giovedì 25 giugno 2020

La Soglia

La Soglia 


All’Arcadia Art Gallery (Ripa di Porta Ticinese 61, Milano), il 28 Giugno alle ore 11.00 in contemporanea con la Fiera dell’Antiquariato, l’arte contemporanea riapre le sue porte sul Naviglio Grande con una collettiva nella quale vari artisti interpretano pittoricamente e materialmente il tema de “La Soglia”: Lillylilla, Ilaria Battiston, Oreste Giorgio, Daniele Cassano, Ruggero Marrani,
Sonya Cipro, Marco Tansini, Gianantonio Cristalli, Dario Murri, Silvia Struglia, Antonella Stellini, Laura Martucci, Barbara Legnazzi…

“Soglia” intesa come confine, a volte limite; incontro tra tempi che si susseguono e si precedono, è il passato primitivo che diventa futuro tecnologico; “Soglia” nel vivo può essere concretizzata da uno scultore come Marrani in pura forma, in quanto «superamento del confine tra figurativo e astratto».


Negli astratti di Lillylilla il gioco delle emozioni date dai colori e dal loro congiungersi svela la volontà dell’individuo di «lasciare andare ciò che non serve più e concentrarsi su ciò che si desidera».


Con Ilaria Battiston riflettiamo sul pianeta e su quel passaggio, quasi dovuto, che consentirebbe all’umanità di potersi evolvere positivamente. Con la sua “Reclicarte” si ammira quasi la bellezza della fiaba quando il colore diventa farfalla. 


Per Oreste Giorgio la Soglia è salto verso un nuovo paradigma epocale: personaggi di fantasia volano nel cielo fino a trasformarsi magicamente.  Un progetto che abbraccia anche la classicità quando in un suo acquerello Dante si avvicina alla spelonca e la osserva, aspettandosi che il mistero diventi cosciente.


Con Daniele Cassano appaiono creature a china su carta, nate da oscuri incroci, forse di un luogo che non ci è ancora dato di conoscere come quell’animale a metà tra una tigre e un serpente, «creato nella materia dal mondo dell'immaginazione!»

Le tele di Sonya Cipro dove nella solitudine di paesaggi marini, l’essere umano si immagina solo come osservatore silenzioso, ci aprono le porte ad un dialogo introspettivo: l’acqua si fa specchio d’interiorità. “Soglia” diviene «rinascita dei valori interiori perduti».

Per Marco Tansini la “soglia” si lega «al pregiudizio e alla discriminazione». Attraverso le sue opere libere dagli schemi, che prendono forma utilizzando materiale riciclato, motiva le persone a creare, poiché nell’arte risiede la bellezza del mondo. L’uguaglianza parla attraverso le opere dell’uomo.


Le sculture Pop di Gianantonio Cristalli, uomini multicolori colti nel loro passaggio, non sono mai stanche, sono sempre se stesse e sanno che l’importante è la dinamicità. Per questo artista bolognese d’origine, la soglia è un «non luogo...è solo un momento di transito e come tale va oltrepassato, oltre essa c’è sempre qualcosa di nuovo».


Osservando le fotografie in negativo di Murri in cui il bianco e nero tra le sue barbie si confrontano nello spazio, la sua rappresentazione de la “soglia” verte: «In quel gioco di rimandi e riflessi, in cui si scopre che non esiste un'unica realtà e che tutto, in qualsiasi momento, può rinascere all'opposto, seppure complementare».


Con l’espressionismo astratto della Struglia, viviamo interamente l’emozione nel suo nascere. Così la “soglia” è quell’anticamera in cui l’artista crea e torna e ritorna a creare in quell’incessante desiderio di esistere; un’anticamera in cui  le appare l’ispirazione per dare vita a nuove forme. 

Ed ancora… la “soglia” per Antonella Stellini è un punto di approdo, dove poter osservare ciò che la circonda. Per la Martucci quel confine tra passato primitivo e futuro tecnologico è una soglia che va pensata come un ponte, più che come passaggio definitivo, per poter far comunicare continuamente queste due sfere epocali. Per Barbara Legnazzi il concetto di “soglia” rientra sicuramente in ciò che l’umanità ha vissuto in questi ultimi mesi, frutto di quella vertiginosa epidemia che ha colpito il mondo. Chi non vorrebbe attraversarla e superarla? Così, nell’opera “E adesso... vuoi ancora giocare con me?”, i bambini presenti, dopo le difficoltà che ha subito la loro terra, vogliono tornare a giocare!



La Soglia
(a cura di Valentina Cavera)

Arcadia Art Gallery
Ripa di Porta Ticinese 61, Milano
Per Info: 02.8375787

Inaugurazione 28 giugno 2020 
Ore: dalle 11:00 alle 20:00 
Fino al 15 Luglio 2020

Testo critico 

LA SOGLIA 

Stiamo vivendo in pieno questa transizione che ci trasporta verso nuove modalità di fruizione d’immagini dopo essere stati travolti da una vera e propria rivoluzione digitale, con l’avvento di Internet.
Negli ultimi vent’anni la società ha attraversato numerose porte che l’hanno condotta fino a lasciarsi alle spalle l’era analogica, tanto che gli anni dieci sono stati definiti touchscreen. Ora si apre l’orizzonte sugli anni ’20 che per il momento possiamo solo immaginare. 
A quale nuove soglie ci condurrà questo nuovo decennio?  
 E come siamo arrivati ad esso? Ed in quanto tempo? Se pensate ai primordi dei nostri tempi quando ancora apparivamo come delle scimmie e l’adattamento alla natura con il passare del tempo ci ha condotto a divenire uomini forse sarà più semplice immaginarci il futuro e le modalità con cui e per cui avvengono determinati cambiamenti. Infatti olisticamente parlando l’uomo di oggi è il risultato dell’interdipendenza di più fattori ambivalenti come il corpo e lo spirito, l’organismo e l’ambiente; un giusto equilibrio tra ciò che è innato e ciò che è appreso, del concetto di individuo e quello di società, di sintesi tra storia personale e politica. Dai nostri primi predecessori, vissuti in Africa orientale, quali l’Ardipithecus ramidus e l’Australophitecus afarensis, risalenti, il primo circa a quattro milioni di anni fa e l’altro a tre milioni di anni fa, passando per l’homo abilis e l’homo erectus fino a giungere all’homo sapiens, grazie alle mutazioni sensoriali e a quelle fisiche relative alle dimensioni e alla forma del cranio in particolare, divenute simili a quelle umane,  abbiamo costruito il nostro futuro, sviluppando la creatività, la tecnologia, il linguaggio, la capacità semiotica, la socialità, la cultura per quel senso di adattività che ci è proprio. Attraverso la selezione naturale, concetto che Darwin utilizza per sviscerare la differenza tra le specie, la cultura non delinea solo i modi pratici del vivere ma è nel medesimo tempo creatrice delle “Visioni del mondo”. Ogni società ne ha di proprie, per comprenderle gli studiosi riflettono ad esempio sulle metafore adottate da ciascuna di esse. Tra queste ne esiste una che si avvicina al nostro tempo, ed è quella definita tecnologica, che il pensatore francese La Mettrie nel suo testo “Storia naturale dell’anima” del 1745 chiarisce bene. L’uomo viene paragonato ad una macchina. Se antecedentemente al secolo scorso, il soggetto era la macchina a vapore successivamente è divenuto il calcolatore elettronico: la natura non è che lo specchio di ciò che l’uomo detiene fisicamente in quanto prodotto dell’evoluzione, che combacia solitamente con l’organo cerebrale paragonato all’hardware in cui i dati che si utilizzano per programmarlo saranno resi visibili attraverso la cultura. Altresì, attraverso la scrittura è possibile allargare la memoria, nel momento in cui il disco fisso sarà colmo dei dati della cultura. Ciò spiega anche il motivo perché i gruppi umani si differenzino tra di loro. Così, andando oltre e avvicinandosi al senso dei lavori presenti in una galleria, anche l’arte stessa in quanto risorsa della cultura non si può definire universale ma sarà sempre un atto comunicativo che unisce pubblico ed artista, in quel dialogo comune ad entrambe le parti. Come il gioco, anche l’arte dà la possibilità di guardare la realtà in un modo alternativo a quello apparente grazie alla capacità della riflessività; figlia e progenitrice del nostro presente rinnova la cultura ed è rinnovata dalla stessa con lo spirito di raccontare ciò che ci circonda e con l’idea di potenziare l’evoluzione dell’uomo, attraverso tecniche e innovazioni creative. 
In “La soglia”, il vecchio e il nuovo mondo si fondono in un confine appassionato, tra nostalgie e desideri di cambiamenti.