mercoledì 24 agosto 2016

Personale di Karin Feurich:"Rosso d’autunno. Così quando cadono le foglie…"

All’interno dello Spazio Raw si presenta una Bi-personale, una riflessione sulla natura. 



Con Karin Feurich e Gabriele Fiocco.


Inaugurazione 2 settembre, ore 19.00

Fino al 15 settembre 2016

Spazio Raw
C.so di Porta ticinese 69, Milano

0249436719

Lusingano la vista gli oli su tela di Karin Feurich, nei quali c’è un trionfo della bellezza, una rinascita, una descrizione raggiante del paesaggio bucolico. La luce vince sull’oscuro. Un viaggio tra i colori dei fiori, dei cieli tinti del rosso dell’autunno, delle atmosfere delle fiabe. Sembra quasi di percepire il profumo dei mercati dei floricultori o delle cortecce degli alberi nell’infittirsi del bosco. Pare di intravedere Pan nei suoi paesaggi onirici e fate cortesi spiarci nell’osservare. 
I suoi disegni su carta congiungono la bellezza estetica del soggetto all’utilità data dagli elementi naturali, che vengono riutilizzati per creare le opere. Proprio così quando cadono le foglie, si dà loro un nuovo scopo: la salvia e le foglie degli alberi, tramite una tecnica particolare sperimentata da questa artista diventano timbri che lasciano eternamente la loro presenza, nella forma, attraverso le minuziose venature che la compongono.

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Scaturisce meraviglia osservare i colori della natura che si mescolano alle forme e sfumano lasciando sempre intravedere il senso delle cose.
 La pittura di Karin Feurich si fonde con la bellezza propria dell’esistere. In lei la natura diviene riflesso dello spirito nel corpo materico. Le sue tecniche percettive ci mostrano l’armonia del creato, semplicemente, naturalmente evitando deliberatamente la complessità insita nel mondo che ci circonda. I suoi paesaggi non sono che lo specchio della sua interiorità, gioiosa, positiva, trasognante. Il ruolo delle sue composizioni estetiche è quello di suscitare piacere, amore per l’universo e per l’arte stessa. Arte come espressione del proprio sentire, dello stupore e dell’incanto nell’osservare il cuore di un bosco illuminato dalla luce dell’autunno, del rosso delle foglie che si lasciano cadere, abbandonandosi al proprio destino… del cielo ascoltato nel silenzioso fruscio delle piante, mentre il vento le smuove come onde di un mare senz’acqua… del profumo che pare di poter sentire. In Karin, la pittura diventa fiaba quando le tonalità dell’azzurro si fondono con il lilla e l’arcobaleno dato dalle sfumature dell’erba e dei fiori. «Mi affascina sempre quando la natura si colora, soprattutto l'autunno, poi anche l'inverno con i suoi paesaggi innevati. Primavera con il suo risveglio della natura e l'estate con i suoi colori brillanti e solari. – spiega Karin - Vivere la campagna, ti regala tutte queste sensazioni di fascino e ti fanno sognare».

 Poesie visive, riflesso di occhi che guardano la profondità del bello nell’animo umano, l’altrove che risiede in noi stessi. L’arte in Karin è bellezza. Come teorizzava Platone la bellezza è in grado di provocare amore, tanto che ha il potere di spingerci verso il ricordo o la contemplazione delle sostanze ideali. La bellezza in questa pittrice tedesca di origine, ma al contempo italiana per scelta e sorte, è anche ordine, cura minuziosa. Seguendo il discorso filosofico di un altro noto pensatore, ovvero Aristotele, ritroviamo questa medesima concezione: della bellezza cioè come simmetria, come ordine. Molti artisti del rinascimento rimasero fedeli a questa linea di pensiero. Con Karin Feurich assaporiamo la meraviglia della natura filtrata dalla cura che rivolgiamo ad essa, dalle attenzioni che le dedichiamo, a volte quasi istintivamente così come si taglia l’erba alta di un prato o si potano le piante quando il tempo lo richiede. I suoi soggetti seguono i colori del tempo, che mutano nel trascorrere dei mesi, con il passare delle stagioni.  Si rivive nelle sue opere la Toscana con i suoi cipressi, gli uliveti, i papaveri, i girasoli… luoghi amati che lo sguardo dell’anima ha reso eterni.

Biografia  

Nata a Lipsia in Germania, dopo il matrimonio con un italiano si trasferisce a Carimate (Co). La simpatia verso la nostra cultura avviene con naturalezza. Discendente di immigrati dell’800 al tempo dello Zar, ha vissuto a stretto contatto con persone che erano dotate di un’altra cordialità che si avvicina molto a quella del nostro paese. Avevano un calore umano che è molto simile a quello che possiedono gli italiani. I nonni erano russi di San Pietroburgo, prima della rivoluzione, I suoi cari hanno fatto tutti una esperienza russa finché non sono arrivati i bolsceviti; c’erano tante comunità straniere al tempo dello zar, poi con la rivoluzione uccidevano a vista… e furono costretti ad emigrare.

Nel 1998 s’iscrive all’Accademia di Brera e frequenta il corso di pittura della scuola degli Artefici con la professoressa Luciana Manelli, diplomandosi. Partecipa alle esposizioni del gruppo pittori di via Bagutta e del Naviglio. Opera in Toscana, dove è attiva in numerosi programmi d’arte, mostre personali e collettive.





 


Personale di Gabriele Fiocco: "Rosso d’autunno. Così, quando cadono le foglie…"

Le sculture di Gabriele Fiocco ci conducono esclusivamente lungo un percorso di utilità del rifiuto attraverso la sua ricerca progettuale del compostificio. Le foglie, i rifiuti organici, si trasformano grazie alle sue compostiere, realizzate sempre in parte con materiali di riciclo, recuperati dalle strade, dai bordi dei fiumi, dal retrobottega di aziende. Colorati in maniera grezza, rigorosamente con acrilici e smalti naturali, sono strutturate anche per apparire come elementi d’arredo, di design. Le foglie quando cadono si tramutano in compost che è possibile così utilizzare per dare una nuova vita alla terra di un giardino. Presenti in mostra anche modellini e disegni stilizzati delle sue originali compostiere.


Inaugurazione 2 settembre, ore 19.00

Fino al 15 settembre 2016

Spazio Raw
C.so di Porta ticinese 69, Milano


0249436719
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Il Progetto del Compostificio di Gabriele Fiocco (Napoli, 14 settembre 1979) nasce dall’emergenza rifiuti a Napoli del 2008. « Il Compostificio nasce dall’accatasto. C’erano montagne di rifiuti, in mezzo ad essi c’erano gli organici, ovvero l’umido, le foglie, gli scarti frutta e verdura, la cenere delle pizzerie, il caffè. Tantissime cose preziosissime vengono buttate, finiscono in mezzo alla plastica, fanno danni abnormi». Sicuramente l’idea è stata messa a punto, inoltre, grazie alle sue esperienze avvenute all’interno del Trasformatoio, una bottega che lo stesso autore aveva aperto a Napoli in quegli anni, frequentata oltre che da amici, i quali prendevano parte alla creazione di oggetti originali, anche da Riccardo Dalisi, architetto e designer precursore dell’arte povera. «Dalisi, durante gli anni ’70, ’80 ha fatto lavori importanti sia in strada, sia con alcuni artigiani di Napoli, con i quali ha seguito una ricerca di design artigianale, con materiali poverissimi, i materiali di scarto. Ci ha insegnato molto. – racconta Fiocco - Abbiamo praticato esercizi di creazione collettivi. In quel caso, si è realizzata in maniera un pochino esponenziale questo concetto della composizione, di una composizione libera, perché ognuno partecipava a queste costruzioni in una maniera spontanea. Il risultato era un risultato collettivo più ricco, che assomiglia molto alla differenza che si instaura tra il comporre l’ambiente e quello di ordinarlo”. L’autore così inizia a dare vita alle compostiere, contenitori dove poter sistemare i rifiuti. Infatti si rende conto che dando un destino diverso alla stessa materia si poteva «creare la vita, arricchire il terreno, nutrire le piante e quindi nutrire la nostra vita». Come afferma Gabriele Fiocco «Questo è un concetto meraviglioso” e merita molta attenzione. Dalle eleganti fattezze, realizzate con materiale di riciclo e colorate con vernici naturali, tra acrilici e smalti, prodotti da alcune specifiche aziende, sono sicuramente anche elementi d’arredo e design. Incredibile pensare come tutto possa cambiare se gli stessi elementi vengono posizionati in contenitori differenti.  «Quindi si potrebbe pensare che sia una questione di ordine, tra virgolette. L’ordine, però, lungo questo percorso, viene subito rinnegato, perché l’ordine è un’imposizione, non c’è libertà, comunicazione. Paradossalmente la soluzione del compostificio avviene dal caos, non viene dall’ordine. Perché l’’ordine non è stato uno stimolo per trovare una soluzione, il caos si. Per trovare una soluzione io parto da qualsiasi condizione considerata anche la più caotica, da momenti di pura emergenza, dal casino totale. Il compostificio non è l’ordine del caos, ma è una composizione. Da tutto ciò che creo nasce una composizione, non l’ordine stesso… Dunque io creo dal disordine». A livello filosofico, il caos viene definito “abisso sbadigliante”, quella condizione di completo disordine che antecede la nascita del mondo. Anche Kant se ne servì, per rappresentare lo stato originario della materia dal quale si sono poi creati i mondi. Dal caos nasce la vita anche nel progetto del compostificio. Il tema del recupero è oggi una problematica importante, molto dibattuta. Seguendo la ricerca di questo giovane artista si evince che: «Il mio lavoro non è sul contenuto, ma sul contenitore. Il contenuto, dipende dal contenitore… gli stessi elementi messi nella plastica creano la morte…una buccia di mela, insieme alla foglia di insalata se vengono messe in un sacchetto di plastica e vengono sbattuti in una discarica, subiscono una trasformazione in assenza di ossigeno. Quella roba crea una proliferazione batterica dannosa, inquina l’aria e le falde acquifere… e sono poi quelle cose che creano i tumori, le malattie. Ci avvelenano praticamente, avvelenano le piante, il terreno, gli animali. Le stesse cose, e qui c’è l’opportunità che sta a noi e al contenitore… quelle stesse cose messe in una compostiera, con del terreno e con delle foglie, in un mix corretto di proporzioni, diventano concime. La suddetta materia viene digerita dagli microrganismi e diventa terreno. Se mescolata in quantità giuste fra cose secche e cose umide assomiglierà molto, anche a livello di profumo, al sottobosco…  La manovella che accompagna il design dell’opera stessa è un elemento che coinvolge chi si avvicina a questi contenitori in una maniera cognitiva. Osserverà la materia all’interno della compostiera e curerà con maggiore attenzione il risultato. Nel contenitore giusto non è roba di cui schifarsi».


Biografia

 Dopo gli studi svolti a Perugia in comunicazione pubblicitaria, si dedica a istallazioni, prototipi e incursioni urbane, disegno, composizioni artistiche, sculture, costruzioni in legno e acciaio, design artigianale, azioni di comunicazione o d'arredo urbano. A Napoli dopo aver assistito Riccardo Dalisi nel progetto Università Volante (in collaborazione con Tam Tam Tam di Alessandro Guerriero e Alessandro Mendini), ha approfondito la passione per il disegno libero, la costruzione senza fissaggio, gli esercizi di creatività di gruppo, il design. Dopo il Trasformatoio a Napoli (visibile la pagina su facebook) si dedico stabilmente al design perché considera gli oggetti come mezzi di comunicazione utili alla risoluzione di vere problematiche sociali, con il progetto Compostificio (vedi www.compostificio.it e pagina facebook). A Milano come a Napoli collabora con diverse associazioni legate al tema del design del riciclo, della “decrescita”, del riuso temporaneo degli spazi pubblici. Espone alcuni prototipi di compostiere d'arredo nell'VIII edizione del Triennale Design Museum di Milano curato da Célant in collaborazione con Silvana Annicchiarico. 
Ha in corso la progettazione di compostiere didattiche per scuole e d'arredo urbano in collaborazione con un’azienda di Torino. Inoltre propone laboratori di trasformazione degli scarti organici e stimolazione immaginativa, rivolti ai bambini di scuole elementari e medie. Cerca d'imparare dalle sue compostiere a trasformare i limiti in opportunità.


Link Video : https://www.facebook.com/spazioRAW-153291728071019/videos






Personale di Gabriele Fiocco: "Rosso d’autunno. Così, quando cadono le foglie…"

Le sculture di Gabriele Fiocco ci conducono esclusivamente lungo un percorso di utilità del rifiuto attraverso la sua ricerca progettuale del compostificio. Le foglie, i rifiuti organici, si trasformano grazie alle sue compostiere, realizzate sempre in parte con materiali di riciclo, recuperati dalle strade, dai bordi dei fiumi, dal retrobottega di aziende. Colorati in maniera grezza, rigorosamente con acrilici e smalti naturali, sono strutturate anche per apparire come elementi d’arredo, di design. Le foglie quando cadono si tramutano in compost che è possibile così utilizzare per dare una nuova vita alla terra di un giardino. Presenti in mostra anche modellini e disegni stilizzati delle sue originali compostiere.


Inaugurazione 2 settembre, ore 19.00

Fino al 15 settembre 2016

Spazio Raw
C.so di Porta ticinese 69, Milano


0249436719
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Il Progetto del Compostificio di Gabriele Fiocco (Napoli, 14 settembre 1979) nasce dall’emergenza rifiuti a Napoli del 2008. « Il Compostificio nasce dall’accatasto. C’erano montagne di rifiuti, in mezzo ad essi c’erano gli organici, ovvero l’umido, le foglie, gli scarti frutta e verdura, la cenere delle pizzerie, il caffè. Tantissime cose preziosissime vengono buttate, finiscono in mezzo alla plastica, fanno danni abnormi». Sicuramente l’idea è stata messa a punto, inoltre, grazie alle sue esperienze avvenute all’interno del Trasformatoio, una bottega che lo stesso autore aveva aperto a Napoli in quegli anni, frequentata oltre che da amici, i quali prendevano parte alla creazione di oggetti originali, anche da Riccardo Dalisi, architetto e designer precursore dell’arte povera. «Dalisi, durante gli anni ’70, ’80 ha fatto lavori importanti sia in strada, sia con alcuni artigiani di Napoli, con i quali ha seguito una ricerca di design artigianale, con materiali poverissimi, i materiali di scarto. Ci ha insegnato molto. – racconta Fiocco - Abbiamo praticato esercizi di creazione collettivi. In quel caso, si è realizzata in maniera un pochino esponenziale questo concetto della composizione, di una composizione libera, perché ognuno partecipava a queste costruzioni in una maniera spontanea. Il risultato era un risultato collettivo più ricco, che assomiglia molto alla differenza che si instaura tra il comporre l’ambiente e quello di ordinarlo”. L’autore così inizia a dare vita alle compostiere, contenitori dove poter sistemare i rifiuti. Infatti si rende conto che dando un destino diverso alla stessa materia si poteva «creare la vita, arricchire il terreno, nutrire le piante e quindi nutrire la nostra vita». Come afferma Gabriele Fiocco «Questo è un concetto meraviglioso” e merita molta attenzione. Dalle eleganti fattezze, realizzate con materiale di riciclo e colorate con vernici naturali, tra acrilici e smalti, prodotti da alcune specifiche aziende, sono sicuramente anche elementi d’arredo e design. Incredibile pensare come tutto possa cambiare se gli stessi elementi vengono posizionati in contenitori differenti.  «Quindi si potrebbe pensare che sia una questione di ordine, tra virgolette. L’ordine, però, lungo questo percorso, viene subito rinnegato, perché l’ordine è un’imposizione, non c’è libertà, comunicazione. Paradossalmente la soluzione del compostificio avviene dal caos, non viene dall’ordine. Perché l’’ordine non è stato uno stimolo per trovare una soluzione, il caos si. Per trovare una soluzione io parto da qualsiasi condizione considerata anche la più caotica, da momenti di pura emergenza, dal casino totale. Il compostificio non è l’ordine del caos, ma è una composizione. Da tutto ciò che creo nasce una composizione, non l’ordine stesso… Dunque io creo dal disordine». A livello filosofico, il caos viene definito “abisso sbadigliante”, quella condizione di completo disordine che antecede la nascita del mondo. Anche Kant se ne servì, per rappresentare lo stato originario della materia dal quale si sono poi creati i mondi. Dal caos nasce la vita anche nel progetto del compostificio. Il tema del recupero è oggi una problematica importante, molto dibattuta. Seguendo la ricerca di questo giovane artista si evince che: «Il mio lavoro non è sul contenuto, ma sul contenitore. Il contenuto, dipende dal contenitore… gli stessi elementi messi nella plastica creano la morte…una buccia di mela, insieme alla foglia di insalata se vengono messe in un sacchetto di plastica e vengono sbattuti in una discarica, subiscono una trasformazione in assenza di ossigeno. Quella roba crea una proliferazione batterica dannosa, inquina l’aria e le falde acquifere… e sono poi quelle cose che creano i tumori, le malattie. Ci avvelenano praticamente, avvelenano le piante, il terreno, gli animali. Le stesse cose, e qui c’è l’opportunità che sta a noi e al contenitore… quelle stesse cose messe in una compostiera, con del terreno e con delle foglie, in un mix corretto di proporzioni, diventano concime. La suddetta materia viene digerita dagli microrganismi e diventa terreno. Se mescolata in quantità giuste fra cose secche e cose umide assomiglierà molto, anche a livello di profumo, al sottobosco…  La manovella che accompagna il design dell’opera stessa è un elemento che coinvolge chi si avvicina a questi contenitori in una maniera cognitiva. Osserverà la materia all’interno della compostiera e curerà con maggiore attenzione il risultato. Nel contenitore giusto non è roba di cui schifarsi».


Biografia

 Dopo gli studi svolti a Perugia in comunicazione pubblicitaria, si dedica a istallazioni, prototipi e incursioni urbane, disegno, composizioni artistiche, sculture, costruzioni in legno e acciaio, design artigianale, azioni di comunicazione o d'arredo urbano. A Napoli dopo aver assistito Riccardo Dalisi nel progetto Università Volante (in collaborazione con Tam Tam Tam di Alessandro Guerriero e Alessandro Mendini), ha approfondito la passione per il disegno libero, la costruzione senza fissaggio, gli esercizi di creatività di gruppo, il design. Dopo il Trasformatoio a Napoli (visibile la pagina su facebook) si dedico stabilmente al design perché considera gli oggetti come mezzi di comunicazione utili alla risoluzione di vere problematiche sociali, con il progetto Compostificio (vedi www.compostificio.it e pagina facebook). A Milano come a Napoli collabora con diverse associazioni legate al tema del design del riciclo, della “decrescita”, del riuso temporaneo degli spazi pubblici. Espone alcuni prototipi di compostiere d'arredo nell'VIII edizione del Triennale Design Museum di Milano curato da Célant in collaborazione con Silvana Annicchiarico. 
Ha in corso la progettazione di compostiere didattiche per scuole e d'arredo urbano in collaborazione con un’azienda di Torino. Inoltre propone laboratori di trasformazione degli scarti organici e stimolazione immaginativa, rivolti ai bambini di scuole elementari e medie. Cerca d'imparare dalle sue compostiere a trasformare i limiti in opportunità.



giovedì 5 maggio 2016

Creatività Artigiana a Palazzo

Rassegna Nazionale  - 4° edizione

“Creatività Artigiana a Palazzo” è un evento creato e che si sta sviluppando man mano negli anni per valorizzare e promuovere la creatività e qualità artigiana italiana ad italiani e stranieri, nel centro di Milano.
Nel prestigioso ed elegante contesto ottocentesco di Palazzo Giureconsulti, sede storica della manifestazione, situato nel cuore culturale, economico e dello shopping della città di Milano, il 7 e 8 maggio, la manifestazione “Creatività Artigiana a Palazzo” accoglierà le originali produzioni di numerosi ed interessanti artigiani artisti, provenienti da numerose Regioni Italiane.

Creatività Artigiana a Palazzo, mostra promossa da Associazione Iperbole con il supporto organizzativo di Eventi doc di Myriam Vallegra, è fin dalla prima edizione Patrocinata da Regione Lombardia, Comune di Milano.

La mostra “Creatività Artigiana a Palazzo” presenta collezioni moda ed accessori, nuove ed originali linee di tendenza di gioielleria e bijoux dai materiali più classici come perle e metalli preziosi a quelli più inusuali come ceramica e sabbia, particolari, eleganti e raffinati complementi per la casa e la tavola ed anche oggetti per il regalo di alto artigianato artistico da proporre a tutti i visitatori italiani e stranieri che verranno a visitarla.

Sabato 7 e Domenica 8 Maggio 2016

In occasione della Festa della Mamma

Palazzo Giureconsulti
Via Mercanti 2, angolo Piazza Duomo

Milano centro

Ingresso al pubblico gratuito
Vendita al pubblico
Dimostrazioni dal vivo
Incontri con gli artigiani
Video e approfondimenti su tecniche e materiali
Laboratori didattici e giochi per bambini
Musica dal vivo
Degustazioni

Orari apertura evento:
Sabato e Domenica: 10.00 – 19.00


Pagina FB: Creatività artigiana

Per informazioni:
Eventi doc di Myriam Vallegra – tel. 347-4009542 – info@eventi-doc.itwww.eventi-doc.it

Associazione culturale e artistica Iperbole – tel. 329-8989533 – info@associazioneiperbole.itwww.associazioneiperbole.it


martedì 26 aprile 2016

Il Fiore e Il Lago

Sabato 30 Aprile e Domenica 1 Maggio, si svolgerà la quarta edizione della manifestazione Il Fiore e il Lago nel Parco dei Tre Laghi a Gravellona Lomellina, paese d’arte, nel pavese, a pochi chilometri da Vigevano e Novara.

Il Fiore e il Lago è un evento molto ricco di attrattive: naturali, paesaggistiche e culturali, come è ricca ed originale la cittadina di Gravellona Lomellina che lo ospita, a pochi chilometri da Milano, tra cascine e risaie, dove il relax, l’arte, la natura e il buon cibo regnano sovrani.

La manifestazione Il Fiore e il Lago, che ad ogni edizione accoglie migliaia di visitatori, si svolge nell’originale paese d’arte, fantasia e creatività di Gravellona Lomellina ed è ambientata nell’oasi naturale del Parco dei Tre Laghi.

L’evento propone una ricca esposizione di piante, fiori, sementi, attrezzature e macchine per il giardinaggio e la cura del verde, con la presenza di florovivaisti selezionati provenienti da diverse Regioni Italiane che presenteranno al pubblico numerosissime varietà di piante: rose, piante da frutta, agrumi, piantine da orto, olivi ed altre piante mediterranee, aromatiche, officinali, orchidee, piante di stagione, annuali, perenni,  ...
Inoltre consigli e consulenze gratuite sul giardinaggio e sulla progettazione e realizzazione di giardini, terrazzi ed orti, allestimento, composizioni floreali e laboratori didattici per adulti e bambini.

Il Fiore e il Lago non è soltanto un’importante manifestazione florovivaistica nazionale, ma significa anche valorizzazione di prodotti artigianali ed enogastronomici di qualità, nonché sport, divertimento e musica per tutta la famiglia.

I bambini infatti potranno divertirsi tutto il giorno in mezzo al verde, tra caprette, asini e animali da cortile, effettuare laboratori didattici e divertenti giochi ispirati alla vita contadina ed all’aria aperta e salubre.
L’associazione Il Laboratorio delle Idee sabato dalle 15.00 alle 18.00 e domenica dalle 10.00 alle 18.00 terrà per i bambini simpatici ed originali intrattenimenti ispirati al magico mondo di Alice nel Paese delle Meraviglie, intrattenendo i bambini con il trenino del Brucaliffo, il Gioco del Croquet, i Cavalli della Regina di Cuori, la Pet Therapy con il BianConiglio e realizzando i seguenti laboratori didattici: Fiori di Carta, Liberi di Creare …Speventapasseri e Giardinieri in Erba.
Sabato alle 19.30 ci sarà lo Spettacolo Teatrale “Alice nel Paese delle Meraviglie” per intrattenere i bambini anche durante la cena (la cena per le famiglie partirà dalle 19.00)
Sempre durante la due giorni di manifestazione l’EDFA Scuola di Decorazione Floreale per Amatori di Sanremo – sede di Milano terrà laboratori didattici per adulti e bambini di composizioni floreali e di intaglio di frutta e verdura per la decorazione dei piatti e della tavola.


Nello specifico i laboratori didattici tenuti dall’EDFA Scuola di Decorazione Floreale per Amatori di Sanremo – sede di Milano durante la manifestazione Il Fiore e il Lago saranno:
Sabato 30 aprile:
ore 15,30: "coroncine in fiore" dedicato ai bambini;
ore 17,00    "borsette fiorite";
ore 18,00    "intaglio di verdure";
Domenica 1 maggio:
ore 11,00    "borsette fiorite";
ore 15,00    "coroncine in fiore" dedicato ai bambini;
ore 16,30    "intaglio di verdure";
ore 18,00    "borsette fiorite".
Il costo di ogni singola composizione floreale sarà di 10 €  tutto compreso: fiori, contenitori e materiale non vegetale.

I visitatori della manifestazione Il Fiore e il Lago potranno arricchire i loro giardini e terrazzi con piante e fiori selezionati e particolari, o acquistare oggetti di qualità ispirati alla natura e all’ambiente, realizzati a mano da validi artigiani, nonché trovare prodotti naturali e agroalimentari tipici e particolari, sia del territorio sia provenienti da alcune interessanti altre aree geografiche italiane, oltre ad effettuare giri in canoa o a cavallo e passeggiate o semplicemente prendersi un po’ di relax in riva al lago, ascoltando buona musica.

Un’interessante e ottima cucina locale, di lunga e radicata tradizione, a base di risotti e specialità di lago allieterà i palati di tutti e saranno proposti anche menù ad hoc per i bambini.

Il Fiore e il Lago significa promozione dei prodotti agricoli e florovivaistici del territorio e di altre zone tipiche italiane, la valorizzazione del Made in Italy, la conoscenza e la cultura del verde, dell’ambiente e della vita all’aperto.  

La manifestazione Il Fiore e il Lago, per la sua qualità, è patrocinata da Regione Lombardia, Provincia di Pavia, Comune di Gravellona Lomellina.

L’evento è promosso dal Comune di Gravellona Lomellina ed organizzato in collaborazione con Eventi doc di Myriam Vallegra, Lomellina Terra del Cuore, Fondazione Agostino Figari, Associazione culturale e artistica Iperbole.  

Durante la manifestazione Il Fiore e il Lago si potrà visitare l’intera cittadina di Gravellona Lomellina, dove molteplici e molto originali sono le espressioni artistiche che si possono ammirare, alcune bizzarre e simpatiche, come le torrette dell’Enel trasformate in facce giganti (con nasoni, occhi, bocca, gran mustacchi e cravatta!) e i paletti della pista ciclabile dipinti da carabinieri, carcerati, pagliacci e varie altre figure; altre più raffinate, come i quadri che adornano moltissimi muri del centro, riproduzioni a grandezza naturale di celebri dipinti di impressionisti dell’Ottocento italiano (Segantini, Signorini, Lega, Fattori, Pellizza Da Volpedo…), oltre ad altre opere di artisti contemporanei, che ritraggono in varie salse il tema di “San Giorgio e il Drago”.
L’intera cittadina è punteggiata di numerosissimi tocchi di fantasia, ad ogni angolo ce n’è uno.

4° Mostra mercato dei Fiori e del Verde
Sabato 30 Aprile e Domenica 1 Maggio 2016
Parco dei Tre Laghi
via XX Settembre, 46
Gravellona Lomellina (PV) – Paese d’arte e fantasia
Orari apertura mostra mercato al pubblico:
Sabato dalle 14.00 alle 20.00 circa - Domenica dalle ore 9.00 alle 20.00 circa
Sabato dalle ore 19.00 in poi apertura ristorante. Il ristorante sarà aperto anche domenica per pranzo
Ingresso gratuito
Parcheggi gratuiti

Vendita diretta dai produttori florovivaisti, aziende agricole, artigiani
Piante e Fiori
Consulenze su florovivaismo, progettazione giardini, orti e prodotti naturali
Dimostrazioni dal vivo
Prodotti tipici ed enogastronomici
Un mondo per bambini: laboratori didattici a tema floreale ed agricolo e giochi, intrattenimenti e spettacoli ispirati al mondo di Alice nel Paese delle Meraviglie
Giri in canoa e a cavallo
Tour del parco sul Gravellona express
Musica dal vivo sull’acqua con l’orchestra sulla zattera nei pomeriggi di sabato e domenica e serata romantica il sabato
Cucina con risotti e specialità di Lago nel Ristorante alla terrazza e menù ad hoc per bambini
Bicchiere di vino di benvenuto ai visitatori che si iscriveranno alla mailing list del Comune





Sito Internet evento: www.ilfioreeilago.it 
Pagina FB: Il fiore e il lago
E-mail:
info@eventi-doc.it
info@ilfioreeillago.it
ilfioreeillago@gmail.com

Per informazioni:
Organizzazione e comunicazione:
Eventi doc di Myriam Vallegra: tel. 347-4009542 – 329-8989533 - info@eventi-doc.it – www.eventi-doc.it
Ente Promotore:
Comune di Gravellona Lomellina: Tel. 0381-650211 – e-mail: ilfioreeillago@gmail.com – www.comune.gravellonalomellina.pv.it



mercoledì 2 dicembre 2015

Essere nel presente, così si fa la storia!

Francesco Russo di padre italiano e madre greca, nasce nel ‘46 a Caltagirone (CT) e sostenendo la tradizione storica della ceramica di quella terra diventa maestro d’arte.

Successivamente ai suoi studi sulla scultura all’Accademia di Roma da Pericle Fazzini e a Milano da Francesco Messina oltre che da Marino Marini, di cui è stato allievo e assistente, giunge, lungo il suo percorso figurativo scultoreo, verso una direzione di sintesi. Infatti, spinto dal potere suggestivo della natura mediterranea, legata alla madre, alla forma corporea e piena e influenzato inizialmente anche da grandi maestri, come Henry More, M Bill, Arp, elimina i particolari e si concentra sostanzialmente su forme essenziali come l’uovo o la sfera, elementi archetipi della natura  dell’uomo.
Attivo nelle problematiche sociali vive il ’68 a Milano in modo attivo e consapevole. Sicuramente le sue esperienze itineranti compiute dagli anni ’70 agli anni 2000, hanno influito sia sul suo stile artistico che sulla propria interiorità. Nello stato Uttar Pradesch, nella Regione Kumaon, in India, sull’Himalaya, dopo l’incontro con un guru, l’Avatar Bhole Baba Babaji, si cimenta in sculture sacre(Murti), realizzandole in alcuni ashram ed aiutato da menti architettoniche crea anche un tempio; a New York si dedica all’elaborazione di un monumento in collaborazione con un noto scultore, Chaim Gross; a Milano dà vita ad un tempio scivaita in via gola, comprendendo quanto la spiritualità vada di pari passo allo sviluppo artistico.

Praticando una vita tesa alla trascendentalità, si fa viva in lui l’idea di un’arte terapeutica, capace di supportare l’osservatore, di curare, di entrare in empatia con chi approccia ad essa, invitato dalla ritmicità e dalla gioiosità della composizione.
Grazie alle sue esperienze tinte di misticismo e spiritualità, si celebra dentro di lui sia una morte che una rinascita, in grado di aprirlo ad una visione più universale, trascendendo tutto il mondo contemporaneo, culturale ed artistico dell’occidente. «Questa esperienza mi porta a realizzare lavori che non si legano alla mia intimità, alla mia formazione e ai miei traumi. Liberandomi da questi ostacoli, costruisco opere che sono realmente di beneficio all’uomo».
Una volta trasferitosi in Francia, nel castello di Savilly, in Borgogna, sperimenta l’effetto dato dalla vivificazione del colore, portando avanti sempre per lo più la scultura, ma approcciando anche al disegno. «Nascono le sculture tantriche, sulla dualità femminile/maschile, le “kundalini”, dove utilizzo anche il neon o specchi, e dei disegni attraverso i quali inizio a entrare in una ricerca più sottile, cercando di rivelare, indagare il mondo sottile, invisibile dello spirito che pregna la forma, la materia. – racconta l’artista - Mi si apre una visione più totale che mi porta alla pittura». Anche se il vero rapporto con la pittura nasce al suo arrivo in Puglia, dove tuttora vive e lavora.
L’interrogativo che lo ha accompagnato continuamente in questi anni creativi e di sperimentazione era sempre: “Chi siamo, da dove veniamo e dove stiamo andando”. In questa esposizione allo Spazio Raw propone proprio in un percorso composto da trenta opere, i tre cicli pittorici sull’identità che rispondono a questi quesiti esistenziali. La prima serie prende corpo sia mediante “Flash ritratti”, così come lui li chiama, e sia in astratti, oli su tela, realizzati entrambi con tecnica mista, con la particolare aggiunta di pigmenti fluorescenti. I ritratti partendo da linee minimaliste diventano immagine di personaggi comuni oltre che noti, come cantanti, scienziati o personalità storiche. L’importante è dare valore al divenire, cogliendo gli individui nelle differenti fasi della vita, ovvero la giovinezza, la maturità, la vecchiaia. I geometrici, che oltre a concretizzare il primo ciclo sono anche il simbolo del secondo, ricordano, per l’effetto dato dai colori, per assemblaggio e combinazione segnica, i Mandala, letteralmente “cerchio di inni”, raggiungendo il centro più intimo e profondo dell’uomo. Se il Mandala è una raffigurazione mistica della realtà, una rappresentazione pittorica dell’omologia tra il microcosmo, ovvero l’uomo, e il macrocosmo, l’universo, nei dipinti di questo artista siciliano incontriamo l”’io sono”, il centro, la nostra identificazione con un io immortale, sciolto da ogni legame con la materialità. La musicalità, la ritmicità e l’armonia, data dal colore e dalle forme dei geometrici rende le opere gioiose, «Terapeutiche, in grado di ricollegare l’osservatore al vero senso della vita, al gioco della vita, dell’esistenza, - spiega Francesco Russo - la vera natura dell’essere».

Al terzo interrogativo, “Dove stiamo andando”, rispondono le composizioni organiche elaborate sempre con tecnica mista: foglie vegetali, conchiglie marine, specchi, ossa, crani umani o di animali, per esempio di coccodrillo, coniglio o di capra. Dal fascino scespiriano, amletico, l’osservatore riflettendosi nello specchio scorgerà oltre alla propria immagine, rappresentante l’essere, anche il non essere… questo per guardarsi nella propria completezza. Geometriche, partendo anch’esse da un centro,” l’io sono”, presentano “la fine ultima”, il “Cibo dell’universo”.   

In molti hanno sostenuto il suo lavoro in questi anni di vita creativa, tra collezionisti e galleristi. Si ricorda, per esempio, il primo gallerista Alexander Iolas di Parigi, nel ’71, e l’attuale Annette De Keyser, di Anversa, Belgio.   
                                                                                                                                     









Personale di Francesco Russo

“Essere nel presente così si fa la storia”

Dall’11 dicembre 2015 al 21 gennaio 2016

Spazio Raw, corso di porta ticinese 69, Milano

Contatti:
tel 0249436719





sabato 10 ottobre 2015

Creazioni Moda Artigiana: Artigianato, Creatività, Made in Italy

Presentazione delle nuove collezioni Autunno - Inverno di Moda Donna, Uomo, Bambino/a ed Accessori Moda ideati e prodotti da Artigiani e Creativi
Dal 13 al 15 Novembre 2015 torna l’appuntamento fisso ed imperdibile per tutti gli appassionati di moda ed accessori – borse, scarpe, cappelli, gioielli, bijoux … - nell’area dello shopping, in pieno centro a Milano, a Palazzo dei Giureconsulti.
Un’importante vetrina espositiva per numerose realtà artigiane e creative che per l’occasione presenteranno anche le loro nuove collezioni Autunno - Inverno, all’insegna del bello, dell’originale, dell’unico e fatto a mano.
Un evento particolare, in un contesto prestigioso, per trascorrere insieme a persone curiose e innovative tre giorni all’insegna di gusti e stili, di raffinate ed eleganti manifestazioni di estro e fantasia. Altresì, con Creazioni Moda Artigiana si promuovono le qualità dell’artigianato italiano a trecentosessanta gradi.
Patrocinata da Regione Lombardia, Comune di Milano, CNA Milano Monza Brianza, promossa dall’Associazione Culturale ed Artistica Iperbole per la promozione dell’Artigianato Artistico con il supporto organizzativo di Eventi doc di Myriam Vallegra, “Creazioni Moda Artigiana” è anche un palcoscenico di dimostrazioni dal vivo e show per mostrare al grande pubblico come si realizza un abito, come si dà vita ad un prodotto artigiano.
Prenderanno corpo incontri con gli stessi artigiani artisti che coinvolgeranno le persone presenti attraverso il racconto delle proprie esperienze, mettendo a nudo le tecniche del mestiere.
“Creazioni Moda Artigiana, Rassegna Nazionale dedicata alla Moda e Accessori moda realizzati da Artigiani e Creativi, è un avvenimento di grande richiamo per tutti gli appassionati del settore, che si cibano di talento e contemporaneità.
«Abbiamo fatto nascere e stiamo portando avanti questo evento nel centro di Milano – afferma la dott.ssa Myriam Vallegra, ideatrice del progetto insieme ad Associazione Iperbole - in quanto desideriamo “esserci”, cioè far conoscere e valorizzare la moda artigiana nella capitale della moda, portando le nostre piccole realtà produttive sul panorama della moda internazionale e dimostrando che sono in grado benissimo di concorrere con le grandi firme, a livello di qualità e creatività». Tra gli artigiani in mostra c’è sia chi propone abiti su misura dando forma a ogni esigenza del cliente, sia chi, senza dimenticarsi della qualità del capo, mette in risalto questioni etiche che si aggirano intorno all’atto produttivo, come il rispetto dell’ambiente, o le condizioni di vita delle persone che prendono parte alla produzione.
Saranno presenti le nuove linee delle collezioni moda ed accessori Autunno - Inverno per donna, uomo e bambino/a, una varietà di colorazioni, sciarpe realizzate con tessuti naturali e feltro, gioielli e bijoux pur tutti i gusti ed in tanti differenti materiali, borse, abiti per tutte le occasioni, completi, giacche, abitini per i più piccini e tanto altro. 

Creazioni Moda Artigiana: artigianato, creatività, Made in Italy
4° Rassegna Nazionale di Moda Donna, Uomo, Bambino/a ed Accessori Moda
Edizione Autunno - Inverno
Venerdì 13, Sabato 14 e Domenica 15 Novembre 2015
Palazzo Giureconsulti
via Mercanti 2, Milano (MM1 Duomo)
Orario apertura al pubblico:
venerdì: dalle 11.00 alle 19.30
sabato: dalle 10.00 alle 19.30
domenica: dalle 10.00 alle 19.00
Ingresso al pubblico gratuito

Per informazioni e stampa:
Sito Internet evento: www.creazionimodaartigiana.it
Eventi doc di Myriam Vallegra – tel. (+39) 347-4009542 – info@eventi-doc.it – www.eventi-doc.it
Associazione culturale e artistica Iperbole: tel. (+39) 329-8989533 – info@associazioneiperbole.it – www.associazioneiperbole.it