martedì 18 novembre 2025

MILANO MUSIC WEEK si veste di contemporaneità con Tananai

La manifestazione MILANO MUSIC WEEK, promossa dal Comune di Milano, ha inaugurato il 17 novembre 2025 all’interno del Teatro Triennale, nel quale il curatore dell’evento, il noto cantante del palcoscenico contemporaneo, Tananai, ha esordito con due incontri dal sapore futurista. Il primo che ha visto la partecipazione di Vittorio Maria Dal Maso, direttore artistico, si intitolava: “E se l’A.I. fosse stonata? Dialogo sull’intelligenza artificiale e la musica”.
Questo è l’argomento che tratteremo. Un argomento molto dibattuto nel mondo d’oggi. Anche il settore musicale, quello della produzione, è coinvolto nel dare una sua opinione a questa realtà. Osservando il presente, infatti, si evince che l’essere umano è nel turbine di una rivoluzione tecnologica ancora in corso, in cui l’A.I., una creazione dell’uomo, sembra voler dominare il creatore stesso. La paura di essere sostituiti da una macchina può essere cancellata dal giusto utilizzo di questa nuova forma di tecnologia? Come non accorgersi di questa situazione? I quesiti, i dubbi e i timori di questa società divergono verso due direzioni: da una parte il popolo dei robot sembra affacciarsi all’orizzonte, forse già pronto a prendere il posto dell’uomo ormai considerato inutile al progresso; dall’altra si apre l’opportunità a chiunque di svolgere mansioni creative abbandonando i lavori più umili e faticosi.
Il titolo dell’evento: “e se l’A.I. fosse stonata?”, ci fa riflettere sulla reale perfezione dell’intelligenza artificiale; ovvero senza il supporto, il controllo dell’uomo in quanto supervisore, l’A.I. avrebbe il medesimo successo? Sarebbe in grado di sostituire la professionalità di un artista, di un produttore? Potrebbe effettivamente imitarlo, eguagliarlo? “Il fatto di potersi ritrovare con una macchina che fa meglio quello che usualmente fai tu, non deve essere depotenziante”, - racconta Tananai; infatti, forse può essere un modo per migliorare se stessi, come quando ci ritroviamo dinanzi a qualcuno che sta lavorando bene e che ammiriamo. Secondo Tananai la cosa più punk dell’oggi è trovare il proprio posto nel mondo. Vittorio accosta l’intelligenza artificiale alla magia, nel modo in cui si cercano risposte ed esiti a ciò che si fa; accosta il codice binario dell’IChing a quello dell’informatica. Il dialogo tra Tananai e Vittorio si spinge fino al come possono essere letti dall’AI i prompts, ovvero le indicazioni di ciò che si vuole produrre; è molto complesso! Non è come chiedere di rifare un do sul pianoforte. Non si possono avere delle risposte certe su questo mezzo tecnologico, perché è tutto ancora in evoluzione. La velocità di procedere negli output potrebbe aumentare… e tutti noi forse non siamo che gli antenati dell’A.I., come sostengono Tananai e Vittorio.

venerdì 19 settembre 2025

L'artista Femia sulle orme di Banksy

Le sue opere esposte in “Portraits & Art in mind”, alla “Brick Lane Gallery”.
All’interno della “Brick Lane Gallery”, di Londra, il 24 settembre (fino al 5 ottobre 2025) si aprirà la collettiva multi-sfaccettata “Portraits & Art in mind”, che vedrà la partecipazione di fotografi, scultori e pittori, tra i quali Giovanni Femia. I visitatori che approderanno all’evento avranno la possibilità da una parte di arricchirsi culturalmente nutrendosi di più visioni estetiche e dall’altra di godersi la variegatezza di una zona vivace e popolare, a East London, nel cuore del quartiere di Spitalfields, a pochi passi nel medesimo tempo anche dalla City, la famosa area dei palazzi della finanza. Altresì, essendo la “Brick Lane Gallery”, una galleria dove hanno esposto artisti stimati come Wolfgang Tillmans, Banksy, Faile, Bortusk Leer è un’ottima occasione per conoscere un palcoscenico britannico importante dell’arte avanguardistica. Giovanni Femia metterà in mostra cinque opere realizzate con pastello a cera su carta, come “Matches”, perché come afferma l’artista “C'è libertà espressiva e tonalità nel pastello a cera”. Così, cercando di dare un senso di continuità con i suoi lavori esposti a Milano e puntando all’innovazione si è aperto questo confronto estero, accendendo una piccola miccia nel cuore di Londra, forse grazie a uno dei suoi fiammiferi di quella scatola disegnata con tanta passione.
Questo artista lombardo si è sempre inoltrato in una ricerca in divenire che, oltre a concretizzarsi in opere che traggono ispirazione dai suoi vissuti, si è materializzata altresì nelle sue esposizioni internazionali. Giovanni non vive solo nei suoi disegni ma è un protagonista attivo delle scene artistiche contemporanee. Il mondo dell’arte è fatto anche di contatti, di amicizie da cui nascono collaborazioni, contaminazioni, elementi oggi più che mai essenziali per riuscire a lasciare un segno e permettere il fluire di una comunicazione attiva. Giovanni ha infatti collaborato con critici stimati; ha aperto il contatto con un giornalista di New York (USA), per la redazione della pagina di wikipedia. Le sue opere sono in quotazione dal 2012 ed ha esposto a Pechino, New York, Miami e Parigi.
Portraits & Art in mind Brick Lane Gallery 216 Brick Lane, Londra, E1 6SA Info@thebricklanegallery.com +44 (o) 2077299721 Dal 24 settembre al 5 ottobre 2025 Anteprima 24 settembre 18.00-20.30

domenica 11 maggio 2025

“Los colores del océano”, Exposición de Viviana Selvaggio

Perderse en el canto de una sirena (Di Valentina Cavera)
El 16 de mayo de 2025 (hasta el 6 de junio) se inaugura en el Teatro Víctor Jara de Santa Lucía de Tirajana, Gran Canaria, la exposición artística de Viviana Selavaggio (Milán, 1977).
Dieciocho obras que retratan la inmensidad del mar y sus profundidades como: I colori del mare(122x122cm), Blu (122x64cm), Turquesa mon amour (100x80cm), Profundamente (122x60cm), Un bonito paseo por la playa (60x40cm). Con técnica mixta sobre madera, son procesos refinados que van más allá de la artesanía de un producto, para dejarnos escuchar la respiración del mar.
Pintado con colores acrílicos, preparado con materiales de construcción y cubierto con una capa de mosaico de piedra o trocitos de vidrio de colores. La mirada del visitante llegará debajo del nivel del agua salada, hasta llegar a sus tesoros, el brillo de sus corales, dejándose bañar por los rayos del sol que se filtran a través del azul celestial mezclado con el Turquesa de la superficie del océano.
«Cuando pinto el fondo marino —dice el artista—, mi ruido mental se silencia y, como durante el buceo, alcanzo un estado de calma que aumenta mi capacidad de concentrarme en el presente y en mi mundo interior, para luego transformarlo en colores». ¿Realidad o sueño? No es posible dar una respuesta, porque es cierto que la belleza del universo a veces parece un sueño. Así… la luz a la que nos transporta este artista italiana parece convertirse en música, el canto de alguna sirena que es difícil no seguir.
I Colori dell’oceano Sala de Exposiciones A. Janina (Teatro Victor Jara). Inauguración: viernes 16 de mavo, a las 19.30 h Del 16 de mayo al 6 de junio de 2025 (De martes a sábado, de 18.00 a 21.00 h).
"I Colori dell’oceano", Esposizione di Viviana Selvaggio.
Perdersi nel canto di una sirena
(Di Valentina Cavera)// Il 16 maggio 2025 (fino al 6 giugno) si aprirà l’esibizione artistica di Viviana Selavaggio (Milano, 1977) all’interno del Teatro Victor Jara a Santa Lucía de Tirajana, a Gran Canaria. Diciotto opere che ritraggono l’immensità marina, i suoi fondali come: I colori del mare (122x122cm), Blu (122x64cm), Turquesa mon amour (100x80cm), Profundamente (122x60cm), Un bonito paseo en la playa (60x40cm). A tecnica mista su legno, sono lavorazioni ricercate, che si spingono oltre l’artigianalità di un prodotto, per farci ascoltare il respiro del mare. Dipinti con colori acrilici, preparati utilizzando materiali propri dell’edilizia e ricoperti di uno strato mosaicato di pietre o pezzetti di vetro variopinto. Lo sguardo del visitatore si spingerà sotto il livello dell’acqua salina fino a raggiungerne i suoi tesori, la lucentezza dei suoi coralli, lasciandosi bagnare dai raggi del sole che filtrano attraverso l’azzurro celeste mescolato al blu della superfice oceanica. «Quando dipingo il fondale marino – racconta l’artista - il mio rumore mentale si silenzia e, come durante le immersioni subacquee, raggiungo uno stato di calma che aumenta la mia capacità di concentrarmi sul presente e sul mio mondo interiore, per poi trasformarlo in colori». . Realtà o sogno? Non è possibile dare una risposta, perché è pur vero che la bellezza dell’universo a volte sembra un sogno. Così… la luce in cui ci trasporta questa artista lombarda sembra diventare musica, il canto di una qualche sirena che si fa fatica a non seguire.

martedì 18 febbraio 2025

Memoria di un vissuto milanese, di Giovanni Femia

In “Rilievi di Milano”, l’esposizione di Giovanni Femia che inaugurerà il 21 Febbraio 2025, fino al 23, all’interno dello Studio Mitti (Alzaia Naviglio Grande n.4), bastano pochi tratti per disegnare un luogo. Una città in questo caso che si fonde con l’emozione di un ricordo. Uno scorcio nella memoria di attimi mai cancellati. Seppur il presente muti quotidianamente il paesaggio urbano a causa dalle trasformazioni architettoniche, storiche e sociali lungo il corso del tempo; nonostante esso sia una continua peregrinazione di senso in quell’andirivieni di gente che lo abita, di persone sempre diverse che lo attraversano e lo vivono, per mezzo di una fotografia o di un dipinto è possibile renderlo proprio nell’eternità di un sogno concretamente vissuto. ‭ «Un breve periodo a Milano, come fossi novizio, girovagando per vedere le bellezze che offre la città e carpirne le qualità. - racconta l’artista - Sospiri di Milano, mentre si soffia per scaldarsi le mani. “Rilievi”, geometrie rigide quasi gelide, il grigio matita della nebbia… e la tela il più bianca possibile come le mani che si gelano al freddo, in contrasto con un forte rosso che fa da catalizzatore per descrivere la città-motore».
Con Femia, in quella sintesi grafica, in quell’allungarsi di linee nell’incrocio con altre, la figura umana e la rappresentazione scenica si stilizzano a tal punto da far rivivere in estetica ciò che Guglielmo di Ockham, filosofo inglese medievale, ha reso possibile concettualmente mediante il suo noto e per questo omonimo “rasoio di Ockham” : la verità traspare nella semplicità ed è quindi inutile postulare entità inutili, evitando perciò le ipotesi complesse per arrivare alla risoluzione di un problema. Oltre a rendere l’idea in quell’essenziale gioco di segni, non serve che un tocco di rosso, a questo artista lombardo per rendere percettibile l’emozione, che si carica ulteriormente di energia, colta nel vivo di quei siti storici milanesi come il Caffe Magenta, l’arco della Pace, l’area di City Life. Rosso, colore che evidenzia ciò che più ha colpito lo sguardo di questo pittore; il rosso che rappresenta il taglio di un qualcosa che è stato sacrificato nella forma al fine del concentrarsi su un focus determinato da parte della reminiscenza, la rievocazione Un bacio all’hotel Ville, rende autobiografica e maggiormente intima l’immagine in primo piano, quasi scolpita nello spazio affinchè pur nella leggerezza stilistica non venisse spazzata via dal divenire, mentre un vociferare sbiadito reso in quello sfondo di corpi presenti ma assenti, passa e va.

domenica 20 ottobre 2024

“Creatività Artigiana” a Legnano

“Creatività Artigiana” è un evento creato per valorizzare e promuovere l’Artigianato Artistico Italiano. Quest’anno la manifestazione sarà presentata a Legnano alla Contrada Sant'Erasmo e in via Canazza. Il visitatore avrà la possibilità di conoscere le creazioni di interessanti artigiani artisti italiani, provenienti da numerose regioni.
Gli antichi saperi legati alla tecnica di manipolazione e di lavorazione dei materiali si tramandano di padre in figlio, di maestro e allievo e pur nella difficoltà della sopravvivenza in una società legata al consumismo del prodotto e dell’immagine, ricordano agli occhi curiosi di chi ama ricercare particolarità per maglio auto-definirsi in una massa indistinta e informe, che è meglio possedere meno oggetti ma che siano di qualità e che conservino l’unicità della lavorazione manuale e non di quella in serie.
È prevista anche un’area di ristoro, quella del “gusto artigianale”, la cucina sarà tipica lombarda, a cura della Contrada con un banco tutto dedicato alle torte. Divertente l’incontro con gli alpini con cui si potranno mangiare caldarroste e sorseggiare vin brulè. Il torneo di calcio balilla e i laboratori per bambini coloreranno di fantasia e allegria l’atmosfera di una rassegna che anno per anno non smette mai di stupire. L’evento è organizzato dalla Contrada di Sant’Erasmo in collaborazione con Eventi Doc di Myriam Vallegra. Domenica 27 Ottobre 2024 Contrada Sant'Erasmo e via Canazza Legnano - MI dalle ore 9.00 alle ore 19.30

sabato 12 ottobre 2024

“Artigiani del gusto” a Cuggiono

“Artigiani del gusto”, la rinomata rassegna enogastronomica verrà ospitata nella storica villa Annoni, neoclassica, del primo ottocento. L’eleganza e l’accuratezza estetica delle sale della villa, circondata dal suo parco di pregio, darà ancor maggiore risalto ai piatti presentati in questa occasione. Specialità italiane ed internazionali di un mondo globalizzato, in cui i sapori saranno di una tentazione esponenziale, si mescoleranno allo street food per dare il via ad una mostra mercato che ambisce all’eccellenza dei palati.
Questa domanda che ci porremmo ora risulta spontanea: ed allora il cibo proposto ai visitatori in questa cornice di delizia, tra i suoni di artisti musicali, sarà per i ricchi o per i più semplici? La risposta è: alla portata di tutti. Ce n’è per tutti i gusti. Considerando le note di riflessioni sull’arte culinaria e sull’alimentazione di un pensatore del passato, si potrebbe addirittura arrivare alle caratteristiche del carattere di coloro che degustano i cibi in base alla loro nazionalità, come scrive Rousseau nella “Nuova Eloisa”: «Si potrebbe trovare spesso qualche indizio del carattere della gente nella scelta degli alimenti che preferisce. Gli italiani che vivono molto di verdure sono effemminati e voi altri inglesi grandi mangiatori di carne avete nelle vostre inflessibili virtù qualcosa di duro che assomiglia alla barbarie. Lo svizzero, per natura freddo, pacifico e semplice, ma violento e collerico, ama tanto l'uno quanto l'altro alimento e beve sia latte sia vino. Il francese, duttile e mutevole, vive di tutti i cibi e si piega tutti i caratteri». In un’altra sua opera, le “Confessioni”, si rinvia all’eco di quel detto “l'uomo è ciò che mangia”, in cui l’autore vede nella diversità delle nutrizioni la causa della diversità tra i popoli. Dunque provare a scambiarsi i ruoli potrebbe essere un gioco ed anche una sfida. Gli intrattenimenti per i vostri bambini con animazioni e laboratori creativi accanto all’area giochi, vi darà il tempo di concentrarvi ad assaporare con serenità. 19-20 Ottobre 2024 Villa Annoni CUGGIONO (MI) INFO: tel. 329-8989533 - 347-4009542 - info@associazioneiperbole.it - www.mostra-artigianidelgusto.it - Pag. FB Artigiani del Gusto Ingresso gratuito Orari: Area espositori: sabato e domenica 10-20 Area cucine sul posto e street food: sabato 10-23 - domenica 10-22

giovedì 26 settembre 2024

"Artigiani del Gusto" a Legnano

Dall’undici al tredici ottobre 2024 “gli Artigiani del gusto” vi danno appuntamento a Legnano, al Parco Falcone Borsellino con l’omonima rassegna a loro dedicata. Il menù sarà ricco di proposte gustose come una vasta varietà di focacce e pizze, pinse romane, arrosticini abruzzesi, burger di carne e vegetariani, cucina indiana, kebab, agnolotti piemontesi, prelibatezze sarde, crepes dolci e salate… oltre a numerose birre artigianali. Solo un assaggio che non preclude altre sorprese enogastronomiche.
Gironzolando per il parco tra i profumi inebrianti dei piatti cucinati sul posto, sarà possibile un viaggio all’interno della nostra memoria, magari con quegli aromi che hanno accompagnato la nostra infanzia; o un viaggio nel futuro grazie a qualche effluvio sconosciuto dinanzi ad uno degli show Cooking che condurrà i visitatori in quell’atmosfera culinaria propria degli chef, nella quale probabilmente anche Isabel Allende avrebbe trovato nuove ispirazioni per il ricettario del suo celebre libro intitolato Afrodita. Non perdetevi la rinomata kermesse enogastronomica, legata alla tavola, alla cucina ed alla casa, in cui artigiani, aziende, agricoltori ed allevatori presenteranno le loro variegate produzioni, facendo conoscere prodotti inusuali, provenienti da diverse parti d’Italia e non solo. Le ore in compagnia saranno ancor più gradevoli intervallate da aperitivi con menù originali, degustazioni. musica live con vari artisti, spettacoli itineranti con artisti di strada, laboratori didattici e creativi, animazioni e giochi per bambini. Artigiani del gusto 11,12,13 ottobre Parco Falcone Borsellino Legnano (Mi) venerdì e sabato 10-23 - domenica 10-22 Ingresso gratuito

martedì 24 settembre 2024

"Artigiani del gusto" a Parabiago

La Rassegna enogastronomica dedicata ai sapori della tavola italiana e internazionale, “Artigiani del gusto”, riapre l’opportunità ai più golosi di poter assaporare nuovi piatti. Nuovamente a Parabiago, ma questa volta direttamente in Piazza Mercato, sicuramente per intrigare con i propri profumi le strade della piccola cittadina lombarda. Chissà forse anche Pepe Carvalho, il simpatico detective-gourmet, nato dalla penna dello scrittore Manuel Vázquez, che come passione aveva la buona cucina, sarebbe stato incuriosito di assaggiare qualche prelibatezza che questi alchimisti del palato si apprestano a presentare. Dunque non mancate! L’aria di festa sarà ulteriormente addolcita oltre che dallo zucchero filato e qualche torta mai provata, anche dalla voce di vari artisti musicali. Fatevi catturare anche dalle animazioni e dallo show cooking di uno dei nostri chef! Il menù sarà ricco: varietà di focacce, pizze, pinse romane, arrosticini abruzzesi, burger di carne e vegetariani, gnocco fritto emiliano, crepes dolci e salate, cabaret dolciari e tanto altro... Per i bambini animazioni e divertimenti, a dispetto di chi dice che a tavola non si può giocare! Artigiani del Gusto 4-5-6 Ottobre 2024 Rassegna Enogastronomica e tante attività Piazza Mercato Parabiago (MI).

Tananai: "Da Veleno a Ragni", riflettere sul dolore e sulla paura è riflettere sulla morte e sull’amore.

Riflettere sul dolore e sulla paura è riflettere sulla morte e sull’amore.
“Da veleno a ragni… Ho scritto un singolo che si chiamava “Veleno” ed un altro poi che si chiamava “Ragni” e mi sono domandato il perché, pur non essendo mai stato un grande pensatore”… - racconta Tananai durante la sua intervista a Suzuky Music Party” -Ho capito che in generale dell’amore più che lo zucchero mi interessa la paura e il dolore, che sono due sentimenti utilissimi, che ci tengono in vita ma che si fermano lì. Son superficiali come il dolore a una gamba o la paura dei mostri nell’armadio. Mi affascina l’idea che l’amore può dare nuove forme di lettura a sentimenti che possono essere un po’ stabili, un po’ fermi lì”.
In fondo, in questa espressione artistica musicale e testuale insieme, ritroviamo uno dei pensieri più profondi in cui si è imbattuta la filosofia. Personalmente io l’ho trattato nella tesi di laurea. Mi addentrerò quindi nella Fenomenologia dello spirito di Hegel Il quadro di cui voglio parlare è quello dedicato all'autocoscienza che contiene le figure più celebri della fenomenologia. Il centro dell'attenzione punta i suoi riflettori sull'attività concreta dell'io considerato nei suoi rapporti con gli altri. L'autocoscienza richiede la presenza di altre autocoscienze in grado di darle la certezza di essere tale. L'uomo è autocoscienza solo se riesce a farsi riconoscere da un'altra autocoscienza ovvero da un altro essere libero e pensante. Infatti in quanto appetito o desiderio, l'autocoscienza non può limitarsi a cercare il proprio appagamento negli oggetti sensibili ma ha sostanzialmente bisogno degli altri. L'autocoscienza soddisfa il suo desiderio solo in un'altra autocoscienza. (I rapporti d’amore, soprattutto quelli contemporanei sono questo in realtà. Ogni rapporto d’amore si muove tra queste righe. A volte è “veleno”, “altre volte paura dei ragni” e la romanticità dell’amore è solo un verso smielato che si allunga sul palato). Considerando ciò che si è detto si potrebbe pensare che e il reciproco riconoscersi delle autocoscienze debba avvenire tramite l'amore, il quale come Hegel aveva affermato spinto dal romanticismo negli scritti giovanili, “è il miracolo per cui ciò che è due diviene uno, senza peraltro implicare l'eliminazione della dualità”. Nella fenomenologia il filosofo si spinge verso altre vie, in quanto l’amore è una strada troppo semplice, troppo comune e facile. L'amore non porta, infatti quella maschera drammatica con cui si celebra la separazione fra le autocoscienze e si vivono le traversie per giungere ad un reciproco riconoscimento, risultando priva de “La serietà, il dolore, la pazienza e il travaglio del negativo”. Per cui il riconoscimento non può che passare attraverso un momento di lotta e di sfida, percependo sulla pelle la paura della morte, in quel conflitto, divenuto celebre, fra le autocoscienze in cui si rischia la vita. Ma…in verità non si giunge mai alla morte delle due autocoscienze in gioco, perché in tal caso sarebbe annullata l'intera dialettica del riconoscimento ma con il subordinarsi dell'una all'altra nel rapporto servo-signore, vivendo il dolore emotivo dello scontro. Ma i ruoli si possono scambiare. In ogni relazione d’amore, in cui si è avuto uno scambio, un riconoscersi, si vivono questi giochi di potere. Forse rendono il tempo insieme più prezioso, spingendosi oltre la noia, l’idea di una perfezione quasi impossibile. Il Signore è colui che con coraggio pur di vincere il confronto ha rischiato la propria vita in tutto e per tutto, mentre il servo è colui che a un certo punto ha preferito la perdita della propria indipendenza cioè la schiavitù pur di salvarsi la vita. Questo pensiero esistenzialista ci porta ad Heidegger che ha manifestato il raggiungimento della consapevolezza del sé tramite l’angoscia per la morte; e a Sartre che ha filosofeggiato sul rapporto originariamente conflittuale che tiene unite le coscienze tra loro.

giovedì 5 settembre 2024

Degustazioni visive

(Esposizione a cura di Valentina Cavera) All’interno del Castello Visconteo di Abbiategrasso durante l’evento “Artigiani al Castello e fiori d’autunno”, rassegna promossa da Associazione culturale e artistica "Iperbole" e patrocinata dal Comune di Abbiategrasso, esporranno in una delle stanze quattro artisti estremamente differenti tra loro: Gretaeta, Germano Casone, Maurizio Dell’Orto, Andrea Randi. Un’occasione per degustare visivamente diversi stili. Con Gretaeta entriamo in un mondo intimo, femminile rappresentato dal suo inconfondibile stile fumettistico. «Penso ci si trovi in presenza di "arte" quando la realtà viene ingoiata e risputata traslata nel proprio punto di vista. – spiega Gretaeta - Nella mia visuale il perno è la donna attorno alla quale aleggiano fissazioni incentrate sul corpo ed il sesso.»
L’originalità è una delle sue carte da giocare per sfidare il mondo dell’arte che oggi più che mai necessita di persone che sappiano ascoltarsi e percepire gli altri. Osservando i suoi disegni pare che ci si graffi per poi curarsi le ferite, perché solo con il dolore ci si può evolvere, si può crescere. Si nota una profondità che sfocia in un diramarsi di emozioni contrastanti oltre lo schiaffo della cruda realtà del quotidiano, tra tematiche di favole rivisitate, dietro le immagini tragicomiche e i tremori contemporanei. «Nei miei lavori tratto una sensualità che può scivolare nel grottesco (piedoni, occhiaie, dentoni etc) o nel feticismo. - racconta l’artista lombarda - La mia donna é imperfetta, non in pace con se stessa, bella e brutta, che non finisce mai di giudicarsi allo specchio e che non viene capita da tutti poiché non aderisce ad un quieto modello». Il viaggio nel mondo dell’arte di Germano Casone inizia da molto lontano, si è introdotto nei vicoli e nelle stradine delle città, ha avuto colori di pittura e immagini sacre, per poi rivoluzionarsi e diventare creta che viene plasmata, modellata, realizzata. «Nella mia vita mi sono occupato di ogni genere di arte figurativa: ho realizzato murales per le strade di varie città, ho dipinto chiese, edicole e cappelle cimiteriali. L'arte del madonnaro mi ha consentito di girare per l’Europa e visitare molte città italiane ed estere. – Ricorda Germano. Poi la scultura… mi sono immerso in quest'arte, apprendendone la tecnica, come plasmare l'argilla, come ammorbidirla, come assoggettarla e trasformarla al mio piacere.» Le tematiche rappresentate dalle sculture di Germano Casone ci riportano in un’epoca pretecnologica, con una certa nostalgia come a farci capire che in quell’universo temporale in cui i libri accompagnavano l’uomo nella crescita ci sia qualcosa che non debba andare perso.
Le sue costruzioni dall’innocente bellezza, dal precario equilibrio nascondono un segreto generazionale che viene tramandato nonostante tutto. I titoli delle sue opere vengono così concretizzati: “Un bambino che legge sarà un adulto che pensa” (Creta policroma - cm 16x12), “Il rifugio della mente” (Creta policroma - cm 15x21), “La scalata del sapere” (Creta rosa e pigmenti naturali - cm 30x15), “La conquista del sapere“ (Creta rosa e pigmenti naturali - cm 14x14). Andrea Randi attraverso le sue opere racconta un po’ del quotidiano, rappresentato da quel suo stile iperrealista che ci dona il colore proprio della realtà vissuta come in quella melagrana ad olio dove i chicchi scandiscono il tempo del giorno; un po’ narra, attraverso la poesia velata d’un ricordo estemporaneo, i momenti indimenticabili che sanno come riaffiorare sempre alla memoria seppur in un’immagine sfumata, delicata, allusiva. La pittura fiamminga del ‘500, del ‘600 a lui tanto cara, lo incoraggia a realizzare ciò che il presente nasconde agli occhi.
Nonostante questo, Andrea ci confida: «La realtà è un mistero che abbiamo costantemente sotto gli occhi, ma contiene la verità delle cose, così credo non si debba far troppo conto sul ricordo, che col passar del tempo si trasforma ed è spesso infedele». Una pittura colta, la sua, nella quale osservando le immagini si ha la parvenza di leggere una storia, in cui si nascondono le lettere di un alfabeto umano in cui riscoprirsi. Maurizio Dell’Orto ci colpisce per la varietà con cui presenta il suo lavoro. Davvero ammirabili le sue opere su porcellana dove il disegno pur mantenendo un soggetto reale, come animali tropicali o pesci in acquari naturali, ci conduce nell’irrealtà presentata da una testa di drago, dagli avventurosi personaggi che si incontrano nel percorso. Un itinerario della fantasia si fa vivo nella circolarità di un piatto.
Anche nei disegni pittorici su tela, dove il protagonista assoluto si materializza in una forma istintiva, come quella del mare o della testa di un personaggio legato alla natura, la realtà sembra giocare sempre con l’uomo, forse per non dimenticare mai il lato ludico della vita. Come sottolinea Maurizio: «Il mondo della fantasia.... è l'inesplorato, la novità, il pensiero creativo e la sua creazione, il desiderio nella realtà quotidiana ed in qualunque altra realtà riusciamo a considerare.» Sabato 7 e Domenica 8 Settembre 2024 Castello Visconteo Abbiategrasso (MI) Ingresso al pubblico gratuito Orario apertura al pubblico: sabato dalle 10.00 alle 23.00 e domenica dalle 10.00 alle 22.00 Biografie: Gretaeta è una disegnatrice che ha studiato, lavorato e vissuto a Milano, amata città in cui è nata nel 1975 e dove si trova tutt' ora. Dopo il liceo artistico ha frequentato la Scuola del Fumetto di Milano ed in seguito l'accademia Disney. Gli studi non l'hanno mai allontanata dal suo mondo visionario troppo personale per lasciarsi ingabbiare. Il suo instagram 'Gretaetashop' è una vetrina di items e vestiti con grafiche stilizzate ironico/erotiche firmate Gretaeta create appositamente per il merchandising. Germano Casone è un artista scultore che realizza le proprie opere nel suo laboratorio di Mede in provincia di Pavia. Ha iniziato lavorando nella pubblicità come grafico e illustratore. Dal disegno è passato alla scultura. Tutto questo, con l'aggiunta di tanta passione, gli ha consentito di raggiungere ottimi risultati riuscendo ad esprimere forme ... più vicine al suo intendere l’arte. Andrea Randi nasce a Bologna nel 1955. Studia Lettere e filosofia all'università statale di Milano. Illustratore professionista dal 1990 e pittore dal 1995. Come illustratore pubblicitario ha collaborato con alcune tra le più importanti agenzie milanesi come Lintas, Walter Thompson, Alberto Cremona. Come pittore ha esposto a Varese, Milano e Berlino. Ha insegnato disegno all'Accademia del tempo libero di Milano. Principalmente autodidatta la sua formazione avviene attraverso lezioni private con il pittore maestro Mantica e all'istituto per le arti applicate del Castello a Milano. Maurizio Dell’Orto Nel 1988 ha conseguito il diploma di grafico pubblicitario presso la “Scuola d’arte applicata all’industria”del Castello Sforzesco di Milano. Dipinge per passione su numerosi supporti, dalla pietra al legno, alla tela senza problemi di dimensione prediligendo i dettagli ed i colori acrilici. Dal 2018 sta apprendendo la tecnica di pittura su porcellana (3° fuoco) dopo aver provato occasionalmente la tecnica a olio molle (sempre su porcellana). Nello stesso anno è stato premiato, nella categoria debuttanti, con il secondo posto al Salone Internazionale di Pittura su Porcellana di Lione (Francia). Nel 2019 è stato premiato con il sesto posto, sempre con pittura su porcellana al Premio Internazionale A.U.P.I. di Milano. Dal 2022 sta apprendendo la pittura ad olio su tela.

mercoledì 15 novembre 2023

World War III has already begun

As the Pope says, the Third World War has already begun, albeit piecemeal, even if in pieces. If we were to give a date for the start of this war, we would start from when the first immigrant boat sank into the sea without being rescued. Why does this happen? Lack of love? Fear of the different? Fear of an invasion? Money issues? Likely In a multicultural world where globalization has been a phenomenon of curiosity, inviting people in the last twenty years to multi-ethnicity, to explore new territories and learn about their customs, in a society where the new world seems to have been discovered by gauzing the internet, the non-place, a virtual space in which everyone can meet, but without touching each other, is it possible not to realize that physical boundaries now only need to be broken down? The global society cannot cut out anyone in this kind of space. In any case, each nation remains clinging to its roots, with a clod of earth in its hand, which becomes a fist of defense and attack. Thus, the war in Ukraine like the Israeli-Palestinian one, which began again after fifteen years, is a war of territory, of resources. By the way, we should ask Jesus how to respond to the attack of a war without ears, even if we already know the answer, which is more ideal, more spiritual; we should ask Mandela who implemented it more practically: how to manage the response to a dictatorial war of years. they cannot kill young people, children, the unaware and do “tooth for tooth”. Otherwise, there is no respite. We need to go to the top, to those old people who made the history of sin, to shake consciences from the base. Seek a dialogue which, if it doesn't exist, must arm itself and stop the hands of those who are aware and don't listen. It is helpful to know the history to understand the present and to read books of philosophy and religion to feel how important is human life. Although, some might say that every war has increased technological developments, accelerating it for war purposes. This is a factual reality. Or some might think what Marinetti wrote about the war: “We will glorify war, the world's only hygiene”.

Social media is our future that we live already in the present

Social media is our future that we live already in the present Pros and cons of social media and social network. We are already living in the future through social media because the transformation of communication is already underway. For example, those who are 40 years old have experienced first-hand the epochal change that technology has brought around the world: from the landline to the mobile phone, from postal letters made of paper and ink to the use of email because of internet. It is undeniably changing the way one communicates. The entry of the internet is the most decisive technological and cultural revolution in this new era that has opened up before the human being. Global connectivity has broken down physical borders and allowed the creation of a virtuous communication network. So through social media, we can connect with others, create communication and officially became a social network. With this shift in focus, all we have to do is analyzse the pros and cons of social media and of being a social network. One of the most obvious pros of using social media is the ability to instantly reach people from anywhere. Furthermore, free and independent information is undoubtedly one of the greatest achievements of the digital age. Digital interculturality, between social networks, allows the exchange of intellectual experiences but also of practical skills such as learning a language, teaching a trade or sharing one's hobby, in a digital space that is open to multiculturalism. «A factor to take into consideration and which is very often underestimated is that social networks are an economical means of communication since everyone has the possibility of connecting without particular costs or even without any costs - as I read in an article on the internet - if you use a free Wi-fi connection as happens in many public areas and at numerous private businesses». As Social Networks offer the possibility of increasing business, we are seeing a lot of companies begin to use this tool. If on the one hand, social media is used by more and more companies to secure their web reputation and develop a brand identity, on the other the capacity of social media can multiply the job opportunities for the individual citizen, using portals such as Infojob or LinkedIn and studying the new opportunities given by digital jobs But, It's no secret that there's also a dark side to social networking. One of the disadvantages of the digital age is, certainly, the risk to privacy on social media. This kind of problem may pose the risk of personal scams as well as government and institutional scams. For example, there is “phishing”, a term that derives from the English word “fishing”: a cyber attack that steal people of sensitive data using, symbolically speaking, a virtual fisherman's lure, in other words, a trick. Another negative phenomenon born from the internet is the increase in the sense of social isolation. As a journalist I read on the internet suggests: «people are now connected all the time and you can pull up a friend's social profile with a click of your mouse or a tap of your smartphone»,so we can understand how it's a lot easier to use online interaction as a substitute for face-to-face interaction. Some people argue that social media actually promotes antisocial human behaviour, because people no longer seek opportunities to see each other physically but are satisfied to live online. We must also not underestimate the fact that: if social media is your main source of news and other information, you may end up in a filter bubble, which is when you isolate yourself from new information and become subjugated by fake news. Cyber bullying is a very serious problem, among those created by social media, even more serious than bullying, as it takes place in a "public square" (the potentially infinite space of the internet) much larger than any real place in which a crime can take place act of abuse or intimidation. Placing a magnifying glass on this phenomenon shows how many facets it can have: today we talk about haters, sextortion, revenge porn and grooming. The future is already present, however, social media are the best contemporary proposal for continuous evolution. The answer to avoid disadvantages and problems is more information. More information in schools, between parents and children, in public places.

sabato 9 settembre 2023

9/09/2023. Concerto di Tananai al Carroponte

Il tanto atteso concerto di Tananai avrà inizio stasera. Il rientro dopo il suo tour nelle piazze italiane lo riporta nei pressi di Milano, la sua città, al Carroponte di Sesto San Giovanni. Sapere volare con le parole, nel canto dolce di un mare in tempesta. E l'acqua, ala di un alba e di un tramonto suona il suo canto. Il linguaggio tra generazioni si sposta sempre di una virgola: perché i vocaboli nel loro relazionarsi, devono essere sostituiti dal nuovo, pur nella loro singola eternale presenza; perché una rielaborazione parallela alla realtà sociale è inizio di un nuovo modo di esporsi e produrre frasi di equivalenza emotiva al presente. Il salto generazionale che ha fatto incontrare la X e la Z, ha visto il silenzio delle parole saltare sulle nuove. Nella generazione X si è dato ascolto solo al suono, per lo più. Negando quella dolcezza stra-smielata di parole di una realtà che stava già defluendo nel nulla, quella dolcezza propria della generazione precedente, overdose di amori inesistenti; le parole questa generazione le ha cancellate, le ha derise, le ha uccise, le ha piante, come in un cimitero di teschi sfiniti dalle bugie di qualcosa che non esisteva più. La generazione zeta ha ripreso possesso della parola in musica. Non per tutti la lezione è stata captata ma c'è invece chi vola con le nuove parole per descrivere una società contemporanea. E così Tananai l'abbiamo incontrato in volo dialogare con nuove parole susseguite ad altre, perché si ha bisogno delle parole!

“El Navili”, personale fotografica di Andrea Calestani

Si conclude domani 10 settembre 2023 la personale del fotografo Andrea Calestani, all’interno del centro dell’incisione, (Alzaia Naviglio Grande 66), intitolata “el Navili”, una celebrazione estatica dei navigli milanesi. Si rende viva la memoria con immagini in bianco e nero, dove a volte prevale un colore monocromatico per far risaltare un’emozione, un sentimento, una visione soggettiva. Fotografie realizzate dalla sensibilità di un artista capace di attendere quell’attimo particolare in grado di risultare esempio su tutti gli altri, di uno scorcio, di una strada, di un percorso di corpi tra i corpi, di luci tra le luci. Ne nasce un album di un territorio del quotidiano dove riconoscere i propri passi, fatti lentamente, in passeggiata, magari in quel famoso vicolo dei lavandai dove un tempo ci lavavano i panni e dove oggi rimane l’odore del passato, o fatti di fretta nel fruscio di immagini sfuocate che sembrano sovrapporre le costruzioni; un album dove rivedere personaggi storici del luogo come il maestro dell’incisione Pedroli. I riflessi dell’acqua danno l’immagine di un mondo capovolto come se si potesse realmente visitare un’altra realtà. Questo è il potere della fotografia che con Calestani si fa diario visivo in bianco e nero, trasmutazione di quello classico scritto con l’inchiostro su carta di pensieri e segreti.

giovedì 11 maggio 2023

Nella notte, l'emisfero curvo dei sogni





 La prima copia del mio libro. Foto di copertina e prefazione di Giuliano Grittini: è davvero un sogno che si realizza, grazie alla casa editrice che mi ha sostenuta. 


L’opera si suddivide in sei sezioni. Le prime cinque sono raccolte di testi poetici, una selezione di scritti del passato mescolati ai recenti, la sesta è dedicata ai racconti brevi.  La prima raccolta s’intitola “La voce delle foglie” e riunisce i canti dedicati alla natura. La seconda “Studio sulla luce e i metalli” propone una visione originale sull’argomento. La terza “Amore ogni tanto mi leggi?” racchiude liriche sull’amore e l’amicizia. La quarta “Sotto spirito” sono dialoghi che l’autore ha con se stesso sulla vita e sulla morte. Queste liriche hanno tutte un titolo, perché da una parte alcune sono pensate a priori nella struttura per esserlo, come se un’opera d’arte fosse racchiusa da una cornice parlante che in qualche modo riuscisse a esplicare di cosa tratta il lavoro; dall’altra il corpo della poesia si serve quasi di un verso aggiuntivo che lo presenti, un cilindro che lo introduca. La quinta “i frammenti”, o pensieri sparsi sono gli unici testi nati senza titolo, appunti sul quotidiano, a volte enigmatici, altre volte ludici nei quali si gioca con il ritmo e la melodia del suono.

I racconti, l’ultima parte di questo libro, raccontano d’amore, di guerra, di realtà metropolitane a volte ai limiti della normalità. 















Al Salone del libro di Torino. 19,20,21 maggio










Il titolo  del libro è stato tratto da un verso di una poesia che si incontrerà nel testo , l’ho scelto perché dava un po‘ l’idea di ciò che sono, una sognatrice. La dimensione onirica ha tanti aspetti, uno di questi è il saper osservare oltre il velo della realtà, perché a mio avviso, o per meglio dire secondo le mie esperienze di vita, è lì che risiede la verità. Una lezione dei Veda. Nei Veda indiani, datati intorno ai 5000 anni a.C., la dea Maya, dopo aver creato la Terra, la ricoprì con un velo che doveva impedire agli uomini la conoscenza della vera natura della realtà. D’altra parte anche il mito platonico della caverna testimonia questa visone del reale. 

 

Premettendo che ogni percorso ha un suo significato educativo, quello poetico insegna ad aprirsi a se stessi, ai sentimenti, alle emozioni. Molte persone non lo sanno fare, risultano fredde, persino gelide. Magari perché hanno paura di cercare in se stesse, non hanno gli strumenti. Molti individui per parlare con se stessi, per esempio, devono servirsi di un’altra persona. Oltre che educative la poesia e la letteratura sono anche terapeutiche, aiutano a superare o esorcizzare le proprie paure, le proprie sofferenze.

 

Le prime due poesie del libro, non a caso, vorrebbero nelle mie intenzioni essere una sorta di manifesto del mio modo di intendere la vita e la poesia, connesse l’una all’altra indissolubilmente: “Per sempre” e “Tra le forme”. In entrambe porto il lettore a guardare il cielo. Si dovrebbe fare più spesso. Si usa dire: “Sei sempre con la testa sulle nuvole…” oppure “Vuoi scendere dalle nuvole?”. Invece io invito a farlo, perchè i pensieri possono sfuggire all’ordinario e diventare leggeri fino a scomparire, donandoci la pace. 


In realtà pur essendoci una differenza di aree testuali, ogni sezione ha a che fare con le altre, ci sono incroci e parallelismi anche se poi compaiono deviazioni. Il giocare con il ritmo e con il suono contraddistingue molte liriche, rendendole ludiche. Ci sono poesie più essenziali, stilizzate, altre invece sono musica, hanno ritmicità, un suono intrinseco. 

 


In “La voce delle foglie” : 


parte tutto da una tipica passeggiata cittadina contemporanea da dove io provengo, una città del nord, Milano, in cui spesso il cielo è coperto di nuvole, il riflesso dei pensieri di chi vive in luoghi siffatti per poi proseguire nel bosco, accanto al mare, fin ad arrivare in india, sotto i veli misteriosi degli dei. Visioni di un’autrice in un mondo che spesso dimentica che la natura sa parlare. Nel medesimo tempo si gioca con la natura delle parole come se anch’esse avessero una radice nella terra, quel linguaggio che anche se arcaico viene compreso nell’oggi, per la sua appartenenza ad una memoria collettiva, territorio scoperto da Jung; quel linguaggio che continuamente si evolve senza poter mai essere catturato, come ha chiarito Heidegger. La mia poesia, in fondo, però, quasi come un sogno all’incontrario sembra affondare le proprie radici nelle nuvole e non nella terra quasi a voler ribaltare il modo di pensare comune.

Nella poesia “Il paesaggio” si arriva ad immaginare il suono di un elemento naturale, il mare, che pur nell’assenza concreta riserba se stesso nella mia memoria, in quanto suono. 


In “Studio sulla luce e i metalli”:


ho cercato di catturare la luce dei metalli nobili e non, come, per esempio l’oro, il diamante per tradurla in immagini d’ambiente naturalistico, fantastico, dando un altro valore, un altro contenuto a quell’intensità visiva che riluce di bellezza. 


Le liriche sull’amicizia e l’amore hanno per titolo "Amore ogni tanto mi leggi":


La scelta del titolo di questa raccolta, che è nato un po’ per caso. Molte volte cerchiamo di comunicare con le persone. Persone che amiamo, ammiriamo, stimiamo. Ma non sempre sappiamo di essere ascoltati. Ricordo che scrivevo ad una persona in particolare e cercavo di sapere se ogni tanto leggesse le mie righe. Così quando gli ho fatto questa domanda ho ricevuto una risposta. Con questo titolo invoglio le persone alla lettura, alla considerazione, all’empatia e così… all’amicizia e all’amore. 

 

I canti che ho elaborato essendo una selezione di opere passate, oltre a essere delle novità segnano un percorso importante dentro di me, perché sono lo specchio dei volti che hanno avuto un significato nella mia vita. Dagli incontri agli amori brevi, da quelle relazioni rare a quelle amicizie del per sempre.  


In “Sotto spirito”:


Premettendo che in quelle ricerche interiori che ognuno fa, spesso oltre la vita e la morte c’è una ricerca di eternità; in questi testi cerco di scoprire il segreto della vita, il significato della morte con cui tutti noi inevitabilmente abbiamo a che fare. Cammino nel territorio dell’umano anche se poi l’uomo può superare se stesso. Sta ad ognuno di noi cercare quel passaggio segreto che conduce dove non si può vedere. La fede sicuramente ci induce a sperare. Il desiderio più grande è il poter raggiungere l’Iperuranio, quello spazio al di là delle sfere celesti, che supera i limiti della realtà materiale e della conoscenza umana, quello spazio incorporeo, spirituale, già durante il nostro soggiorno terreno, ovvero in vita. Secondo un passo di Platone (Fedro, 247), sarebbe sede delle realtà assolute e a cui tenderebbe la parte migliore dell’anima umana. 


"I Frammenti": 


sono appunti della giornata quando nasce, quando muore, un ricordo di una presenza. 


I racconti:


I racconti sono tre e gli argomenti risultano al passo con i tempi.

 

Se per Grittini, come si legge nella prefazione da lui scritta “Contemplare la poesia attraverso la fotografia”, osservando negli occhi le persone attraverso l’obiettivo fotografico conduce alla scoperta della loro interiorità così nei miei racconti le veci della macchina fotografica vengono fatte dalle parole che cercano di cogliere come in uno scatto dei frammenti di realtà nel loro significato più profondo.   

 

Anche il titolo del libro, “Nella notte, l’emisfero curvo dei sogni” viene preso in considerazione, dando molto valore a quell’intervallo di tempo che va dal crepuscolo all’alba ed è vero che “Se presso al mattin del ver si sogna”, come dice Dante. 


 

 



venerdì 7 aprile 2023

“Progetto Plutonio” di con Giovanni Femia



 Uno sguardo sull’attualità 

 

I disegni di Giovanni Femia prendono ancora vita all’interno dello Studio Mitti: percorsi di fantasia che tramutano le idee sulla materia in forme e segni, in ingarbugliati discorsi sull’umano, i quali s’infittiscono e si risolvono confermando la sua presenza nel mondo dell’arte, senza mai essere scontata. Grafite su carta riciclata, come sempre molto ricercata, su cui si marca la linea e il tratto diviene preciso catturando il soggetto in espressione: realtà minimali, colte nella loro dinamicità.  Progetto Plutonio, come il materiale che si usa in campo bellico, è un viaggio in sei tappe che mira ad una riflessione sulla guerra, da cui diparte un “racconto allegorico moderno”. «Mi piaceva l’idea di descrivere l’attualità – racconta l’artista - attraverso la figura di una madre, di un artigiano, di un gesto, di una donna.»

 “Amor” il termine che accompagna una delle sue opere forse è un messaggio per qualcuno che non ha bisogno di ulteriori parole: in un’immagine si svela un sentimento; quasi una vignetta che però non ha un’evoluzione, rimane estemporanea come se si cibasse di un’eternità certa. Ed allora la lingua esce, l’anca si alza, lo sguardo si accentua…

                                                                                                         



Giovanni Femia, classe ’82, artista nel campo della pittura da più di dieci anni, ha partecipato a varie mostre internazionali e ha quotazioni prese a Parigi dal 2012… attualmente sulla piazza a Milano allo Studio Mitti.

 

Progetto Plutonio

Dal 7 al 10 Aprile 2023

Mostra di pittura di Giovanni Femia

A cura di Valentina Cavera

Allo Studio Mitti 

Alzaia Naviglio Grande n.4, 20144 MILANO

lunedì 20 febbraio 2023

Durante "Arte e moda" all'Arcadia art Gallery, tra gli artisti presenti Vincenzo Milione


 “L’altra realtà” di Vincenzo Milione 

Cosa ci fa una renna albina assorta in un bosco sulle rive del Ticino? 

E cosa sta guardando nella sua immobilità etera?




 

A una prima visione potrebbe apparire una fotografia di un naturalista che è riuscito a cogliere lo scatto di un animale così raro quanto un unicorno. Invece è il lavoro di un artista. In quest’opera pare prendere vita quell’attimo fuggente in cui si dà mostra all’insolito.

 

In realtà, la storia di questa fotografia è ben diversa. Vincenzo Milione che ha realizzato queste composizioni, ha creato un artificio servendosi di piccoli escamotage, rendendo l’opera particolarmente affascinante. Lui e una sua cara amica stavano smontando una scenografia natalizia dove c’erano anche delle renne di peluche quando hanno avuto l’idea di decontestualizzane una, inserendola in un luogo naturale, reale, creando un effetto che a un secondo sguardo suscita nell’osservatore uno straniamento.

 

Il risultato è l’avverarsi di un luogo di sogno, di favola dove la speranza che esistano cose meravigliose si accende di stupore. Infatti, la concezione del mondo distintiva delle fiabe è la materializzazione di un’altra realtà. La simbologia aiuta a definirne il significato. L’interpretazione dei simboli, come sostiene Jung, si deve ricercare nelle forme archetipe in cui affluiscono le tematiche esperienziali, confluendo ai medesimi nessi logici di forma e motivo. La radice di queste forme è nell’”inconscio collettivo”.  

 

Vincenzo Milione è un fotografo che si occupa di fotografia commerciale da oltre quarant’anni; da’ vita a fotografie di architetture d’interni, still life e ritratti per l’editoria e clienti privati come aziende, architetti e designer. Parallelamente porta avanti da anni una ricerca fotografica che spazia dalla fotografia architettura allo still life di fiori.

 

«Quello che presento nella mostra invece è una mia nuova ricerca che si potrebbe definire “staged photography” – racconta l’artista - una sorta di connubio tra messa in scena, teatralità e fotografia. Ciò che ne scaturisce potrebbe sembrare anche nell’insieme del lavoro un’unione di più frame tratti da una pellicola cinematografica, dove realtà e finzione si mescolano.»