, burger di carne e vegetariani, cucina indiana, kebab, agnolotti piemontesi, prelibatezze sarde, crepes dolci e salate… oltre a numerose birre artigianali. Solo un assaggio che non preclude altre sorprese enogastronomiche.
Gironzolando per il parco tra i profumi inebrianti dei piatti cucinati sul posto, sarà possibile un viaggio all’interno della nostra memoria, magari con quegli aromi che hanno accompagnato la nostra infanzia; o un viaggio nel futuro grazie a qualche effluvio sconosciuto dinanzi ad uno degli show Cooking che condurrà i visitatori in quell’atmosfera culinaria propria degli chef, nella quale probabilmente anche Isabel Allende avrebbe trovato nuove ispirazioni per il ricettario del suo celebre libro intitolato Afrodita.
Non perdetevi la rinomata kermesse enogastronomica, legata alla tavola, alla cucina ed alla casa, in cui artigiani, aziende, agricoltori ed allevatori presenteranno le loro variegate produzioni, facendo conoscere prodotti inusuali, provenienti da diverse parti d’Italia e non solo. Le ore in compagnia saranno ancor più gradevoli intervallate da aperitivi con menù originali, degustazioni. musica live con vari artisti, spettacoli itineranti con artisti di strada, laboratori didattici e creativi, animazioni e giochi per bambini.
Artigiani del gusto
11,12,13 ottobre
Parco Falcone Borsellino
Legnano (Mi)
venerdì e sabato 10-23 - domenica 10-22
Ingresso gratuito
martedì 24 settembre 2024
"Artigiani del gusto" a Parabiago
La Rassegna enogastronomica dedicata ai sapori della tavola italiana e internazionale, “Artigiani del gusto”, riapre l’opportunità ai più golosi di poter assaporare nuovi piatti. Nuovamente a Parabiago, ma questa volta direttamente in Piazza Mercato, sicuramente per intrigare con i propri profumi le strade della piccola cittadina lombarda. Chissà forse anche Pepe Carvalho, il simpatico detective-gourmet, nato dalla penna dello scrittore Manuel Vázquez, che come passione aveva la buona cucina, sarebbe stato incuriosito di assaggiare qualche prelibatezza che questi alchimisti del palato si apprestano a presentare. Dunque non mancate! L’aria di festa sarà ulteriormente addolcita oltre che dallo zucchero filato e qualche torta mai provata, anche dalla voce di vari artisti musicali.
Fatevi catturare anche dalle animazioni e dallo show cooking di uno dei nostri chef!
Il menù sarà ricco: varietà di focacce, pizze, pinse romane, arrosticini abruzzesi, burger di carne e vegetariani, gnocco fritto emiliano, crepes dolci e salate, cabaret dolciari e tanto altro...
Per i bambini animazioni e divertimenti, a dispetto di chi dice che a tavola non si può giocare!
Artigiani del Gusto
4-5-6 Ottobre 2024
Rassegna Enogastronomica e tante attività
Piazza Mercato Parabiago (MI).
Tananai: "Da Veleno a Ragni", riflettere sul dolore e sulla paura è riflettere sulla morte e sull’amore.
Riflettere sul dolore e sulla paura è riflettere sulla morte e sull’amore.
“Da veleno a ragni…
Ho scritto un singolo che si chiamava “Veleno” ed un altro poi che si chiamava “Ragni” e mi sono domandato il perché, pur non essendo mai stato un grande pensatore”… - racconta Tananai durante la sua intervista a Suzuky Music Party” -Ho capito che in generale dell’amore più che lo zucchero mi interessa la paura e il dolore, che sono due sentimenti utilissimi, che ci tengono in vita ma che si fermano lì. Son superficiali come il dolore a una gamba o la paura dei mostri nell’armadio. Mi affascina l’idea che l’amore può dare nuove forme di lettura a sentimenti che possono essere un po’ stabili, un po’ fermi lì”.
In fondo, in questa espressione artistica musicale e testuale insieme, ritroviamo uno dei pensieri più profondi in cui si è imbattuta la filosofia. Personalmente io l’ho trattato nella tesi di laurea.
Mi addentrerò quindi nella Fenomenologia dello spirito di Hegel
Il quadro di cui voglio parlare è quello dedicato all'autocoscienza che contiene le figure più celebri della fenomenologia. Il centro dell'attenzione punta i suoi riflettori sull'attività concreta dell'io considerato nei suoi rapporti con gli altri.
L'autocoscienza richiede la presenza di altre autocoscienze in grado di darle la certezza di essere tale. L'uomo è autocoscienza solo se riesce a farsi riconoscere da un'altra autocoscienza ovvero da un altro essere libero e pensante.
Infatti in quanto appetito o desiderio, l'autocoscienza non può limitarsi a cercare il proprio appagamento negli oggetti sensibili ma ha sostanzialmente bisogno degli altri. L'autocoscienza soddisfa il suo desiderio solo in un'altra autocoscienza. (I rapporti d’amore, soprattutto quelli contemporanei sono questo in realtà. Ogni rapporto d’amore si muove tra queste righe. A volte è “veleno”, “altre volte paura dei ragni” e la romanticità dell’amore è solo un verso smielato che si allunga sul palato).
Considerando ciò che si è detto si potrebbe pensare che e il reciproco riconoscersi delle autocoscienze debba avvenire tramite l'amore, il quale come Hegel aveva affermato spinto dal romanticismo negli scritti giovanili, “è il miracolo per cui ciò che è due diviene uno, senza peraltro implicare l'eliminazione della dualità”.
Nella fenomenologia il filosofo si spinge verso altre vie, in quanto l’amore è una strada troppo semplice, troppo comune e facile. L'amore non porta, infatti quella maschera drammatica con cui si celebra la separazione fra le autocoscienze e si vivono le traversie per giungere ad un reciproco riconoscimento, risultando priva de “La serietà, il dolore, la pazienza e il travaglio del negativo”.
Per cui il riconoscimento non può che passare attraverso un momento di lotta e di sfida, percependo sulla pelle la paura della morte, in quel conflitto, divenuto celebre, fra le autocoscienze in cui si rischia la vita.
Ma…in verità non si giunge mai alla morte delle due autocoscienze in gioco, perché in tal caso sarebbe annullata l'intera dialettica del riconoscimento ma con il subordinarsi dell'una all'altra nel rapporto servo-signore, vivendo il dolore emotivo dello scontro. Ma i ruoli si possono scambiare.
In ogni relazione d’amore, in cui si è avuto uno scambio, un riconoscersi, si vivono questi giochi di potere. Forse rendono il tempo insieme più prezioso, spingendosi oltre la noia, l’idea di una perfezione quasi impossibile.
Il Signore è colui che con coraggio pur di vincere il confronto ha rischiato la propria vita in tutto e per tutto, mentre il servo è colui che a un certo punto ha preferito la perdita della propria indipendenza cioè la schiavitù pur di salvarsi la vita. Questo pensiero esistenzialista ci porta ad Heidegger che ha manifestato il raggiungimento della consapevolezza del sé tramite l’angoscia per la morte; e a Sartre che ha filosofeggiato sul rapporto originariamente conflittuale che tiene unite le coscienze tra loro.
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