venerdì 21 luglio 2017

Foto di famiglia (tratto da storie vere). Racconti vari


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oto di famiglia
                                                                                  
                                                                Ideato e scritto da Valentina Cavera

Presento una serie di racconti intitolati “Foto di famiglia”, tratti da storie vere.
Vite romanzate della Milano che si muove tra i ricordi delle persone che l'abitano.
Racconti in divenire... seguono le stagioni della vita, sinonimo delle stagioni temporali che partendo dall'estate per ritornare all'estate raccontano il nostro tempo. Ogni stagione possiede una favola popolata da quegli esseri che sembrano così reali da essere veri, quindi parte della vita di ciascuno. Ogni favola è ispirata a persone realmente esistenti.



 basta cliccare sul link. 

“C’era una volta”, personale di Karam Sebastiano Cannarella


La personale di Karam Sebastiano Cannarella che si terrà Domenica 13 agosto 2017 presso il Municipio del Comune di Portopalo di Capo Passero (Via Lucio Tasca 33), alle ore 19.00, è un’opportunità per ritrovarsi e dialogare sul futuro ripercorrendo il passato.
Da uno sfondo informale ricco di colori vivaci emergono figure perse nel tempo, dimenticate, come spinte dal desiderio di ritornare al presente. Così Karam Sebastiano Cannarella dà voce a quei volti, quelle tradizioni e quei luoghi che hanno fatto storia, la storia di Portopalo, suo paese natio. Preziosi come tesori le sue opere si ergono a ponti verso ciò che fu: ”C’era una volta”, il titolo di questa esposizione, narra vicende ai limiti della memoria, in quel non luogo, radice del contemporaneo. Come fossero pagine di una favola è possibile leggere attraverso la profondità degli sguardi il valore di una terra, seguire le orme di chi è passato prima di noi, studiarne i costumi, i mestieri, scoprire luoghi scomparsi, come “La salumeria Modeana”. Così Cannarella narra le sue novelle ad olio su tela che nell’insieme, con la presenza di corpi quasi viventi, ci parlano della sua Sicilia di oggi, paragonandola a quella che fu.
«Sono cambiate molte cose in meglio, anche se sono avvenuti pochi mutamenti a livello culturale, piano che invece dovrebbe essere la base per ogni civilizzazione; siamo rimasti molto indietro sebbene ci fosse l'aiuto della televisione. Le istituzioni per questo fanno poco o niente. Purtroppo la cultura per molti è superflua, mentre si pensa ad avere una bella casa e una macchina di lusso.  L’abbandono di quei mestieri poco redditizi è palese – racconta il pittore - non si aggiusta più nulla, si compra tutto nuovo. Le sarte per esempio sono sparite. Anche i poveri preferiscono la disoccupazione piuttosto che svolgere quei lavori di stampo antico».  

Contatti: 0931 848011

Orari di apertura
Agosto -15 Settembre 2017
Lunedì - Venerdì 7.45 - 14.15
Martedì 15.15 - 18.45.
Dal 18 Settembre 2017
Lunedì - Venerdì 8.00 - 14.00
Martedì - Giovedi 15.30 - 18.30.




Non è la prima volta che Karam Sebastiano Cannarella promuove eventi di natura culturale e sociale nella sua terra d’origine. Per esempio nell’agosto 2012 in compagnia di altri artisti indice una estemporanea di pittura lungo la facciata laterale della chiesa di San Gaetano, intitolata Ri- costruzioni che si rifà all’inagibilità dell’edificio dopo il drammatico incendio avvenuto al suo interno l’anno precedente. Si allungava nello spazio un’unica tela, sulla quale pesci coloratissimi in sequenza erano pronti a sfidare le avversità del quotidiano inneggiando prosperità. 

Storia di Portopalo  

Portopalo, adagiato sull’estrema punta meridionale d’Italia, è un paese che raccoglie circa tremila abitanti e fonda la sua economia sull’agricoltura e il piccolo commercio, il turismo e l’attività marinara. Il portopalese dedica gran parte della giornata al lavoro anche se poi ciò che guadagna non viene investito in modo produttivo ma usato bensì a fini consumistici. La politica viene affrontata da un’élite ristretta anche perché tutto sommato il paese può considerarsi felice, nonostante poi i problemi esistano anche qui e siano legati per l’appunto all’agricoltura, alla pesca, al turismo. La cittadina che dista cinquantotto chilometri da Siracusa è il comune più a sud dell'isola siciliana che racchiude all’interno del suo territorio anche l’isola di Capo Passero, oltre che l’isola delle correnti.
L’isola di Capo Passero è da considerarsi un piccolo gioiello in ambito naturalistico, come sostiene la Società italiana di botanica. Il Consiglio regionale dei parchi, di cui fa fede anche l’Assessorato del territorio sin dall’87 ha decretato che l’isola è da considerarsi zona protetta. Abitata da conigli selvatici, rapaci, colombelle, cardellini, fanelli, tra gli altri, è ricca di rughetta marina, la quale delizia con i suoi tipici fiori rosa. La palma nana decora la parte centrale diffondendosi maggiormente progredendo verso la Fortezza. S’innalza dalla terrazza del Forte risalente al XIV secolo un faro automatico, prezioso per i naviganti. Anche la Madonna del mare, una statua bronzea scolpita da Mario Ferretti di Sesto fiorentino, è un simbolo per coloro che percorrono le vicine rotte marine
Per quanto riguarda la storia economica e sociale di Portopalo è importante ricordare che sia l’800 che parte del novecento ha goduto della presenza della Famiglia Mastrogiovanni Tasca che ha portato lavoro e quindi l’opportunità di saziare la fame della sua popolazione. Allora le attività operose erano concentrate in campagna, mentre nel mare diminuivano considerevolmente. Detto ciò, spicca per interesse storico e longevità la pesca del tonno, la quale già di per sé possiede origini preistoriche ma che anche sull’isola detiene un ruolo centrale. Fu sotto gli Arabi che qui si ebbero evoluzioni soddisfacenti con la pesca dei tonni. Abbiamo notizie a riguardo su il “Libro di Ruggero” di Edrisi, il grande viaggiatore e geografo arabo che stese un resoconto sulle antiche tonnare di Sicilia tra cui quelle della Sicilia orientale. A Capo Passero, l’ultimo proprietario della tonnara fu Govanni Rau e Xaxa, anche se nel 1892 si era a conoscenza che da circa trent’anni in parte ne deteneva il potere Giovanni Rau Foderà, barone di Capo Passero, il quale era amministratore generale degli eredi di Giovanni Rau e Xaxa. Fu nel 1895 che per la prima volta colava la tonnara nelle acque di Capo Passero.
Un’altra attività dell’Isola degna di essere citata era la Vendemmia che avveniva tra gioiosi canti popolari, sotto l’incalzante calore del sole. Una volta riempiti d’uva gli immensi contenitori di canna intrecciata e dopo averli depositati nei palmenti, la frutta si pigiava indossando robusti scarponi. Poco prima che si desse inizio alla vendemmia ci si preoccupava di preparare le botti lavandole con acqua di mare solforandole, in quanto la presenza dell’anidride solforosa provvedeva a eliminare i germi del fermento. Altri nel tentativo di aromatizzarle le lavavano con acqua e foglie di carrubo e agrumi.